lunedì 30 novembre 2020

Caso Moro, la seduta spiritica del 2 aprile 1978 (Spazio70)

Caso Moro, la seduta spiritica del 2 .4. 78

Dalla seduta della commissione parlamentare d'inchiesta (23 giugno 1998) presieduta da Giovanni Pellegrino. Parla il professore Alberto Clò, uno dei partecipanti alla nota seduta spiritica del 1978.

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I MITI DEGLI EROI raccontati da Luciano De Crescenzo (Seconda parte)

I miti degli eroi - raccontati da Luciano De Crescenzo
 

COMUNITÀ MILITANTE CAUDINA 321 | volantino


 

domenica 29 novembre 2020

Terremoto in Irpinia del 29 novembre 1732

Esattamente 288 anni fa un terremoto devastò per l'ennesima volta l'Irpinia, all'epoca polmone verde del Regno di Napoli. Il 29 novembre 1732 una tremenda scossa di X-XI grado Mercalli, magnitudo 6.6, colpì una vasta area del nostro Appennino Meridionale, causando 1778 morti, oltre duemila feriti e gravi danni in numerose località delle province di Avellino e di Benevento. Il Catalogo dei forti terremoti in Italia dal 461 a.C. al 1990, pubblicato nel 1995 dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, riporta questa inedita testimonianza di un terremoto che appare, erroneamente a nostro avviso, lontano nel tempo:

“Il terremoto colpì principalmente l’Irpinia, causando danni in un’area compresa tra Salerno, Avellino, Napoli e Melfi. Nell’area degli effetti di danneggiamento sono compresi, allo stato attuale delle conoscenze, 67 paesi di cui oltre 20 furono distrutti quasi completamente o subirono danni gravissimi estesi alla maggior parte del patrimonio edilizio. Notevoli danni agli edifici religiosi sono attestati anche a Napoli, Benevento e Melfi”.

Un bambino terremotato

Memoria storica

Lo Schiaffo 321 cerca di conservare la memoria storica dei terremoti, perché una delle poche armi a disposizione contro la forza della Natura resta l'analisi della loro frequenza e la reale entità dell'evento tellurico. La memoria storica rappresenta la base per realizzare soprattutto le statistiche che indicano la probabilità del verificarsi di un terremoto. Lo studio di questi fenomeni è, senza ombra di dubbio, un'efficace terreno anche per dar vita ai piani di protezione civile basati sulla progettazione di strutture capaci di resistere ai danni provocati dai terremoti, ovviamente entro certi limiti.

La Valle Caudina si trova tra le due principali aree distrutte da ben sette terremoti catastrofici. L'Irpinia (1694. 1732. 1930. 1962, 1980) e il Sannio (1456, 1688) rappresentano un vero e proprio fronte per la prevenzione e la gestione di emergenze legate a fenomeni naturali vista l'incredibile scia di sangue e polvere che tormenta una terra unica in Europa.


Dal 1450 ad ora ci sono state almeno venti grandi scosse, circa una ogni trentina di anni. Il dato che non lascia scampo a dubbi e perplessità è rappresentato dalle undici volte che il terremoto ha superato il IX grado della Scala Mercalli. La legittima incertezza sulla stima della probabilità di future scosse resta, in ogni caso, un delicato banco di prova che gli addetti ai lavori devono necessariamente superare. 

29 novembre 1732

A differenza di quello del 23 novembre il terremoto dell'Irpinia del 1732 colpì l'Appennino campano verso le 8:32 di mattina. La magnitudo di 6.6 mise in ginocchio l'Irpinia e il Sannio. 1778 morti e oltre un migliaio di feriti, senza contare la mancanza di dati ufficiali delle altre aree travolte dall'impeto del terremoto. Letteralmente rasa al suolo Mirabella Eclano, ingenti danni ad Avellino, Carife, Grottaminarda, Benevento e Ariano di Puglia. L'emergenza sfiorò la Valle Caudina, ma mancano fonti certe sulla stima dei danni a persone o cose.

Terremoti in Irpinia dal 1456 al 1980

La lista dei terremoti distruttivi che hanno colpito il distretto sismico dell'Irpinia a partire dal XV secolo fa venire i brividi, anche perché l'elenco non include quegli eventi sismici che, pur avendo interessato marginalmente l'Irpinia, avevano epicentri localizzati in altri distretti.

