sabato 30 settembre 2023

101 Storie Zen - 3. Ah sì? | SAGGEZZA

101 Storie Zen 

3. Ah sì?

Il maestro di Zen Hakuin era decantato dai vicini per la purezza della sua vita. Accanto a lui abitava una bella ragazza giapponese, i cui genitori avevano un negozio di alimentari. Un giorno, come un fulmine a ciel sereno, i genitori scoprirono che era incinta. La cosa mandò i genitori su tutte le furie. La ragazza non voleva confessare chi fosse l'uomo, ma quando non ne poté più di tutte quelle insistenze, finì col dire che era stato Hakuin. I genitori furibondi andarono dal maestro. «Ah sì?» disse lui come tutta risposta.

Maestro Hakuin

Quando il bambino nacque, lo portarono da Hakuin. Ormai lui aveva perso la reputazione, cosa che lo lasciava indifferente, ma si occupò del bambino con grande sollecitudine. Si procurava dai vicini il latte e tutto quello che occorreva al piccolo.

Dopo un anno la ragazza madre non resistette più. Disse ai genitori la verità: il vero padre del bambino era un giovanotto che lavorava al mercato del pesce. La madre e il padre della ragazza andarono subito da Hakuin a chiedergli perdono, a fargli tutte le loro scuse e a riprendersi il bambino.

Hakuin non fece obiezioni. Nel cedere il bambino, tutto quel che disse fu: «Ah sì?».

101 Storie Zen

A cura di Nyogen Senzaki e Paolo Reps

Con il termine zen (禅) ci si riferisce a un insieme di scuole buddhiste giapponesi che derivano per dottrine e lignaggi dalle scuole cinesi del buddhismo Chán a loro volta fondate, secondo la tradizione, dal leggendario monaco indiano Bodhidharma. Per questa ragione talvolta si definisce zen anche la tradizione cinese Chán, ma anche le tradizioni Sòn coreana e Thiền vietnamita. Immagini tratte dalla rete. Fonte: Scienza Sacra

venerdì 29 settembre 2023

TERREMOTO IN VALLE CAUDINA - Caudium "balla" alle 19.03 con epicentro ad Arpaia. | CAUDIUM

TERREMOTO IN VALLE CAUDINA Caudium "balla" alle 19.03 con epicentro ad Arpaia. Sisma a pochi chilometri di profondità con una magnitudo pari a 1.7. 
Il terremoto è stato localizzato dalla Sala Sismica dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma, avvertito dalle Caudine e dai Caudini in una calmissima serata all'ombra dei Massicci del Partenio e del Taburno.

La situazione è sotto controllo, nonché monitorata da decine di stazioni sismiche, ma preoccupa il precedente di appena due anni fa, quando un terremoto di magnitudo locale 2.2, leggermente più forte, colpì la Valle Caudina il 25 marzo 2021 precisamente alle ore 23:21:52. L'epicentro venne localizzato dall'INGV sempre nella zona di Arpaia, ma anche allora non si registrarono danni strutturali. Nessun ferito, per fortuna, però la paura è alimentata dallo sciame sismico che sta tormentando i Campi Flegrei partenopei.

Carlo Richter
La magnitudo, ovvero una stima dell'energia sprigionata da un terremoto nel punto della frattura della crosta terrestre, cioè all'ipocentro, secondo i criteri indicati dal geofisico Carlo Richter, non desta preoccupazioni. Il Ministro della Protezione Civile e Difesa del mare, Nello Musumeci, conferma che per la crisi bradisismica napoletana che potrebbe portare a ben altri problemi, come spiegato ieri dal capo dell’Ingv Carlo Doglioni, il Governo pensa di predisporre un piano dettagliato di evacuazione almeno dell’area maggiormente a rischio. 
Oltre ovviamente ad una Legge pensata specificamente per le esigenze di una zona fortemente a rischio come l'Irpinia o il Sannio, senza dimenticare la Valle Caudina.

riflessioni 

 Prevenire. Prevenire. Prevenire.

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I turisti pagavano chi mangiava è pasta - OCCHIO NERO

Un tempo i turisti pagavano i napoletani per mangiare spaghetti. 

Ce lo racconta Andrea De Jorio nei suoi libri in cui descrive le usanze popolari napoletane verso la metà del XIX secolo. 

