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martedì 15 gennaio 2013
martedì 8 gennaio 2013
venerdì 10 aprile 2009
COORDINAMENTO PER LA RINASCITA DELL'ABRUZZO - PER NON DIMENTICARE!
Comunicato "Non siete soli" del 9 aprile 2009
Coordinamento per la Rinascita dell'Abruzzo Comunità Cervinarese
Cervinara – Si è riunito presso la Pro Loco “Angelo Renna” di via Roma il coordinamento “Cervinara per l’Abruzzo terremotato” che comprende all’interno le seguenti associazioni: Protezione civile, Misericordia, la Fontana, New generation, Comunità Militante Caudina, Casa Pound, Blocco studentesco, La Quarta stella, Azione cattolica S. Adiutore e S. Gennaro, Rifondazione comunista, Agesci Scout, Unitalsi e naturalmente la Pro Loco stessa. Le seguenti associazioni, patrocinate dall’assessorato alle politiche sociali del comune di Cervinara, hanno deciso di riunire le forze e creare un fronte comune di intervento in modo da incanalare bene gli aiuti per le popolazioni colpite dal sisma, impedendo il caos di gestione.
Al termine dell’incontro, dove ognuno ha avuto modo di confrontarsi, si è deciso di raccogliere fondi attraverso piccoli contenitori di offerte disposti presso esercizi commerciali a Cervinara e nell’intera Valle.
E per sabato prossimo, alle ore 18, è prevista una serata interamente musicale intitolata “Non siete soli”, animata da band locali, il cui devoluto andrà per intero alla regione Abruzzo. Per i cittadini che intendono materialmente partecipare alla raccolta di beni da destinare alla zona, sono invitati a recarsi presso i due punti ufficiali stabiliti. Si raccolgono indumenti e biancheria assolutamente nuovi (niente usati), latte in polvere o a lunga conservazione, acqua, scatolame non deperibile, materiale per l’igiene della persona (bagnoschiuma, spazzolini, saponi, assorbenti, disinfettanti, pannolini).
La raccolta andrà avanti ad oltranza ed è possibile depositare il tutto presso la sede Cmc/Casa Pound in piazza Trescine alle spalle del Comune di Cervinara con orario continuato dalle 10.30 alle 21, oppure in Piazza S.Adiutore all’Azione Cattolica dalle ore 10.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 21. Inoltre, la misericordia di Cervinara organizza corsi di formazione base per volontari.
venerdì 29 febbraio 2008
Cervinara. Sta per partire il piano per lo smaltimento dell’amianto | RASSEGNA STAMPA
Attualità - Cervinara. Sta per partire il piano per lo smaltimento dell’amianto
Il Movimento Caudino No Amianto prende atto del passo in avanti che l’amministrazione comunale di Cervinara ha fatto per portare a termine il Piano di Smaltimento dell’amianto, con l’affissione di manifesti che invitano i cittadini a non disfarsi autonomamente dell’amianto.
Siamo, tuttavia, consapevoli che l’operazione di rimozione e smaltimento sarà abbastanza difficile e complicata. Noi continueremo nella nostra azione di informazione, formazione e reazione sulla problematica ambientale, che nelle sue mille sfaccettature, è una priorità nei confronti di tutta cittadinanza. Il nostro blog di denuncia continuerà ad essere a disposizione di tutti coloro che hanno a cuore il diritto alla salute.
Infine, ricordiamo agli interessati che la “Caccia al Tesoro”, dove si invitava la popolazione a partecipare direttamente con foto e filmati contro l’amianto, è ancora aperta. Posticipiamo, quindi, la data di chiusura a dicembre 2008, così facendo, avremo anche la possibilità di seguire costantemente le evoluzioni della guerra all’amianto e preparare, oltre al calendario di denuncia, anche manifestazioni e presidi su tutto il territorio della Valle Caudina.