Terremoto del 5 dicembre 1456: colpì un'area vastissima che si estendeva dal golfo di Taranto (ove vi fu anche un maremoto) fino a tutto l'Abruzzo. Il sisma, di cui non si conosce con precisione l'epicentro, provocò in tutto diverse decine di migliaia di morti.

Terremoto del 15 gennaio 1466: con epicentro a sud della sella di Conza, presso i monti Eremita-Marzano; causò gravi danni e centinaia di morti nell'Irpinia meridionale.

Terremoto del 29 marzo 1517: con epicentro fra il Formicoso e la Baronia; non si conosce il numero totale delle vittime di tale sisma, ma nel solo borgo di Conza perirono 26 persone.

Terremoto dell'8 settembre 1694, con epicentro lungo l'alto corso dell'Ofanto; provocò circa 6000 morti, mentre nel golfo di Napoli si sviluppò un maremoto.

Terremoto del 14 marzo 1702, con epicentro nella media valle del Calore a est di Benevento; causò circa 400 vittime.

Terremoto del 29 novembre 1732, con epicentro presso Grottaminarda, nella valle dell'Ufita; provocò oltre duemila di morti.

Terremoto del 9 aprile 1853, con epicentro presso le sorgenti del Sele, nell'Irpinia meridionale; le vittime furono circa una dozzina.

Terremoto del 7 giugno 1910, con epicentro a Calitri, nella media valle dell'Ofanto; causò quasi una cinquantina di vittime.

Terremoto del 23 luglio 1930, con epicentro tra Lacedonia e Bisaccia, nell'alta valle del Calaggio. Provocò 1404 morti.

Terremoto del 21 agosto 1962, con epicentro tra la bassa valle del Miscano e il fiume Ufita, nell'Irpinia settentrionale. Causò 17 vittime.

Terremoto del 23 novembre 1980, con epicentro nell'alta valle del Sele, nell'Irpinia meridionale. Provocò 2914 morti.


Riflessioni

Prevenire e tenere alta l'attenzione sul problema è uno degli imperativi categorici per l'Irpinia e in generale tutto l'Appennino meridionale. La lotta per la messa in sicurezza deve essere una priorità delle Istituzioni. Commemorare le vittime del passato, comprese le duemila anime che quasi trecento anni fa persero la vita, è importante per non dimenticare cosa abbiamo sotto i piedi e le condizioni degli edifici sulle nostre teste. L’alta probabilità che si verifichi un nuovo sisma non è bilanciata da un’adeguata e reale azione preventiva a difesa della nostra Terra.

Per dire la Vostra, contattateci all'indirizzo di posta elettronica caudiumpatrianostra@gmail.com oppure tramite Twitter @SchiaffoLo


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SottoFasciaSemplice - Gruppo Speciale

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MONETA e 'CULTURA INIZIATICA' del prof. Giacinto Auriti (SAUS Scuola Auritiana Simec)

MONETA e 'CULTURA INIZIATICA' 
del prof. Giacinto Auriti


SAUS Scuola Auritiana Simec

La missione di S.AU.S.TV  è di diffondere al grande pubblico la scoperta del VALORE INDOTTO della MONETA teorizzata e formalizzata dall'emerito Professore Giacinto Auriti nei propri scritti e nell'esperimento del SIMEC.

Conformemente allo spirito e alla volontà del Professore, questo canale mette a disposizione gratuitamente, a chiunque ne voglia fruire, i video del Professore Giacinto Auriti, le interviste correlate  i commenti relativi a fatti risalenti anche all'epoca della circolazione del SIMEC, ma nonostante ciò ancora attuali, dal momento che tali problemi non sono mai stati ancora affrontati nell'ottica della concezione della MONETA PROPRIETA' del PORTATORE, a nostro parere, l'unico strumento capace non solo di risolverli ma anche di permettere di far vivere tutti in modo decoroso.

La banconota da 5.000 Simec

In onore della lunga e fruttuosa carriera del Professore Giacinto Auriti, da questo canale nasce la proposta di mettere in contatto e riunire colleghi d' insegnamento, studenti e gente comune che assieme al Professore ha condiviso e condivide l'ideale di diritto e giustizia rappresentato e incorporato dalla MONETA PROPRIETA' del PORTATORE.