I cittadini erano famosi per la tecnica del "mangiare la pasta alla napoletana", ovvero prendere con le mani un bel gruppo spaghetti e risucchiarli in un solo boccone per intero. Questa scena affascinava i turisti stranieri venuti in città e i napoletani ben pensarono di metterci su un business turistico. Davanti a ogni venditore ambulante di pasta era perennemente presente qualche scugnizzo o un poveraccio che, in cambio di qualche moneta e di un pasto offerto, era disposto a mangiare pasta "alla napoletana" facendo divertire il turista. 

Insomma, se oggi c'è chi fa moralismi sulla passione per i video stupidi sui social, non è che nel passato le persone amassero intrattenimenti di maggiore qualità.

Anche Goethe rimase stupito dalla quantità di venditori di pasta che si trovano in giro per le strade di Napoli che, tra il primo e il secondo viaggio a Napoli gli sembravano aumentare di giorno in giorno, dopo pochi mesi. Non dobbiamo immaginare poi che la pasta dell'epoca avesse il sapore di quella nostra: in assenza di qualsiasi standard sanitario e di qualità di cottura e di conservazione, la pasta "take away" napoletana aveva un sapore acidulo. L'acqua era poi insaporita con grasso e frattaglie di maiale, come un brodo. 

Quando si diffuse la fotografia, lo spettacolo diventò non molto diverso da quello che oggi ci si aspetta dai cellulari: i turisti venivano a Napoli a caccia dei "mangiamaccheroni" e i fotografi fecero una fortuna: uno dei più famosi fotografi a Napoli, Giorgio Sommer, allestiva nel suo studio finti set e pagava qualche monetina a barboni e miserabili per mimare scene "da osteria napoletana", che poi rivendeva ai turisti a caccia di souvenir

Solo durante il Ventennio fascista arrivò uno stop al mercato degradante dei mangiamaccheroni: da Roma arrivò l'ordine del Ministero della propaganda di eliminare qualsiasi binomio tra maccheroni e napoletani, con sanzioni pesantissime ai fotografi che avessero cercato di fotografare napoletani che mangiano la pasta. (Storie di Napoli)

"Occhio Nero, oenne" 

CAUDIUM e LA SACRA SINDONE - Bascetta «Gli Angioini nascosero il Sacro telo nell'imprendibile Caudium, che non è l'odierna Valle Caudina | PERLE

La Sacra Sindone venne nascosta nella vecchia Caudium? La clamorosa "perla" spunta fuori dal profilo pubblico di Arturo Bascetta, fondatore della prestigiosa casa editrice ABE. 

quale Caudium?

Il noto editore, nonché giornalista d'assalto, afferma da tempo che la nostra Valle Caudina non è quella ufficiale, citata negli scritti di Virgilio, ospite di Cocceo nell'attuale Bonea. Sul finire degli anni Cinquanta del secolo scorso alcuni studiosi vennero da queste parti ed effettuarono un’ambiziosa campagna di scavi archeologici per riesumare gli inestimabili resti dell'antica Caudio, la bellicosa capitale dei Caudini, sepolti dal tempo.

Virgilio

Incredibilmente furono rinvenute alcune cisterne dell'epoca ed una statua custodita nel Museo Nazionale di Napoli, oltre a qualche frammento di vetro. Le strutture murarie riemerse vennero associate alla villa di Cocceio, l'importante architetto dell’Imperatore Romano Ottaviano Augusto. La storia della nostra Valle Caudina, alla luce delle ricerche Bascettiane, conosciuta nel mondo accademico anche per la celebre sosta di Orazio e Virgilio nel 37 avanti Cristo, è tutta da riscrivere?

Un nuovo e sonoro schiaffo alla Nuova Caudium che deve affrontare, periodicamente, i feroci attacchi revisionisti da parte di esperti del settore. Qualcuno sostiene che la reale collocazione dell'area, menzionata da Tito Livio per la celebre battaglia della Forche Caudine del 321 dopo Cristo, sia senza dubbio altrove nel Molisannio.

Secondo Bascetta la vera Caudium sarebbe collocata appunto in Molise, tra Isernia e Campobasso. Si parla quindi di una roccaforte inespugnabile nei secoli dei secoli. Questa caratteristica territoriale spinse gli Angioini nel 1300 a nascondere la Sacra Sindone esattamente dove sorgeva Caudium. 

