mercoledì 13 settembre 2006

Monumento ai caduti, parte la petizione per il restauro | RASSEGNA STAMPA


Monumento ai caduti, parte la petizione per il restauro. Già raccolte cinquecento firme, ma l’obiettivo è quota mille. 

La CMC 451, associazione culturale e sociale, ha raccolto oltre cinquecento firme per la pulizia del Monumento ai Caduti, “La Madre degli Eroi”, in Villa Comunale. L’ottimo risultato iniziale spinge così i giovani militanti a continuare la raccolta di firme con l’obiettivo di arrivare a quota mille.

La Comunità Militante Caudina 451 ha sfruttato al massimo lo spazio concesso dalla Pro Loco “Angelo Renna”, nell’ambito della terza edizione del Rockjam. Infatti, oltre alla petizione popolare, la CMC 451 ha allestito uno spazio alternativo con una mostra fotografica osservata da centinaia di cittadini sulle attuali condizioni, dopo gli atti vandalici, in cui versano la base della Statua, la Villa Comunale e la zona di montagna “Coppola”. I tanti visitatori hanno poi risposto ad una doxa sulle problematiche più vicine alla gente e alla gioventù caudina. 

Per di più la CMC 451 ha anche diffuso moltissimi libri di storia, poesia, filosofia ed attualità politica, riscuotendo pure in questo campo un buon successo di lettrici e lettori. I giovani militanti “ringraziano tutti coloro che hanno dato una mano firmando la petizione popolare, la casa editrice Controcorrente di Napoli, l’Ekoclub di Cervinara, il Tennis Club Potito Starace e la Pro Loco”. 

Unica nota stonata la mancata presenza del Sindaco Cioffi che però ha, ovviamente, promesso che la pulizia dell’Opera avverrà al più presto.

Corriere dell'Irpina, 13 settembre 2006


Rassegna stampa

venerdì 1 settembre 2006

Occidentale racconta la storia non conforme della Valle Caudina | RASSEGNA STAMPA


La nostra storia

Cari Camerati e carissime Camerate, vi racconto la storia della mia, piccola e umile, realtà di provincia: la Valle Caudina. Terra famosa nell’ambiente per aver ospitato il primo Campo Hobbit nel vicino 1977. Per anni abbiamo lottato sotto il simbolo della Fiaccola Tricolore, prima del Fronte della Gioventù e dopo di Azione Giovani. Credevamo di appartenere ad un’Area alternativa rispetto allo spietato e cinico Regime del Nulla, che affossa(va), giorno dopo giorno, la nostra Terra martoriata, a Sud della Capitale…

Siamo sorti ai tempi di Tangentopoli, il grande bluff. Il MSI e il FdG racimolavano consensi canalizzando a Destra il malcontento generale nei confronti di una classe politica marcia ed ultracorrotta. Noi, con il proverbiale entusiasmo delle nuove leve, aspiravamo a partecipare in prima linea alla vita del paese. Eravamo fieri di far parte di un Mondo che ai nostri occhi appariva come sinonimo di riscatto e giustizia. Il contesto esterno dove nacque il nucleo era caratterizzato, ieri come oggi, da vecchi democristiani, da marpioni socialisti e dai soliti camaleontici politicanti di mestiere, che si infiltrarono in blocco in quel nuovo contenitore denominato Alleanza Nazionale.

Paradosso dei paradossi.

In quella fase delicata il MSI invece di continuare a lottare contro il sistema aprì le porte alla feccia. Quindi, sin dal primo momento, capimmo che la nostra legittima voglia di alternativa al Regime del Nulla andava a sbattere contro un altissimo muro di gomma e melma. Ce ne fregammo altamente. I primi anni furono così caratterizzati da volantinaggi, attacchinaggi, ed azioni sociali che via via ci fecero cresce numericamente. 

Nel frattempo il FdG iniziò ad essere sterilizzato con il nome di Azione Giovani. Ancora oggi ci chiediamo a chi venne in mente quel nome vuoto di significati. Per non parlare poi della bandiera sfornata…bianca ed antiestetica… 

Il nostro obiettivo principale era raggiungere la legittimazione politica del nucleo, intitolato alla memoria del Camerata Sergio Ramelli, in ambito cittadino e innanzi tutto nelle scuole superiori. Le attività in sezione e la presenza costante nelle piazze fecero crescere ulteriormente il nucleo Ramelli che iniziava anche a tessere rapporti più stretti con tutta la federazione di AG che era formata da oltre 25 nuclei, disseminati in ogni angolo della verde Irpinia.

Al Movimento abortito a Fiuggi non interessava coltivare il ricambio generazionale, anzi fecero tutto ed il contrario di tutto per allontanare i cervelli più estrosi, riuscendovi in molti casi. Aprimmo gli occhi: la politica è un affare pericoloso ed il POTERE è un mostro dalle mille facce che non può essere combattuto solo con volantinaggi, tornei di calcetto e/o qualche triviale Festa Tricolore. 

Il 1999 fu l’anno più duro ed entusiasmante.

Organizzammo una mostra fotografica militante per denunciare il dilagante degrado, l’assenza di una politica mirata alla tutela dei cittadini ed il dissesto idrogeologico, che dopo quello che accade circa sei mesi prima a Sarno non prometteva nulla di buono. Ottima fu la partecipazione della massa e non si contavano i complimenti fini a se stessi. Stop. Dopo il silenzio. Fino a quella maledetta notte del 16 dicembre 99 quando un terribile alluvione democomunista sconvolse tutto il paese. Cinque morti e tante case sventrate dalla furia devastante della natura. Fiumi di fango e di lacrime. Peccato!