Per ulteriori informazioni:
noamianto@libero.it
tratto da:
venerdì 29 febbraio 2008. Letture: 2840.
domenica 17 febbraio 2008
EMERGENZA RIFIUTI e COLPEVOLI OMISSIONI...
Pubblichiamo un intervento di Franco Ortolani, ordinario di Geologia dell’Università Federico II di Napoli, inviato al forum di discussione interna dell’ateneo e rifiutato dal “moderatore”, come racconta lo stesso docente in una mail diffusa in Rete. Una censura che dimostra ancora una volta quanto sia spessa la cortina di silenzio che circonda la questione rifiuti in Campania.
Il professore non le manda certo a dire, chiamando in causa il mondo accademico napoletano che, irretito dalle promesse e dalle prebende della politica e dei poteri forti, si è reso di fatto complice delle nefandezze degli uomini della cupola politico-finanziaria campana.
“Sul territorio regionale - scrive il professore - sta succedendo di tutto, a causa dello scandalo rifiuti. E che fanno le Università (Rettori, Senati Accademici, Presidi di Facoltà…)? Ufficialmente fanno finta di non vedere e non sentire. Eppure sanno che la Campania sta precipitando sempre più in basso.
Sanno che la nostra regione è stata ed è ancora “terra da sfruttare” da parte di voraci sanguisughe che per 14 anni hanno volontariamente fatto aggravare lo “scandalo rifiuti” in base ad azioni promosse da vari governi nazionali e locali che hanno agito come se fossero “agli ordini” di potenti imprese italiane.
Ad esempio, alcuni docenti erano componenti della commissione che ha aggiudicato l’appalto alle imprese del gruppo Impregilo-Fiat per la realizzazione dell’inceneritore di Acerra, quasi ultimato in un’area già caratterizzata da un inquinamento ambientale superiore a quanto previsto per legge (sarà praticamente impossibile, pertanto, farlo funzionare dal momento che sono state disattese le prescrizioni del 2005 della Commissione VIA del Ministero dell’Ambiente relative agli interventi da realizzare per diminuire l’inquinamento ambientale). Vari docenti, a titolo personale, si sono distinti per le loro collaborazioni ai Commissari di Governo assumendo anche incarichi di elevata responsabilità nelle costose ma infruttuose attività connesse al problema dei rifiuti.
Mentre si riscontra una disattenzione da parte dei vertici universitari, si registra una sempre crescente partecipazione alle vicende regionali da parte del personale dei vari atenei regionali, tra i più prestigiosi del Mediterraneo. C’è un desiderio sempre più sentito di contribuire istituzionalmente a risollevare la Campania.
Discutibili provvedimenti giuridici hanno mantenuto in vita il Commissariato Straordinario di Governo, vera e propria “isola franca” dove quasi tutto è stato possibile utilizzando le risorse finanziarie alimentate dalla tassazione dei cittadini. Come è possibile che una persona (il Commissario di Governo) possa eludere leggi dello Stato Italiano?
Come è possibile che i Governi Nazionali abbiano continuato a finanziare il Commissariato per 14 anni (e chissà ancora fino a quando) in nome di una programmata e istituzionalizzata emergenza? E’ stato tutto normale? Come evitare simili deviazioni in futuro? Può mai essere tollerata un’emergenza per un periodo superiore ad un massimo di 12 mesi?
Colleghi giuristi, a voi la palla. Per quanto riguarda il trattamento dei rifiuti riciclati, dalla opzione “rifiuti zero” ai metodi di inertizzazione e incenerimento ormai consolidati, sicuramente gli ingegneri avranno già eseguito varie esperienze e altre sono in grado di avviare. Per quanto riguarda la pianificazione del territorio, credo che diversi piani sovracomunali siano stati calati in un ambiente “privo di rifiuti” e dei problemi reali ad essi connessi risultando così, astratti; non credo che abbiano considerato l’impatto socio-economico ed ambientale che, di fatto, sta determinando lo scandalo rifiuti. Una loro revisione ed adeguamento è cosa quanto mai necessaria! Rifiuti e salute dell’uomo, attualmente e nel futuro.