Orazio

La clamorosa rivelazione, però, ha anche un precedente storico, altrettanto misterioso e poco conosciuto. La stessa Sacra Sindone, prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, venne occultata presso l’Abbazia di Montevergine in provincia di Avellino, ad uno schioppo di chilometri dalla Valle Caudina. Mistero nel mistero perché il Regno d'Italia avrebbe impugnato le armi solo nel giugno 1940, mentre lo spostamento risale addirittura al 7 settembre 1939. Fu il futuro papa Paolo VI a contattare l’abate Ramiro Marcone per comunicargli la decisione visti i rischi di eventuali bombardamenti nemici. Poco dopo, il 25 settembre, la reliquia delle reliquie fu portata in Irpinia all'interno di una semplice cassettina. Il Sacro telo venne poi messo sotto l’altare del Coretto da notte del cenobio fino alla fine del sanguinoso conflitto.

Gesù Cristo

Il termine "sindone" deriva dal greco σινδών (sindon) e indicava un ottimo tessuto di lino d'India. Anticamente il termine "sindone" era generico e non collegato alla sepoltura, ma oggi il termine è ormai diventato sinonimo del lenzuolo funebre di Gesù. Secondo la tradizione religiosa, la σινδών avrebbe avvolto il corpo del Cristo deposto nel sepolcro dopo la crocifissione. In Irpinia arrivò di nascosto ripiegata dentro una sacra cassa d’argento. 

Riportiamo per le lettrici ed i lettori de Lo Schiaffo 321 le graffianti parole di Arturo Bascetta, come al solito senza fronzoli e senza peli sulla lingua. Ricordiamo, per la cronaca, che l'amico Arturo ha sfornato, in decenni di accurata e massiccia attività, centinaia e centinaia pubblicazioni a firma della casa editrice ABE. Per l'esattezza ben oltre 750.

Regina Sancia

«Anche la Sindone era Napoletana! Nel 1338 i Castigliani - scrive l'editore di ABE - invasero le coste e occuparono il Monte Reale della Valle Regale del Bosco Reale fra Salerno e Napoli, sul Monte Marcone dove sedettero la Vedova Regina Sancia nella vecchia reggia del Santissimo Salvatore delle monache di Santa Chiara facendo rinascere Partenope in Costiera, ad Atrani. La Sacra Sindone fu salvata dagli Angioini in ritirata che la nascosero sotto l'Arca Magna nel bosco delle tre Marie, a Santa Maria della Cripta del Monteregale vicino Santa Maria del Monteverdi fra Isernia e Campobasso, sui ruderi de luogo più imprendibile di tutti i tempi: Caudium». 
Angioini

«Ma il terremoto del 1348 - precisa Bascetta - distrusse quelle antiche Chiese di Campobasso site lungo il fiume delle Forche Caudine, fra Via Francigena e la Via Latina, attuale Molise. Tutto andava ricostruito iniziando con una prima Marca del Regno di Dio. Così il la Regina di Napoli scappò in Savoia e il Papa ad Avignone. Da qui elevò a Marchese d'Italia, in nome della Chiesa, Amedeo di Savoia che ebbe l'ordine di liberare dalle macerie il sacro telo e di portarlo al sicuro insieme alle carte nelle terre della Regina Giovanna, come si legge nei suoi diari. Perciò alla Sacra Sindone fu data nuova dimora in una Chiesa col nuovo nome di Santa Maria del Monte Regalis a Mondovì. Dunque, cari professori da 5000 euro al mese, avere scritto, fino ad oggi, un sacco di panzanate».

ETà DELLA PIETRA?

Questo nuovo mistero Caudino potrebbe far riemergere un importante pezzo di storia sacra, nascosto nei meandri del tempo e forse nelle Diocesi del territorio. Dove venne nascosto il telo dal valore inestimabile? In quale Caudium, quella presunta del Molise o quella "classica" situata in Valle Caudina?

Sindone ricostruita

Bascetta non usa mezze parole, anzi replica con durezza ad un commento scritto in totale antitesi con la tesi revisionista, ora al centro della discussione storiografica anche sulla Via Francigena. In passato abbiamo ospitato su queste colonne digitali alcuni punti di vista alternativi, naturalmente rispettando la diversità di vedute. 

