sabato 12 settembre 2015

INTERVISTA A PASQUALE FERRARO




FERRARO E' PRONTO.

La Valle Caudina torna ad ospitare il campionato di Eccellenza regionale dopo anni. Il Montesarchio è pronto per affrontare questa difficile competizione e Lo Schiaffo 321 ha intervistato l’allenatore dei Caudini, Pasquale Ferraro, il vulcanico mister che insieme al Presidente Biagio Mataluni ha costruito una squadra che punta in alto, nonostante le grandi delle avversarie blasonate come la Nocerina, l’Ebolitana, la Scafatese ed il Sorrento. Proprio i rossoneri arrivano all’Allegretto dopo il vertiginoso crollo degli ultimi anni. Sono lontani i fasti della Serie B e delle tante partecipazioni in Serie C1 e Serie C2.
Buona lettura.



d- Pasqualino Ferraro ha guidato l’A.C. Montesarchio 1950 in Eccellenza ed il campionato regionale ora è alle porte. Come vive questa vigilia?
r- La vivo come tutte le prime di campionato, ossia con ansia e curiosità.

d- La compagine del presidente Mataluni si è attrezzata per la stagione 2015/16. Come giudica la campagna acquisti e come vede la rosa all’ombra della torre?
r- La nostra rosa è completa ed è stata costruita per un campionato di buon livello.

d- Raggiungere gli spareggi per la Serie D sarebbe un traguardo prestigioso. Lei ci crede?
r- Arrivare agli spareggi promozione è proibitivo. Quest’anno il livello delle squadre in Eccellenza è altissimo, ma giocheremo sempre per vincere tutte le partite.

d- Giocare in Eccellenza senza il tifo organizzato potrebbe essere una penalizzazione, soprattutto negli stadi infuocati della Campania?
r- Giocare senza il sostegno dei tifosi non è il massimo, ma tanto ormai ci siamo abituati.

d- Il campo sportivo in terra battuta ridimensiona il vostro spessore di Società?
r- Sicuramente il campo non ci favorisce…

d- Ferraro è un allenatore vincente e secondo gli esperti potrebbe volare in alto, oltre questa categoria. Lasceresti la Valle Caudina per una chiamata prestigiosa o preferisci costruire un grande Montesarchio?
r- A Montesarchio sto bene. Non penso al futuro, anche perché noi allenatori viviamo in base ai risultati. Oggi vinci e sei bravo, domani perdi e sei scarso.

d- Qualcuno ti ha visto alla festa per gli 80 anni dell’Audax Cervinara. Cosa provi a per quella Maglia?
r- Sono passato a salutare quei ragazzi, gli Ultras Audax, che tanto mi hanno dato ( e pure tolto ) qualche anno fa. Quella Maglia è stata tutto per me da giovane.

d- Qual è la più grande soddisfazione della sua carriera da allenatore?
r- La gioia più grande è stata vincere a Montesarchio, contro tutto e tutti.

d- Calcisticamente lei è nato con la Caudinia di Pasquale e Salvio Casale. E’ davvero un sogno lontano la nascita di una corazzata Caudina in grado di puntare alla serie C?
r- Credo che attualmente ci sia ancora troppo campanilismo per pensare ad un’unica squadra Caudina.

d- Ci sono troppi allenatori che vengono assunti senza essere all’altezza della situazione. Cosa nasconde il calcio minore? C’è una calciopoli anche in queste categorie?
r- Non parlo mai degli altri allenatori, perché siamo tutti sulla stessa barca.

d- All’Allegretto arriva la nobile decaduta Sorrento. Come affronterete la prima sfida casalinga e che aria si respira in città?
r- Scenderemo in campo contro il Sorrento senza timori reverenziali . Onestamente, non so che aria si respira in città, perché non la vivo.

d- Simone Festa, la giovane stella di Montesarchio, quest’anno indosserà la maglia della Paganese in Lega Pro. I settori giovanili della Valle sfornano ancora dei piccoli campioni o è un caso isolato?
r- Simone è un caso isolato. Infatti, noi dilettanti abbiamo problemi a trovare under per l’Eccellenza e la Promozione . In Valle Caudina ce ne sono tre o quattro bravini, però è troppo poco. Le scuole calcio pensano a lucrare invece di lavorare con professionalità. Non a caso, ripeto, non abbiamo un giovane nato nel 1998 in grado di giocare tra Promozione ed Eccellenza.

d- Le scommesse sono la morte del calcio o potrebbero essere una fonte importante di guadagno per alcune società in difficoltà?
r- Sono contro le scommesse, soprattutto in serie D.

d- A quale grande allenatore si ispira e che schema vorrà vedere sul rettangolo di gioco?
r- Non mi ispiro a nessuno. Ammiro tanto Carletto Ancelotti e stimo tanto Renato Cioffi.

d- Il sogno calcistico custodito nel cassetto da Pasquale Ferraro?
r- Il sogno c’è ed è chiuso nel cassetto. Lasciamolo lì, per ora.

d. Il più grande rammarico della breve, ma ricca carriera in panchina?
r- Restare a Cervinara dopo la miracolosa salvezza del 2008/09. Non dovevo restare.

d- Infine, saluti, consigli, inviti, schiaffi e pernacchie…
r- Saluti, consigli e schiaffi a chi mi dice “in bocca al lupo per la prossima stagione”. Purtroppo, so bene che sono auguri fasulli.

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