A tal fine suggeriamo il sito http://www.setedigiustizia.org e questa pagina di Facebook come strumento di dibattito e discussione, insieme possono essere un valido mezzo per il dialogo tra le persone che si avvicinano o che già conoscono queste tematiche ormai di vitale importanza.

Come lo stesso professore Auriti ha chiaramente spiegato nei suoi vari interventi, fenomeni come la morte di ben oltre 50 milioni di uomini all'anno per fame, malattie, disperazione, disoccupazione, delinquenza, immigrazione, emigrazione e declino occidentale, sono direttamente riconducibili alla piaga della moneta-debito, messa in opera dal sistema usurocratico tramite la Banca Centrale privata, a proprio unico e solo vantaggio, attraverso il disumano meccanismo del signoraggio bancario, con cui viene emessa moneta cartacea dal nulla prestandola e addebitandola alla comunità per il valore nominale.

La lapide in memoria del prof. Auriti

Siamo sempre più consapevoli che solo con la MONETA PROPRIETA' del PORTATORE possiamo disporre dello strumento risolutivo per mettere fine a questo scempio tanto grave quanto raramente riconosciuto e tantomeno ricondotto alla sua causa prima, che e' monetaria. 

Non a caso il nome di questo canale SAUS Scuola Auritiana Simec coincide con la sigla del sindacato fondato da G.Auriti  S.A.US. ( S.indacato A.nti US.ura ) il Professore Giacinto Auriti che ne era il segretario generale, fino al 2004 ha partecipato a molte conferenze, convegni, ed ha avuto modo di dare molte lezioni pubbliche in gran parte delle regioni d'Italia su questi fenomeni, se avete dei video inviateceli, li inseriremo in questa sezione.

Oggi questo spazio WEB fornisce un'occasione importante, per cui invitiamo tutti a riflettere e ad agire, dal momento che chi sa e non fa nulla commette una grave omissione. Diamo vitalità a questo movimento, occorrono uomini e donne di Buona Volontà, contribuisci anche Tu.

Info: http://www.simec.org

Chiesa Cattolica 2.0: cosa cambia da oggi 29 novembre 2020 d.C.


La data odierna resterà nella storia della Chiesa Cattolica per i molti cambiamenti epocali all'interno dell'Eucarestia, uno dei sacramenti centrali della Religione di Cristo. Con l'inizio dell'Avvento, ossia il tempo liturgico che precede e prepara spiritualmente al Natale, nella maggior parte delle Diocesi italiane è stato ufficializzato il nuovo Messale Romano. L'obiettivo è semplice, come afferma l'arcivescovo Giuseppe Betori sulle colonne dell'Avvenire

«Celebrare tutti e ovunque allo stesso modo all’interno della Chiesa cattolica di rito romano è espressione dell’unità dei credenti in Cristo, dell’appartenenza all’unico popolo di Dio nel concreto contesto di incarnazione della fede. Per questo è importante che tutte le comunità locali, in specie quelle parrocchiali, si muovano all’unisono nel riferirsi alla medesima modalità del rito liturgico della Messa, quello codificato nella terza edizione del Messale Romano nella sua traduzione italiana. Se ogni parrocchia avesse deciso autonomamente, i fedeli, a seconda della chiesa scelta per partecipare alla Messa, si sarebbero trovati domenica dopo domenica con forme liturgiche diverse».


Lo schiaffo di Mauro Biani

Tentazioni

Il Padre Nostro, la preghiera più diffusa in tutto il mondo, da oggi 29 novembre cambia. I Fedeli, disorientati e curiosi, sono alle prese con le nuove formule, che entro Pasqua 2021 saranno introdotte in tutte le Diocesi. Il versetto "non indurci in tentazione" diventa "non abbandonarci alla tentazione" per seguire la traduzione dal testo originale in greco antico, fortemente sollecitata da Papa Francesco. Modificare il testo della preghiera, in effetti, è una logica conseguenza di un problema evidente: 

Gesù non “induce”, ma chi “induce” è il diavolo. 