La storiografia, sia chiaro, è una delicata disciplina scientifica che si occupa della descrizione della storia e comprende tutte le forme di interpretazione, di trattazione e trasmissione di fatti e accadimenti della vita degli individui e delle società del passato storico. Chi ha messo in dubbio la linea bascettiana sulla reale collocazione geografica di Caudium, come era prevedile, si è beccato una secca risposta alla Bascetta:

«Siete rimasti all'Età della pietra, anzi, delle "pietre antiche", visto che in Valle Caudina, non ce n'è nemmeno una. In verità, prima del 1348, non c'era nemmeno una mulattiera. Tanto è vero che - sottolinea l'irriducibile scrittore - la Regina Isabella, nel 1501, dovette scendere fuori Benevento per imboccare, a dorso di mulo, la via di Tufara Valle, onde risalire per Arpaia e finalmente raggiungere Acerra, dove era attesa. Figurati cosa ci potesse essere prima del 1500. Non oso immaginare: acquitrini, paludi e cipolle, tante cipolle, coltivate nei campi di Airola
Cipolla Caudina
Per quanto riguarda Vico (Montesarchio) e Bonea, sulla via di Sant'Agata e della Valle di Maddaloni, è un'altra storia che risale al Principato del 1093 su un'ex Vico e che non c'entra con l'Appia Antica, tantomeno con l'immaginaria Via Francigena dei Franchi (quelli della Villa Franca del Castello di Arechi II, vicario di Carlo Magno, in Castelvetere dei Magni, capitale dell'Apulia), fra le tombe romane e lungo il Candelaro, come attestano le carte, fino a raggiungere la Chiesa di Santa Sofia in Canosa (ex Civitate Regina vicaria imperiale dei Capetingi e già di Costantinopoli)».

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martedì 26 settembre 2023

UNIONE DEI COMUNI CAUDINI - Airola, Arpaia, Bucciano, Bonea, Cervinara, Forchia, Moiano, Montesarchio, Pannarano, Paolisi, Roccabascerana, Rotondi e San Martino Valle Caudina a Napoli #16FRECCIATINECAUDINE

 #16FRECCIATINECAUDINE

L'Unione dei Comuni della Valle Caudina domani alle 10 potrebbe cambiare pagina. Airola, Arpaia, Bucciano, Bonea, Cervinara, Forchia, Moiano, Montesarchio, Pannarano, Paolisi, Roccabascerana, Rotondi e San Martino Valle Caudina in Via Santa Lucia saranno accolti dall'Architetto Bruno Discepolo, assessore regionale campano al Territorio e all'Urbanistica per intavolare una programmazione per un Piano Maestro di vitale importanza.


Invitiamo i Sindaci della Nuova Caudium ad essere compatti, attenti, elastici e realistici per poter costruire, almeno, una speranza di rinascita futura per il territorio, troppe volte dimenticato. 
Nessuno sogna il miracolo al ritorno dalla riunione programmatica regionale di domani. Conosciamo bene pregi e difetti della zona. Ora servono lungimiranza e perseveranza  sulla linea Caudinista. In un frangente così delicato bisogna rimboccarsi le maniche e guardare spavaldi a qualsiasi difficoltà che potrebbe contrapporsi sulla strada del risveglio comunitario Caudino.
Questa potrebbe essere la classica Ultima Spiaggia per un'unione mai decollata ed osteggiata dagli stessi potenziali beneficiari. Un caso raro di pessima gestione intercomunale che potrebbe, però, invertire la rotta in terra partenopea.
 
Esortiamo, infine, le fasce Tricolori ad onorare con stile e passione la magica Terra che rappresentano (e che dovrebbero amare con tutto il cuore). 
Tutto qui.

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immagini tratte dalla rete.

ALESSANDRO CANINO - Brutta (1992)

Alessandro Canino - Brutta

Artista: Alessandro Canino

Brano: Brutta

Anno: 1992

 

Heidegger: "Essere e Tempo" in 10 minuti | FILOSOFIA

Martino Heidegger

I caratteri fondamentali dell'opera del filosofo tedesco: l'analitica esistenziale (l'uomo come esser-ci, come essere-gettato e come Cura) e la dimensione della temporalità (Pillole di Storia e Filosofia)

Riti contadini del 26 settembre | CALENDARIO CAUDINO PAGANO

Riti contadini del 26 settembre

Nei giorni che precedono o seguono un sabba agricolo o un passaggio solare (in questo caso l'equinozio d'autunno) c'è un'eco ridondante di tradizioni, rituali, usanze e azioni magico-scaramantiche che costella i suddetti giorni. Con il passare dei secoli le antiche credenze si sono fuse con le tradizioni dei santi cristiani, creando nuove e particolari consuetudini. In Gran Bretagna oggi è l'Holy Rood Day (Festa della Croce) e in Scozia si dice che il clima di oggi rimarrà tale per quaranta giorni.