L’avevamo previsto appena dieci mesi prima, ma nessuno ebbe la forza di muovere un dito… Sfogammo la nostra sana rabbia armati di pale e carrucole. Quel fango per noi aveva il valore della merda generata da troppi anni di pessima gestione pseudopolitica. Spalarla significava anche ripulire, simbolicamente, le nostre case e la nostra gente . Il circo mediatico dell’informazione nazionale piantò le tende dalle nostre parti. I burattini del sistema inscenarono l’ennesimo teatrino. Venimmo intervistati dalla stampa nazionale. RaiUno con Pino Scaccia, RaiTre con Salvatore Biazzo, La Repubblica e la radio Rtl perché fummo quelli che avevano denunciato, inutilmente, la situazione a dir poco critica in cui versava Cervinara con un formidabile j’accuse, come lo definì il settimanale “Il Borghese”. I Fasci che denunciano lo sfascio. Il TG1 ci etichettò con un fantomatico “un gruppo di giovani”, tralasciando casualmente (?) la nostra estrazione politica.

Il copione del fascista brutto, sporco e cattivo non era stato rispettato.

Eppure le terribili Croci di San Patrizio furono esposte durante la mostra e furono anche al centro dell’attenzione locale… Vabbuò, questo è il sistema e le coltellate alle spalle fanno crescere in fretta. L’ennesima infamia si consumò, appunto, con Il Borghese di Vittorio Feltri, tramite l’inviato Mattias Maniero. Confidammo nell’aiuto di quel settimanale che si definiva anticonformista e vicino alle nostre posizioni.

Macché, ci promisero cinque milioni di vecchie lire per l’esclusiva delle foto pre-alluvione, reclamizzate dalla TV, captando avidamente lo scoop del momento. Quel vil danaro era una manna dal cielo per la vita della comunità che proprio in quei giorni venne presa d’assalto da decine e decine di giovani che si avvicinarono al nostro ambiente spontaneamente. Di quei soldi nemmeno l’ombra. Il Borghese, nel frattempo, fallì e noi, per la cronaca, comunque vincemmo pure la “causa”… 

La rabbia toccò livelli elevati, però non perdemmo la testa e continuammo a lottare, a modo nostro, contro tutto quel sistema. Imprigionati, comunque, in un’Area senza un’anima. Puntualmente arrivarono le elezioni ed i padroni/buffoni in giacca e cravatta, con giullari al seguito, vennero a racimolare voti a Cervinara noi attaccammo, senza mezzi termini, le loro vili operazioni di sciacallaggio politico.

Risultato? All’arrivo dell’On. Mancino ci sequestrarono i volantini per ordine pubblico e la stampa locale, presente in piazza, rimase immobile. I giovani Fascisti soli contro tutto e tutti. La frattura con l’Area divenne insanabile. Invece di tutelarci ci minarono il cammino!

I primi ANTIFASCISTI, tutto sommato, sono proprio loro!

Vermi pronti a strisciare nella bruttura morale per elemosinare una poltrona. Oggi sono passati degli anni, ma nulla è cambiato. Nel bene e nel male. Le macerie si sono trasformate in monumenti in onore alla malapolitica. Assurdo. Nessuno ha pagato per le cinque vittime. Nessuno. Ciliegina sulla torta? Premiati(!) niente poco di meno che dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla Protezione Civile Nazionale per il nostro operato. Senza essere informati a distanza di tempo. Una recente soffiata ci ha dato la triste notizia.

Dopo anni di oblìo e di riflessioni, improvvisamente, è sbocciata la C.M.C. 451. Ecco a voi, lettrici e lettori di Occidentale, la nostra linea:

La Comunità Militante Caudina 451 è l’alternativa associazione sociale e culturale nata dalle ceneri del disciolto nucleo di Azione Giovani “Sergio Ramelli” Cervinara, dal Fronte della Gioventù nucleo Rotondi, dal Coordinamento Caudino di AG “Valle Caudina”. Siamo tornati nelle piazze e nelle strade per difendere la Terra Caudina martoriata dalla malapolitica, dall’ipocrisia, dalla strafottenza, dalla disoccupazione e dal becero individualismo… Per ora, siamo distanti da tutti i partiti e movimenti politici, che operano sul territorio, per due semplici motivi: l’esperienza passata con le sigle sopra citate sono FINIte tutte malo modo e sentiamo l’esigenza di maturare spiritualmente come Comunità Militante. Abbiamo l’ambizione di combattere con intelligenza ed ardore la vergognosa retorica dei politicanti di tutti gli schieramenti che sfruttano i sogni, le aspirazioni, la passione e le vitali energie della gioventù. FIERI, nonostante tutto e tutti, del nostra IDENTITA’ IDEALE! DETERMINATI a compiere AZIONI CONTROCORRENTE su tematiche e spazi SOCIALI, CULTURALI, AMBIENTALI, ARTISTICHE, STORICHE, ETICHE, SPORTIVE e RICREATIVE. Vogliamo ARMARCI, FINO AI DENTI, di CULTURA per STANARE l’infame nemico chiamato…disinformazione! DESIDERIAMO, dunque, essere un movimento sociale di Donne e Uomini che fanno dell’Onore, della Lealtà, della Fedeltà, della Lotta la propria Bandiera! Siamo disponibili a tutte le forme di dialogo e discussione costruttiva, mirate solo ed esclusivamente a portare un reale giovamento morale, occupazionale ed abitativo alla nostra comunità umana! 

CONTRO IL SISTEMA LA GIOVENTU’ SI SCAGLIA… BOIA CHI MOLLA…E’, E’ STATO e SARA’… IL NOSTRO GRIDO DI BATTAGLIA!”

Occidentale - Rivista di critica radicale, anno XXXVII n. 346 - Settembre 2006.