Il vecchio ed obsoleto Messale

Gloria e non solo

Modifica anche al “Gloria”, laddove recita “e pace in terra agli uomini di buona volontà” che sarà sostituito da “pace in terra agli uomini amati dal Signore”. Non solo, nella preghiera eucaristica arriva la «rugiada» dello Spirito e l’atto penitenziale diventa inclusivo perché il vocabolo fratelli è affiancato da sorelle. Le invocazioni in italiano «Signore, pietà» e «Cristo, pietà» sono sostituite in greco antico: Kýrie, eléison e Christe, eléison

Riportiamo un piccolo vademecum, tratto sempre da L'Avvenire, per le lettrici ed i lettori de Lo Schiaffo 321:

CONFESSO

Fratelli e sorelle parole inclusive. L’atto penitenziale ha un’aggiunta “inclusiva”: «Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli e sorelle...».

SIGNORE, PIETÀ

Così prevale il «Kýrie». Sono privilegiate le invocazioni in greco «Kýrie, eléison» e «Christe, eléison» sull’italiano «Signore, pietà» e «Cristo, pietà».

GLORIA

Gli «amati dal Signore». Il Gloria avrà la nuova formulazione «pace in terra agli uomini, amati dal Signore» che sostituisce gli «uomini di buona volontà».

CONSACRAZIONE 1

La «rugiada» dello Spirito. Dopo il Santo, il prete dirà: «Veramente santo sei tu, o Padre...». E proseguirà: «Santifica questi doni con la rugiada del tuo Spirito».

CONSACRAZIONE 2

«Presbiteri e diaconi». Nella consacrazione si ha «Consegnandosi volontariamente alla passione». E nell’intercessione per la Chiesa l’unione con «tutto l’ordine sacerdotale» diventa con «i presbiteri e i diaconi».

Chiesa 2.0 e Covid-19


PADRE NOSTRO

«Non abbandonarci...». Nel Padre Nostro entreranno le parole «Non abbandonarci alla tentazione» che prendono il postodi «Non ci indurre in tentazione».

LA PACE

Dono da scambiare. Il rito della pace conterrà la nuova enunciazione «Scambiatevi il dono della pace» che subentra a «Scambiatevi un segno di pace».

AGNELLO DI DIO

La «cena dell’Agnello». Il prete dirà: «Ecco l’Agnello di Dio.... Beati gli invitati alla cena dell’Agnello».

LA CONCLUSIONE

Più sobrio il congedo. Al termine ci sarà la formula: «Andate e annunciate il Vangelo del Signore».

Controlli serrati per la Vigilia di Natale

Vigilia di Natale

L'attesa cresce in seno al mondo Cattolico, soprattutto, per l'evento più gettonato dai Fedeli occasionali, ossia tutti coloro che non militano tutte le domeniche in Chiesa, ma si limitano a varcare le soglie delle varie parrocchie solo in occasione del Natale e/o della Pasqua. L'orario della Vigilia potrebbe essere stravolto dalle norme anti-Covid, ma al momento non c'è nulla di ufficiale. Le polemiche delle ultime ore, però, hanno messo in luce l'acredine di molti Cattolici, anche Caudini, verso i DPCM del Governo Conte per lo spostamento inusuale della nascita del Bambin Gesù e per il distanziamento sociale. In Francia sono addirittura pronti alla disobbedienza civile in barba alle indicazioni dell'Eliseo guidato da Macron. La Prefettura della Casa Pontificia della Città del Vaticano aspetta di capire cosa deciderà il Governo. In vista rito a porte chiuse, senza fedeli, a San Pietro, diffidati dal Coronavirus come è accaduto per la Pasqua. 

Classica mobilitazione degli Occasionali

I Cattolici Caudini

La fame di Fede cresce a macchia d'olio nei momenti difficili della nostra società. Terremoti, epidemie e guerre sono i principali trampolini per la riscoperta della Fede e per la ricerca di punti di riferimento in situazioni estreme. Le decine di parrocchie sono pronte ad accogliere l'ennesimo cambiamento di una Chiesa sempre più moderna e aperta? Apparentemente sì, ma solo con il passar del tempo potremo avere un quadro chiaro dei seguaci di Cristo 2.0 della Nuova Caudium.

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In copertina: La Tentazione di Sant'Antonio di Joos Van Craesbeeck

COMUNITÀ MILITANTE CAUDINA 321 | volantino


 

domenica 22 novembre 2020

COMUNITÀ MILITANTE CAUDINA 321 | volantino


 

I terremoti in Irpinia, 1930 - 1980.