In questo giorno le ragazze scozzesi erano solite andare a raccogliere le carote per la festa di San Michele Arcangelo (Michaelmas, 29 settembre): il rito - fate bene attenzione - consisteva nello scavare intorno alla carota un buco triangolare con una zappa a tre rebbi. Ogni carota, poi, doveva essere legata con tre fili rossi e regalati ai visitatori maschi nel giorno della festa di San Michele. E non è tutto: se le carote possedevano radici biforcute, allora era in arrivo un matrimonio per la fortunata fanciulla.

E' chiaro come il sole che ci troviamo davanti a un rituale antichissimo di fertilità. La carota nel solco triangolare è l'ovvia allegoria dell'unione sessuale; i tre fili rossi e i tre rebbi sono un rimando alla triplice dea della terra e del ciclo mestruale.

Foto: Lune selvatiche

tratto da: https://www.calendariopagano.it/

lunedì 25 settembre 2023

LEGGI LO SCHIAFFO 321!


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EROE AMERICANO #goliardia

EROE AMERICANO #goliardia

 

OPULENTIA, speciale Status Quo dal vivo a Montesarchio il 9 ottobre alle ore 21 | CAUDIUM


OPULENTIA, speciale Status Quo dal vivo a Montesarchio il 9 ottobre alle ore 21. 
Il noto programma televisivo Caudino sarà trasmesso in diretta dalla redazione de "L'altraFaccia" dalla Biblioteca del Comune di Montesarchio. Condurrà Tommaso Bello, nelle vesti di Direttore Artistico del corposo cartellone messo in campo in occasione della settima tappa di un percorso culturale ed artistico orientato allo sviluppo della Valle Caudina. Questa volta non c'è la collaborazione con UserTv e l'attesa puntata andrà in onda sulla pagina ufficiale di Opulentia:

«In questa puntata speciale - dichiara la Redazione de L'Altra Faccia/Opulentia - il pubblico sarà live! Quindi vieni e partecipa. Sarà un un appuntamento in cui si faranno degli approfondimenti socio-politico-culturali sulla Valle Caudina. Approfondimenti di cui c'è un forte bisogno!».

Biblioteca comunale in Piazza Umberto I

Con il motto "per menti e cuori forti" il direttore artistico Bello lancia un evento molto delicato, visto che i prossimi appuntamenti vedranno l'Unione dei Comuni Caudini ad un bivio d'importanza storica. Da una parte l'incontro a Napoli presso la Regione Campania di dopodomani per mettere le basi all'eventuale Piano Maestro (masterplan), dall'altra la pioggia di soldi per la necessaria digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni e delle scuole della Valle Caudina, senza dimenticare la lotta per la salvaguardia dell'Appia "Caudina" sulla questione del riconoscimento dell'Unesco e la snervante attesa per la rinascita della linea ferroviaria che dovrebbe ripartire proprio nei prossimi mesi, facendo i debiti scongiuri, e collegare di nuovo Caudium con Napoli e Benevento ed il resto del mondo.

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RINO GAETANO - Nel letto di Lucia (1979)

Rino Gaetano - Nel letto di Lucia

Artista: Rino Gaetano

Brano: Nel letto di Lucia

Anno: 1979

101 Storie Zen - 2. Trovare un diamante su una strada fangosa. | SAGGEZZA


 101 Storie Zen 

2. Trovare un diamante su una strada fangosa.

Gudo era l'insegnante dell'Imperatore del suo tempo. Però viaggiava sempre da solo come un mendicante girovago. Una volta, mentre era in cammino verso Edo, il centro culturale e politico del shogunato, si trovò nei pressi di un piccolo villaggio chiamato Takenaka. Era sera e pioveva a dirotto. Gudo era bagnato fradicio. I suoi sandali di paglia erano a pezzi. In una casa colonica vicino al villaggio vide quattro o cinque paia di sandali su un davanzale e decise di comprarne un paio.

La donna che gli vendette i sandali, vedendolo così bagnato, lo invitò a passare la notte lì in casa. Gudo accettò con molti ringraziamenti. Entrò e recitò un sutra davanti al reliquiario della famiglia. Poi la donna lo presentò a sua madre e ai suoi figli. Notando che avevano tutti un'aria afflitta, Gudo domandò se fosse accaduta qualche disgrazia.