L’esperto di De Gennaro è venuto a spiegare quale sia, secondo lui, il reale stato dell’arte in Campania, dopo che il rapporto discarica-salute non è stato attentamente valutato attorno alla più grande discarica d’Italia (Pianura) da parte dell’Istituto Superiore di Sanità. Le varie Facoltà di Medicina e le strutture sanitarie regionali avranno certamente qualificati dati da esporre in modo da confermare o contraddire quanto asserito dal Dott. Greco. Discariche e attività agricole e zootecniche: che relazioni vi sono?
E’ normale che le pianure più fertili del Mediterraneo vengano disseminate di altre discariche, che quelle abusive non siano risanate e che le competenti istituzioni (civili e militari) non si siano ancora dotate di moderni ed efficaci strumenti di controllo satellitari in grado di monitorare H24 il territorio?
Le facoltà di Agraria e Veterinaria e di Scienze devono intervenire ufficialmente per fornire un quadro scientificamente corretto, per evitare errori di importanza strategica e dirompente per l’economia regionale. Discariche e ambiente: sembra un fatto normale che poche centinaia di metri sopra l’Oasi naturalistica di Persano e delle opere di prelievo idrico di 250 milioni di mc annui per l’irrigazione della Piana del Sele siano state realizzate ben due discariche regionali?
E che dire poi delle relazioni tra rifiuti e acque superficiali e sotterranee, specialmente nell’attuale periodo di transizione climatica?
Le Facoltà di Scienze possono fornire validi contributi atti a tutelare l’ambiente e le risorse naturali autoctone di importanza strategica. Non governo e malgoverno che in questi ultimi 14 anni hanno causato una devastazione circa le relazioni tra cittadini, amministratori locali e rappresentanti delle istituzioni sovracomunali nel senso che i campani non hanno più fiducia nei loro confronti. Si tenga presente che dopo 14 anni di Commissariato di Governo in Campania vi è una sola discarica attiva, a Macchia Soprana (Serre), fino alla prossima primavera. In Emilia Romagna, senza Commissario di Governo, vi sono 28 discariche attive.
Tale situazione rende, attualmente, difficilmente risolvibile una pacata soluzione dello smaltimento dei rifiuti. C’è un bel lavoro per i colleghi di Sociologia e Scienze Politiche, di analisi e didattica, prima di tutto nei riguardi degli amministratori sovracomunali. Tutti i colleghi universitari possono promuovere iniziative. E’ evidente che un intervento ufficiale e autonomo delle università avrebbe un significato immenso: i cittadini avrebbero un riferimento scientifico, al di sopra di ogni interesse, che attualmente manca. Colmare questo vuoto sarebbe un contributo significativo per uscire dalla crisi regionale”.
Un’analisi lucida, accorata ma allo stesso tempo dura ed impietosa quella del professor Ortolani, che è anche un importante contributo scientifico su un tema che il mondo accademico colpevolmente continua ad ignorare.
domenica 20 gennaio 2008
BENVENUTI A MUNNEZZYLANDIA!
BENVENUTI A MUNNEZZYLANDIA!
Il 2008 si è aperto con la peggiore delle immagini. La nostra Campania affogata tra i rifiuti, blocchi stradali, scontri con le Forze dell'Ordine, la popolazione stanca di troppi anni di malagestione politica. L'aumento terrificante di casi di tumore, che stroncano giorno dopo giorno cittadini inconsapevoli del loro destino...Le chiacchiere si sprecano. Riflettiamo...
Né Destra Né Sinistra...AVANTI
lunedì 7 gennaio 2008
ACCA LARENTIA 1978-2008
In via Acca Larentia c'è uno stanzone chiuso da una saracinesca grigia che sprofonda tra i palazzoni ancor più grigi del quartiere tuscolano. Un luogo anonimo, una via non certo degna del suo nome che evoca i leggendari natali di Roma. Negli anni '70 in quello stanzone c'era la sezione del MSI, una sezione tanto attiva da animare quel quartiere dai colori spenti. Il 7 gennaio del 1978 c’è una riunione del Fronte della Gioventù.
