venerdì 26 gennaio 2007

Valle Caudina. Domenica inizia la raccolta di firme per il punto di primo soccorso | RASSEGNA STAMPA


Domenica inizia la raccolta di firme per il punto di primo soccorso

Quanto vale una vita umana in termini di denaro? Chi sa se questa domanda se la fa mai uno di quelli, funzionari, esperti e quant’altro, che disegnano gli assetti sanitari della nostra regione o del nostro paese.

Per loro, probabilmente, i cittadini, i pazienti, ossia, noi, con le nostre storie, le nostre famiglie, i nostri affetti, siamo solo dei numeri, delle statistiche, forse, anche fastidiose. Non si spiegano altrimenti delle decisioni cervellotiche che, invece, di andare incontro ad una sanità migliore per tutti, ottengono esattamente il contrario. In Campania si può morire per un ritardo., si muore perché gli ospedali sono troppo lontani dai luoghi dove vivono i cittadini. Una storia che conoscono maledettamente bene i cittadini delle zone interne che per raggiungere i pronto soccorsi, non impiegano mai meno di venti minuti. E ci sono delle zone, come ad esempio, la Valle Caudina, divisa da due province e da due asl dove è ancora più complicato sentirsi male e se succede bisogna pregare di arrivare in tempo. Un fatto scandaloso perché tutto questo avviene in quella che dovrebbe essere la civile Italia del 2007. Fortunatamente c’è chi non si rassegna a questa situazione.

Da meno di un mese è nato un comitato per costituire un punto di primo soccorso in Valle Caudina lungo la strada statale Appia. Per raggiungere questo scopo bisogna aderire ad una petizione popolare che prenderà il via domenica prossima, 28 gennaio. Sono necessarie 35 mila firme per cominciare questa battaglia sacrosanta alla quale tutti noi dobbiamo aderire. Tra i primi promotori dell’iniziativa, c’è un medico il dottore Ugo Esposito, che ha dovuto pagare sulla sua pelle lo scotto dei soccorsi che arrivano in ritardo. Il 14 dicembre scorso ha perso la moglie, Lina Maddaloni ed ora si sta battendo perché nessun altro debba piangere sulla tomba di un proprio caro solo perché non si arriva in tempo in un ospedale.

Retesei, 26 gennaio  2007

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