«Mio marito gioca d'azzardo ed è un beone» gli spiegò la padrona di casa. «Quando gli capita di vincere si ubriaca e diventa manesco. Quando perde si fa prestare i soldi dagli altri. A volte, quando è ubriaco fradicio, non rincasa nemmeno. Che posso fare?».


«Lo aiuterò io» disse Gudo. «Ecco un po' di denaro. Procurami un gallone di vino buono e qualcosa di stuzzicante da mangiare. Poi andatevene a dormire. Io resterò in meditazione davanti al reliquiario». Quando, intorno alla mezzanotte, il marito della donna rincasò completamente ubriaco, si mise a berciare: «Ehi, moglie, io sono a casa. Non c'è niente da mangiare?».

«Qualcosa ce l'ho io» disse Gudo. «Sono stato sorpreso dalla pioggia, e tua moglie mi ha gentilmente invitato a passare qui la notte. Per ringraziarla ho comprato del pesce e un po' di vino, sicché puoi gustarne anche tu». L'uomo fu tutto contento. Bevve subito il vino e si sdraiò sul pavimento. Gudo rimase in meditazione accanto a lui.

Quando il marito si svegliò la mattina dopo, non ricordava più nulla della sera prima. «Chi sei? Di dove vieni?» domandò a Gudo che stava ancora meditando.

«Sono Gudo di Kyoto e sto andando a Edo» rispose il maestro di Zen. L'uomo provò un'immensa vergogna. Non la finiva più di scusarsi con l'insegnante del suo imperatore. Gudo sorrise. «In questa vita tutto è instabile» spiegò. «La vita è brevissima. Se tu continui a giocare e a bere, non ti resterà il tempo di fare altro, e farai soffrire anche la tua famiglia». Fu come se la coscienza del marito si ridestasse da un sogno. «Come potrò mai compensarti di questo meraviglioso ammaestramento? Lascia che ti accompagni e che porti la tua roba per un pezzo di strada». «Come vuoi» acconsentì Gudo. I due si misero in cammino. Dopo tre miglia Gudo disse all'uomo di tornare indietro. «Altre cinque miglia soltanto» lo pregò quello. Continuarono a camminare.

«Ora puoi tornare indietro» disse Gudo.

«Faccio ancora dieci miglia» rispose l'uomo.

«Adesso torna indietro» disse Gudo quando ebbero percorso le dieci miglia.

«Voglio seguirti per tutto il resto della mia vita» dichiarò l'uomo.

In Giappone, gli odierni insegnanti di Zen discendono da un famoso maestro che fu il successore di Gudo. Il suo nome era Mu-nan, l'uomo che non tornò mai indietro.

101 Storie Zen

A cura di Nyogen Senzaki e Paolo Reps

Con il termine zen (禅) ci si riferisce a un insieme di scuole buddhiste giapponesi che derivano per dottrine e lignaggi dalle scuole cinesi del buddhismo Chán a loro volta fondate, secondo la tradizione, dal leggendario monaco indiano Bodhidharma. Per questa ragione talvolta si definisce zen anche la tradizione cinese Chán, ma anche le tradizioni Sòn coreana e Thiền vietnamita. Immagini tratte dalla rete. Fonte: Scienza Sacra


domenica 24 settembre 2023

MOBY PRINCE, l'ultima ricostruzione della strage | documentario

MOBY PRINCE, l'ultima ricostruzione della strage

durante
Il disastro del Moby Prince è stato un sinistro marittimo avvenuto la sera del 10 aprile 1991, quando il traghetto Moby Prince, di proprietà della Nav.Ar.Ma., entrò in collisione con la petroliera Agip Abruzzo nella rada del porto di Livorno.

In seguito all'urto si sviluppò un vasto incendio, alimentato dal petrolio fuoriuscito dalla petroliera, che avvolse il traghetto e causò la morte di tutte le 140 persone che, tra passeggeri ed equipaggio, si trovavano a bordo; l'unico sopravvissuto fu il giovane mozzo napoletano Alessio Bertrand. Non è mai stato possibile stabilire esattamente quanto greggio sia stato versato sul Moby; secondo l'ing. Del Bene, nominato come consulente di parte civile nel processo, si trattò di una quantità compresa tra le 100 e le 300 tonnellate. (@mobyprince1744)

COMITATI DUE SICILIE - Raduno nazionale a Caserta, ospite d'onore Povia. Fiore Marro chiama a raccolta i Duosiciliani | POLITICA

COMITATI DUE SICILIE - Raduno nazionale a Caserta, ospite d'onore Povia. Fiore Marro chiama a raccolta i Duosiciliani.