Si programmano attacchinaggi in zone diverse di Roma, così alcuni giovani decidono di andare. Nella sede restano Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e altri tre. Decidono di chiudere la sede e anche loro andranno a raggiungere i camerati a Piazza Risorgimento. Sono le sei di un pomeriggio che l'inverno impietoso ha già coperto di buio. Franco apre la porta blindata e la luce che trafila dalla sezione annuncia l'uscita dei giovani militanti. Ha 19 anni, è figlio di un impiegato e studia medicina, e muore raggiunto da due colpi alla testa, esplosi prima che se ne potesse accorgere, appena uscito dal locale.
Il corpo si accascia lasciando la sua scia di sangue ancora caldo sulla gelida porta della sezione, dietro di lui Francesco avrà coscienza della sua fine, tentando invano di fuggire verso la fine della via, dove c’è una scalinata, ma una raffica di mitra lo travolge colpendolo al torace. Cade anche lui. Francesco aveva solo 18 anni, era figlio di un operaio.
Gli altri tre giovani riescono a barricarsi nella sezione, benché uno di loro viene ferito ad un braccio. Sentono la furia omicida appena fuori dal locale, che come è venuta vigliaccamente se ne va con il favore delle tenebre. I soccorsi tardano ad arrivare, Francesco spegnerà i suoi sensi tra le braccia dei suoi Camerati, la sua vita invece si spegnerà poco prima dell'arrivo in sala operatoria.
Una mitraglietta Skorpion ha messo fine alle loro esistenze, ma la tragedia, che in futuro segnerà i cuori e il destino di molte vite, non ha ancora visto il suo ultimo e doloroso atto. Sul luogo giungono i militanti da tutta Roma, increduli e infusi di rabbia per l'ennesimo vigliacco atto. Guardano pieni di dolore il sangue dei loro camerati sparso in quell’ormai non più anonima via. Non curanti del dolore, i giornalisti della Rai forzano la porta della sezione e cercano di rubare le emozioni dei militanti missini.
Un operatore della televisione butta con sprezzo un mozzicone di sigaretta sulla pozza di sangue di Francesco. Come se gettata su benzina, quella sigaretta dà la scintilla che infiamma i giovani, seguono così disordini ed il capitano dei carabinieri Edoardo Sivori spara contro il gruppo di ragazzi ad altezza d'uomo, ad altezza d'uomo! Un altro innocente Camerata, Stefano Recchioni, di appena 19 anni avrà spenta la propria vita con una pallottola in testa. Cambia la regia, ma non la sprezzante brutalità.
La mano che ha ucciso Stefano è nota, il duplice omicidio di Franco e Francesco verrà rivendicato dai Nuclei Armati Contropotere Territoriale e le confessioni di una pentita, Livia Todini, hanno portato all'arresto di un infermiere che, il giorno dopo essere stato interrogato dai giudici, si toglie la vita in cella. Altri tre arrestati: Fulvio Turrini, Cesare Cavallari e Francesco de Martiis vengono assolti in primo grado "per insufficienza di prove", come pure Daniela Dolce, rimasta latitante.
Come tanti, troppi, che hanno bagnato con il sangue dei ragazzi di destra, una politica a colpi di P38 rimasta impunita, quando uccidere un fascista non era reato. I due giovani missini sono stati assassinati con una mitraglietta “Skorpion” la stessa che dieci anni dopo nel 1988 si scoprirà di aver firmato altri tre omicidi, marchiati dalle Brigate Rosse: quelli dell’economista Ezio Tarantelli, dell’ex sindaco di Firenze Lando Conti e del senatore Roberto Raffili. Prima di Acca Larentia la gioventù alternativa aveva mostrato la volontà di aprirsi all'esterno, sfidando a viso aperto la fracida partitocrazia, rispondendo con la politica alle intimidazioni armate dei "compagni" e all'impunità della giustizia e dei suoi alfieri scudocrociati.