Le macerie erano le stesse. La polvere e la disperazione pure. I terremoti del 1930 e quello 1980 rappresentano due immani tragedie per il Popolo Irpino, condannato a convivere con una zona altamente sismica che periodicamente distrugge tutto e tutti. Le similitudini tra gli eventi sono agghiaccianti, così come le diverse attenzioni della stampa in queste ore.

Lo Schiaffo 321 rende onore a tutte le famiglie colpite da lutti, calamità naturali e malapolitica.

Irpinia, anni Trenta

23 luglio 1930

Nella silenziosa notte del 23 luglio 1930 il terremoto colpì Campania e Basilicata in una maniera devastante, dopo quasi duecento anni dalla tragedia datata 29 novembre 1732 che tolse la vita a 1778 persone. La zona sismogenetica è la nostra Irpinia, un distretto sismico altamente dannoso e perennemente inquietante. Alle 1.08 del 23 luglio una scossa distrusse una vasta area compresa tra l’Alta Irpinia e la zona del Vulture, danneggiando le province di Avellino, Napoli, Benevento, Foggia, Potenza e Salerno. I centri abitati più colpiti furono quelli in provincia di Avellino, ossia Lacedonia, Aquilonia e Villanova e quelli in provincia di Potenza, ossia Rapolla, Barile, Rionero, Atella e Melfi, ai piedi del Monte Vulture. 

Un sisma di magnitudo momento 6,7 pari al decimo grado della Scala Mercalli che causò la morte di ben 1404 persone prevalentemente nelle province di Avellino e Potenza, interessando oltre cinquanta comuni di sette province.

Irpinia, anni Ottanta

23 novembre 1980

Il terremoto tornò dopo cinquanta anni. Alle 19:34:53 di una tranquilla domenica di novembre una forte scossa anche questa volta pari al decimo grado della Mercalli, della durata di circa novanta interminabili secondi, con un ipocentro di circa 10 km di profondità, mise alle corse Donne e Uomini, dall'Irpinia al Vulture. La terra tremò sfigurando le province di Avellino, Salerno e Potenza e nello specifico i comuni di Calabritto, Castelnuovo di Conza, Conza della Campania, Laviano, Lioni, Sant'Angelo dei Lombardi, Senerchia e Santomenna. Si contarono 2.914 morti e 8.848 feriti, mentre gli sfollati raggiunsero quota 300mila. 

Irpinia ricostruita

Ricostruzioni

Esistono gli eventi tellurici ondulatori, sussultori e scomodi. La catastrofe del 1930 è stata cancellata dalla memoria della stragrande maggioranza delle persone a causa di una vera e propria censura "politica" degna dei peggiori regimi Comunisti e Capitalisti. 

Il novantesimo anniversario è scivolato via nell'indifferenza nazionale al contrario del quarantennale che domani alle 19.35 bloccherà il battito del cuore dei Terremotati per novanta lunghi secondi. 

Troppo scomodo, care lettrici e cari lettori de Lo Schiaffo 321, il paragone tra le due azioni di ricostruzione. In effetti il Terremoto Scomodo resta tale a causa della rapida e concreta efficienza dello Stato Italiano, capace in poco tempo di ricostruire magistralmente intere aree, risparmiare sul preventivo inziale dei fondi stanziati per la ricostruzione e i primi aiuti diretti. 

In soli tre mesi dal catastrofico sisma, e precisamente il 28 ottobre 1930, le prime case vennero consegnate alle popolazioni della Campania, della Lucania e della Puglia. 

Interi paesi e borghi in piedi in poco più di novanta giorni, a differenza dell'Italyetta degli anni Ottanta, capace di stabilire il primato nazionale della speculazione ai danni di un Popolo in ginocchio. Gente genuflessa non per chiedere l'elemosina, bensì per scavare, a mani nude, tra le macerie di una Terra colpita due volte alle spalle. Prima dal maledetto evento tellurico e dopo dallo spietato sciacallaggio di un intero sistema sepolto dai finanziamenti stanziati. Sotto il giogo della malavita è stato infangato il ricordo delle vittime e raso al suolo il sentimento di Giustizia per chi ha versato lacrime di rabbia e di dolore. 

Più controlli, meno crolli. Fate presto. 