I Comitati Due Sicilie, tramite il comunicato stampa firmato dal presidente Nazionale, Fiore Marro, chiamano a raccolta tutti i dirigenti, soci e simpatizzanti del movimento, in un incontro che si terrà a Caserta nei giorni 21 e 22 ottobre 2023. Il raduno è anche l’occasione per indire la convocazione per il VII congresso nazionale del sodalizio. Nella due giorni si terranno presentazioni di libri, come da locandina.

Sarà ospite d’Onore a cura dei CDS, del giornale Belvederenews e dell’istituto “Formazione Subito”, nella serata del 21,  il musicista Giuseppe Povia che si esibirà per l’occasione presso il teatro “Città della Pace” di Caserta. L’accoglienza e il tesseramento sarà come di consueto presso l’Hotel Pisani di Caserta, in viale Carlo III. La manifestazione di giorno 22, valevole per le elezioni, e per tracciare le linee guida dell’associazione, si svolgerà per intero presso la sala convegni del giornale Belvederenews in via Calabria, 50 a Casagiove.

Giuseppe Povia

Saranno presenti esponenti del mondo borbonico e politici del territorio, che stanno lavorando in nome dell’identità duosiciliana, verrà per l’occasione, premiata la Nazionale di calcio delle Due Sicilie, per il ruolo sportivo e educativo importante, che stanno svolgendo in nome e per conto del territorio duosiciliano.

Fiore Marro, di origini Caudine, precisamente Cervinaresi, riveste la delicata carica di Presidente nazionale Comitati Due Sicilie e sprona i filoBorbonici anche della Valle Caudina a dare sostegno all'interessante iniziativa:

Cari Compatrioti il 21 e 22 ottobre si appresta, ci stiamo avvicinando al nostro prossimo raduno nazionale dei Comitati Due Sicilie, con noi ci sarà Povia, mi raccomando organizzatevi per esserci; si terranno le nuove elezioni per il nuovo consiglio direttivo, cercate di coinvolgere tutti quelli interessati, torniamo a dare dimostrazione che siamo forti, che ci siamo, che siamo tornati.

Forza e onore, Due Sicilie vivat.

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PCP, Partito Comunista Padano #goliardia

PCP, Partito Comunista Padano #goliardia

 

Un fascio di note. La Musica alternativa di Destra in Italia (vista da Sinistra) cap. 5 | POLITICA

Dalla musica alternativa al rock identitario

Dopo il periodo d’oro, in cui vi sono stati numerosi concerti, parecchia produzione di dischi e cassette, molti giovani cantautori che si cimentano in questa esperienza e la nascita di molteplici gruppi, già nei primi anni Ottanta, inizia il riflusso e l’entusiasmo si smorza.

Questo dipende, oltre che da motivi prettamente economici e strutturali, come il fallimento dell’idea di costituire un network fra le radio alternative con la conseguente chiusura di molte di esse e come la fine di alcune esperienze editoriali che hanno seguito da vicino il fenomeno musicale “alternativo” (come quella de “La Voce della fogna”), anche dagli effetti della repressione operata, a seguito della strage di Bologna, dalle forze dell’ordine e dalla magistratura sui movimenti neofascisti (66)

Il periodo rappresenta un momento di transizione che necessariamente conduce chi fa politica a destra ad accantonare le esperienze culturali, e parzialmente, anche la stessa militanza vera e propria.

Dopo questo periodo in cui la creatività artistica lascia il posto ad una sorta di revival costituito quasi esclusivamente dall’opera di alcuni militanti che si preoccupano di raccogliere i lavori già esistenti e “tramandarli” e che, in qualche caso, creano nuovi prodotti registrandoli in maniera rudimentale, negli anni Novanta il fenomeno muta ancora di segno. Nascono nuovi gruppi, si sviluppa la musica Oi, importata dall’Inghilterra e il Punk rock e lo ska evolvono (67).

Dal punto di vista politico, la destra neofascista diviene forza di governo, con la fine della prima Repubblica e la trasformazione del Msi in Alleanza nazionale. Questi fattori contribuiscono a ridisegnare una nuova identità politica nella destra neofascista

Inoltre, le nuove tecnologie e lo sviluppo della rete internet hanno facilitato lo sviluppo e la diffusione di una nuova cultura alternativa che da semplice patrimonio culturale underground e semiclandestino con una propensione quasi esclusivamente elitaria diventa ormai alla portata di un pubblico più ampio. Così, la scena musicale appare più vivace e dalla musica alternativa vera e propria si passa al Rock identitario (68).