Volontà stroncata da quel massacro, che regalerà giovani corpi e giovani menti alla lotta armata, vista come necessaria. Il punto di non ritorno, oltrepassato il quale la militanza non accettava più di essere carne da macello. La strategia del terrore ha trovato il tacito consenso, e forse anche la regia, nelle istituzioni, nei garanti della nostra patetica democrazia.
Quando ancora oggi è facile tenere in piedi il castello di menzogne su Ciavardini, ma è impossibile strappare al sole carioca Achille Lollo (uno dei responsabili materiali del rogo di Primavalle), Acca Larentia è una ferita lungi dal rimarginarsi. A Roma la volontà di intitolare una via alle vittime di quel massacro si è dovuta scontrare contro l'ostruzionismo comunista il cui unico gesto in via Acca Larenzia è stato quello di dare fuoco alla sezione, qualche anno fa...
FRANCO, FRANCESCO, STEFANO...
NEL VOSTRO RICORDO
LA NOSTRA LOTTA!
mercoledì 26 dicembre 2007
AVAMPOSTO DI CIVILTA': A LUIGI...
AVAMPOSTO DI CIVILTà: A LUIGI...
L'inverno fa pensare. Sarà l'aria che si respira intorno o sarà l' aria che hai dentro, quella di cui ti nutri, resta il fatto che un po' di musica nostra e un bel bicchiere rosso...e la mente va! L'ultima scena è quella che più di ogni altra cosa fa martellare la testa.
Ciao ragazzi grazie per essere venuti, ve ne siete fatti di chilometri, mi raccomando state calmi e non cadete nelle provocazioni.
Eri tu che ringraziavi noi e a noi ci sembrava tutto così strano. Col tempo ci siamo poi resi conto che tu eri così. Due anni fa, a quel corteo che a tanti sembrò essere un sussulto, un forte colpo di tosse che ci ricordava cosa potevamo fare, eri l' evidenza di come il giusto e la ragione dovessero sempre animare l' animo. Parlavi di calma e di esempio da seguire, quando il destino ti agitava l'ingiustizia più infame dinanzi agli occhi. Paradossalmente eri tu che ci facevi sperare che forse si poteva evitare che questo nostro mondo potesse essere bollato come lo stragista della stazione di Bologna.
Appunto la speranza, l' entusiasmo con cui per strada, sui luoghi di lavoro, a scuola andavamo a parlare delle mostruosità dei tuoi processi. Con chiunque. Poi la farsa della rapina, l' arresto. L'incubo di un destino già scritto. Dalla speranza al senso di impotenza il passo fu breve. Dalle parole dette al viaggiatore pendolare, dopo aver volutamente tirato fuori il discorso Bologna, al che fare delle serate e delle telefonate da un capo all' altro dell' Italia. Colpevole ha detto questo stato. In poche ore, con una semplice battuta di stampa, si può mettere il sigillo sulla vicenda Bologna. Colpevole hanno ripetuto gli imboscati e i paraculi di tutte le ore, gente che non sa neppure di cosa si stia parlando.
Per loro il caso Ciavardini non deve neppure esistere, perché la sola sua esistenza fa paura a chi tiene le chiavi di questa repubblica antifascista e a chi vuole stare tranquillo. Per te non ci sono speciali, non ci sono reportage, non c'è un cazzo di niente. Il senso di non aver fatto mai abbastanza non dà tregua. Ed è tanto maggiore quanto più ricordiamo quella scena, l' ultima scena. Pensieri.