Riflessioni

Noi siamo ancora in piedi per ricordare. Continuiamo a mantenere alta l'attenzione per onorare la memoria delle tante vittime, innanzitutto, con appelli alla prevenzione diretti a chi dovere. Il terremoto non si può prevedere o fermare, ma si deve prevenire e combattere con la messa in sicurezza del patrimonio immobiliare ed infrastrutturale. Le Istituzioni devono intercettare le risorse ed investire per farsi trovare pronte e non subire gli eventi calamitosi come alluvioni e terremoti. Ora le campagne elettorali sono lontane e l'assenza di politica non può essere mascherata dai proclami e dalle promesse da quattro soldi. 

Novanta secondi

Chiediamo alle lettrici ed ai lettori di fermarsi per novanta secondi alle 19 35 di domani 23 novembre. Un minuto e mezzo pari alla durata del sisma assassino. Un minuto e mezzo per donare attenzione alle vittime. Novanta secondi interminabili come quarant'anni fa, capaci di rafforzare il legame spirituale tra le migliaia di superstiti che ancora oggi si oppongono alla malapolitica sfascista, causa di tutti i mali.

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Sequestro Cirillo, parla Cutolo (Spazio70)

Sequestro Cirillo, parla Cutolo

Il rapimento Cirillo

Ciro Cirillo è conosciuto principalmente per il suo rapimento da parte delle Brigate Rosse, è rilasciato dopo la controversa trattativa stato-mafia tra Democrazia Cristiana, BR, Servizi Segreti e Camorra.

Il 27 aprile 1981 alle ore 21:45 nel proprio garage di casa di via Cimaglia a Torre del Greco, Cirillo fu sequestrato da un commando di cinque appartenenti alle Brigate Rosse, capeggiati da Giovanni Senzani. Durante il conflitto a fuoco morirono l'agente di scorta maresciallo di P.S. Luigi Carbone e l'autista Mario Cancello, mentre viene gambizzato il segretario dell'allora assessore campano all'urbanistica, Ciro Fiorillo. In cambio della liberazione Senzani chiese e ottenne la requisizione degli alloggi sfitti di Napoli (per sistemarvi i senzatetto), indennità per i terremotati, la pubblicazione dei comunicati e dei verbali a cui Cirillo si doveva sottomettere.

Il 24 luglio 1981 Ciro Cirillo fu rilasciato in un palazzo abbandonato in via Stadera a Poggioreale. Il giorno prima le Brigate Rosse comunicarono la liberazione perché era stato pagato un riscatto di un miliardo e 450 milioni di lire «raccolti da amici», come sostenne lo stesso Cirillo. Il pagamento del riscatto era avvenuto il 21 luglio sul tram per Centocelle a Roma ed era stato portato da un amico della famiglia proprietaria di una tv privata napoletana.

Il sequestro dell'assessore napoletano fu al centro di durissime polemiche poiché, a differenza del sequestro Moro, la DC optò per la trattativa con i terroristi, sia pur sottobanco e senza carattere di ufficialità. Coloro che nel 1978 erano favorevoli alla trattativa osservarono che il fronte della fermezza non aveva obbedito a un principio sacro e inviolabile, ma a motivazioni contingenti che furono tranquillamente trasgredite pochi anni dopo. (Wikipedia)

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sabato 21 novembre 2020

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1984, Giorgio Orwell - Audiolibro Integrale (1948)

 

1984, Giorgio Orwell (1948)

Mortaruolo (Pd) risponde al Comitato Disagiati Valle Caudina. Riparte la linea Napoli-Benevento, via Valle Caudina


Dopo i treni fantasma, transitati senza passeggeri dal 19 ottobre 2020, l'Eav annuncia l'apertura della tratta Napoli-Benevento, via Valle Caudina. Finalmente, dopo lunghi mesi di sosta forzata, riparte il trasporto ferroviario, vitale per i tanti pendolari che popolano la linea nata nel 1913. 
L'Ente Autonomo Volturno, che gestisce la tratta ex MetroCampania NordEst, nonostante i forti tagli a causa del Dpcm del 3 novembre, ha deciso di riaprire le stazioni della Valle Caudina.