In ogni caso fra la Musica alternativa degli anni Settanta e il fenomeno musicale odierno del Rock identitario aldilà delle differenze stilistiche, vi sono molte continuità, poiché quest’ultimo rappresenta la naturale eredità di quella originaria esperienza che racchiude in sé il patrimonio culturale dei militanti della destra neofascista

La musica alternativa all’epoca ha rappresentato l’unica forma di espressione in grado di tramandare idee, raccontare storie e trasmettere conoscenze che altrimenti non avrebbero potuto essere ricordate, dal momento che a destra non si è potuto beneficiare degli apparati e supporti culturali di cui, a sinistra, invece si è potuto usufruire. La musica in questo universo ha rappresentato il modo per “consegnare” un patrimonio e un armamentario culturale sommerso, rafforzando l’identità e il senso di appartenenza (69).

Il fenomeno che più di tutti oggi rappresenta un vero e proprio punto di partenza e insieme punto di arrivo del fenomeno musicale della destra militante neofascista di tutto il secondo dopoguerra fino ai nostri giorni è il portale Lorien: il portale dei Cantiribelli (attualità, storia, archivio della Musica non conforme). Alla base di questo archivio telematico vi è il lavoro dell’associazione culturale omonima (70)

Esistono molti archivi digitali ma certamente Lorien rappresenta il più completo fra tutti: sono presenti documenti, come i manifesti, le locandine, i testi delle canzoni, le biografie, le rassegne stampa che hanno interessato i protagonisti della scena musicale di destra dalle origini della musica alternativa fino a tutte le contemporanee diramazioni ed evoluzioni. 

Le informazioni e i documenti che sono contenuti in questo archivio, estremamente ampio, diventano essenziali – accanto alla scarsa storiografia presente sul tema (71) – per lo studio di questo fenomeno che ha rappresentato e rappresenta un universo che attraverso la canzone, con una forte carica mitopoietica nei testi e una cura scarsa dal punto di vista della struttura musicale, ha voluto delineare la contestazione e la ribellione non solo verso un Governo, uno stile di vita, un approccio politico, ma contro i valori alla base del mondo moderno e della società sorta dalla seconda guerra mondiale.

NOTE

66 - All’interno de Il fronte della gioventù nasce un progetto culturale dal titolo Divisione Arte, abbreviato in Dart. Il Dart pubblica una sua fanzine “Opera al nero”, in cui vengono trattati argomenti musicali, vengono pubblicate recensioni, interviste e fumetti autoprodotti. Il movimento che gravita attorno a “Opera al nero” realizza anche le prime registrazioni musicali dei nuovi gruppi che promuove, come la band degli Intolleranza (nato a sua volta dal gruppo Hyperborea), si veda Domenico de Tullio, Centri sociali di destra. Occupazioni e culture non conformi, Roma, Castelvecchi, 2006, pp. 24-36.

67- Uno dei gruppi più importanti di questo genere è quello degli ZetaZeroAlfa; la band capitanata da Gianluca Iannone è il complesso di riferimento della Associazione di promozione sociale, Casa Pound.

68 - N. Antolini, Fuori dal cerchio, cit., p. 321.

69 - Il presidente dell’associazione è Guido Giraudo, componente degli Amici del vento.

70 - Fra i pochi lavori che trattano dell’argomento, possiamo citare il testo di C. Di Giorgi, I. E. Ferrario, Il nostro canto libero, cit., un altro libro sempre di Cristina Di Giorgi, Note alternative. La musica emergente dei giovani di destra, Roma, edizioni Trecento, 2008; esistono anche altri testi che rappresentano delle raccolte di testi e musica sotto forma di Cd, come per esempio Agenda 2007, cit. e Aavv, Voci contro vento, Roma, Fergen, 2012.

Le opinioni espresse nei contributi degli ospiti riflettono esclusivamente l'opinione del rispettivo autore e non corrispondono necessariamente a quelle della redazione de Lo Schiaffo 321. tratto da: Un fascio di note. La musica alternativa di destra in Italia, «Bibliomanie. Letterature, storiografie, semiotiche», 50, no. 5, dicembre 2020, doi:10.48276/issn.2280-8833.5381