I treni torneranno sui binari il 23/11

La risoluzione definitiva di annosi problemi, al fine di offrire il miglior servizio possibile, è l'imperativo dell'Eav. Ammodernamento tecnologico perla linea Benevento-Cancello e ben disposto tre milioni di euro per un primo parziale rinnovo dell’armamento, grazie alle risorse destinate al miglioramento della sicurezza delle linee ferroviarie. 
L'ufficio stampa dell'Eav è un fiume in piena e annuncia anche l'inizio dei lavori di ammodernamento nelle storiche stazioni di Cervinara e San Martino Valle Caudina:

«Entro il 15 dicembre sarà approvato e validato il progetto esecutivo, per un importo di trentanove milioni di euro, relativo all’attrezzaggio ACCM/SCMT delle linee Benevento – Cancello e Piedimonte Matese – Santa Maria Capua Vetere, con inizio lavori previsto per gennaio 2021. Nell’ambito dell’intervento denominato Smart Stations, finanziato dalla Regione Campania con fondi FSC 2014-2020, sono già in atto i lavori di ammodernamento delle stazioni di Cervinara e San Martino Valle Caudina per circa 600.000 euro. Contestualmente è stato approvato in conferenza dei servizi il progetto definitivo della riqualificazione della stazione di Benevento Appia. Conseguentemente, entro fine anno, sarà bandita la gara per la progettazione esecutiva ed i relativi lavori per un importo presunto di circa cinque milioni di euro. Restano aperti i tavoli di confronto tra Eav ed RFI per il passaggio della linea Benevento -  Cancello nel compendio RFI, come da decreto n.210 del 24 aprile 2018».

La vecchia stazione di Cervinara

Al momento, però, c'è una drastica riduzione della domanda e proprio da dopodomani, nonostante tutto, ci saranno riduzioni sia del servizio ferroviario, sia di quello automobilistico.

Il portavoce del Comitato Disagiati della Valle Caudina, Augusto Genovese, firma una nota al vetriolo, dove attacca l'Onorevole Erasmo Mortaruolo e tutti i politici della Nuova Caudium:

«In merito alla dichiarazione dell’On. Erasmo Mortaruolo sulla linea ferroviaria Benevento- Napoli, via Cancello, il Comitato Disagiati della Valle Caudina invita il consigliere regionale Mortaruolo, prima di fare dichiarazioni, ad ascoltare la voce di chi quotidianamente viaggia sui treni della linea Caudina. In questi anni, l’On. Mortaruolo si è completamente disinteressato alla tratta, come tutti gli amministratori caudini e i rappresentanti locali, e quindi non è assolutamente una voce fuori dal coro, come vorrebbe far credere. Lo invitiamo a viaggiare insieme a noi, prima di elogiare la società EAV».

Erasmo Mortaruolo del Partito Democratico

I Pendolari Caudini del Comitato disagiati rispondono al comunicato stampa di Erasmo Mortaruolo del Partito Democratico che Lo Schiaffo 321 riporta integralmente:

«Da lunedì 23 novembre la linea ferroviaria Cancello - Benevento sarà riaperta al pubblico esercizio. È quanto mi è stato comunicato dalla dirigenza di EAV che ha portato avanti una determinante attività di manutenzione straordinaria della linea, con corse di prova propedeutiche alla riapertura». Così il Consigliere regionale della Campania, Erasmo Mortaruolo.

«Dal 19 ottobre, sulla tratta tra San Felice a Cancello e Benevento Appia – racconta il Consigliere regionale – sono state effettuate, senza servizio viaggiatori, corse di prova propedeutiche alla prossima riapertura della linea Benevento - Napoli. Tutto questo finalizzato a consentire in tempi davvero celeri il flusso dei passeggeri sulla tratta. Da Consigliere regionale ho più volte sollecitato l’azienda a intervenire in tempi ragionevoli alla riapertura della linea Benevento-Cancello frequentata ogni giorno da centinaia di studenti e lavoratori. Tempi che tuttavia sono stati condizionati, e dunque rallentati, dall’emergenza Covid che di fatto ha protratto notevolmente i tempi necessari per i sopralluoghi relativi alle attività di indagine.


Con il sostegno del Presidente della Commissione Trasporti, Luca Cascone ho in più occasioni chiesto all’EAV di attivare un processo di rinnovamento su tutta la rete con particolare riferimento ai sistemi automatici di controllo della marcia del treno attraverso uno stanziamento di 46 milioni di euro. Aumentare il livello di sicurezza e ridurre i tempi di percorrenza della tratta sono state e continueranno ad essere esigenze prioritarie e indifferibili. Voglio quindi esprimere il mio apprezzamento ad EAV per aver mantenuto gli impegni presi e le parti sociali che ringrazio per l’impegno mostrato e la cooperazione di questi anni».

Il famoso treno della Galassia

La risposta al Comitato

Mentre stavamo per chiudere l'articolo sono arrivate in redazione le parole del consigliere sannita in risposta ai Disagiati della Valle Caudina:
«Ho letto con sorpresa la nota del Comitato Disagiati della Valle Caudina per l’aspetto prioritario e la centralità che in questi anni il tema della mobilità e della viabilità ha avuto nella mia attività in Consiglio regionale. Basta dare uno sguardo al sito del Consiglio regionale e alle testate giornalistiche per avere una prova di quanto abbia fatto mio il disagio di tanti sanniti e abbia lottato per un diritto, quello alla mobilità, che dev’essere garantito a tutti i cittadini della Campania»

Treno visto dai Futuristi

Così il Consigliere regionale, Erasmo Mortaruolo, prosegue: 
«Conosco bene, avendo per anni fruito del trasporto ferroviario per Napoli, quanti disagi hanno caratterizzato la tratta. Ritardi e disagi che, va detto con chiarezza, sono decennali e mai affrontati con serietà istituzionale. È per questa ragione che ho fatto ricorso a tutti gli strumenti democratici nella disponibilità di un Consigliere regionale e prima ancora di un rappresentante del territorio. Un lavoro costante di interfaccia con i cittadini, le amministrazioni locali, le organizzazioni sindacali, il Presidente De Luca, i vertici di EAV, il Presidente delle Commissione Trasporti, gli uffici regionali che è stato scandito da momenti di fermezza nei quali ho chiesto risposte celeri e soprattutto risolutive. L’ho fatto sollecitando un impegno da parte della Commissione Trasporti; promuovendo momenti di chiarezza con l’EAV e con le organizzazioni sindacali; interrogando la Giunta regionale in data 19 marzo 2018 con una risposta peraltro pubblica in sede di Consiglio regionale. Con quell’interrogazione, che mi poneva peraltro come voce fuori dal coro facendo domande alla mia stessa maggioranza e all’azienda sullo stato delle cose, chiedevo con forza che oltre alla ripresa della circolazione sulla linea Benevento - Cancello fossero garantite tutte le necessarie misure di sicurezza per i viaggiatori»

Il treno del Futurista UmbertoBoccioni

«Ho portato il disagio, le preoccupazioni e le proposte del Sannio negli organismi preposti evitando inutili passerelle, richiamando alla responsabilità le autorità competenti e riconoscendo, con onestà, anche quando gli impegni sono stati mantenuti. Come quello che l’EAV mi aveva confermato alla presenza delle organizzazioni sindacali relativo alla ripresa della circolazione dei treni sulla tratta entro il mese di novembre dopo le corse di prova propedeutiche fatte dal 19 ottobre per verificare il rispetto di tutti gli standard di sicurezza. La riattivazione della linea Benevento - Cancello è solo un tassello di un percorso volto al potenziamento della mobilità nel Sannio»

«C’è ancora tanto da fare e nuove sfide ci attendono per continuare e potenziare gli sforzi intrapresi nel settore trasporti nonostante l’emergenza in corso. Voglio quindi confermare al Comitato la mia piena disponibilità a organizzare un incontro in modalità telematica per analizzare tutte le problematiche e trovare insieme le migliori soluzioni utili a far funzionare la nostra rete ferroviaria con tutta la sua potenzialità. A partire da lunedì, cogliendo magari l’occasione della riapertura della circolazione della linea per un viaggio insieme al presidente del Comitato a bordo del treno».

Riflessioni

Poco più di un mese un nostro articolo portò all'attenzione delle lettrici e dei lettori la problematica. Senza ombra di dubbio il "pezzo" ha portato fortuna. Ora si attendono gli altri passi per completare, finalmente, i progetti mirati alla crescita di un collegamento importante per tutta la comunità Caudina. Anche in questo caso servirebbe l'aiuto dell'Unione dei Comuni per mantenere alta l'attenzione sul fronte dei trasporti. 

Per dire la Vostra, contattateci all'indirizzo di posta elettronica caudiumpatrianostra@gmail.com oppure tramite Twitter @SchiaffoLo



Approfondimenti

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