Avamposto di Civiltà
giovedì 20 dicembre 2007
"LA DESTRA" si confessa di Rutilio Sermonti
"LA DESTRA" si confessa
Una nota barzelletta dice: "Sai perché i generali sono un disastro? Perché li scelgono tra i colonnelli!" Ci torna in mente dopo aver pazientemente letto le 38 pagine dell'opuscolo a colori di presentazione del nuovo partito La DESTRA per l'ITALIA, escogitato da alcuni ex-colonnelli di Sua Inesistenza Fini Gianfranco in cerca di promozione.
E' costui il grande statista e demiurgo (risum teneatis) inventore del metodo di accattare la benevolenza del nemico leccandogli le terga e offendendo perfino il defunto Protettore cui soltanto deve la dorata poltrona che occupa. Consigliamo a tutti la lettura del documento perché, per chiunque non sia del tutto scemo, è veramente prezioso per intendere di che pasta sia fatto il "partito nuovo", così definito nel medesimo.
Esso gronda letteralmente di saggezza, di buonsenso, persino di valori morali e patriottici, oltre che di cattivante demagogia, nell'affrontare minuziosamente questo o quel problema di quelli sbandierati dalla pubblicistica addomesticata, saggiamente evitando qualsiasi affermazione compromettente nell'ottica del "politically correct". Nel contempo, è palese negli estensori il fine di rendersi leggibili anche dagli ex-camerati, abbondando di nomi e citazioni (sempre non compromettenti) di personaggi che appartennero toto corde alla parte definita "male assoluto" dal loro ex-padrone (quali Gentile, Marinetti, Niccolai, Pound, Auriti). Un autentico capolavoro di equilibrismo, non c'è che dire !
A chi però, come a noi reprobi, abbia ormai acquistato un sicuro "fiuto" e un'acuta sensibilità per certi espedienti di bassa lega, propri dei "democratici", non possono sfuggire alcune grossolane caratteristiche che nessuna sottigliezza dialettica o psicologica ha potuto mascherare.
Manca, innanzi tutto, nell'opuscolo, la minima traccia di "mea culpa" e di pentimento degli ex-colonnelli menzionati per aver prosperato ed essersi disciplinatamente ingrassati per anni in un partito antifascista e filo-atlantico, cioè antinazionale e antieuropeo, contribuendo, con la loro presenza, al parziale perpetuarsi del turpe inganno di AN in danno dei più ingenui tra gli ex-elettori missini. I prelodati ex-colonnelli si pongono sfacciatamente a pontificare e a capitanare la "riscossa", dopo aver dato prova del più squallido conformismo e carrierismo. Con quale titolo?
Tra i tanti problemi così acutamente affrontati, LA DESTRA si scorda il principale e più grave, che tutti li riassume: la liberazione dell'Italia dall'occupazione militare, politica e culturale americana: La nobile lotta della NATO contro i "fondamentalismi", il "terrorismo" ( quello islamico, s'intende!), e l'"antisemitismo" non si tocca ! E così la complicità italiana nelle aggressioni militari all'Afghanistan, all'Iraq e, in prospettiva, all'Iran e alla Siria. Temono gli sculaccioni di Condoleezza, costoro!
Mussolini, il Fascismo, la RSI, vengono accuratamente ignorati. Forse, non li hanno mai sentiti nominare. Eppure, ai tempi di Almirante, li avevano sempre in bocca! Il raptus innovativo dei neo-generali si ferma, riverente, davanti ai principi della democrazia parlamentare a base partitica, apportataci, a suon di bombe e di patiboli, dai "liberatori". La grande truffa che essa rappresenta in danno dei popoli, condannandoli a una tetra e beota sudditanza, è per loro un dogma indiscusso.
La massima proposta rivoluzionaria che riescono ad avanzare è, nientemeno, il cosiddetto Presidenzialismo" ! Esso, recita il prezioso libretto, è proprio "delle democrazie occidentali che dimostrano di funzionare". E quali sarebbero? Per caso quella degli U.S.A.? Capite quali eccelsi modelli di società civile ci prospettino i politici ex-anali della Destra? Intelligenti pauca - dicevano i Romani; perciò ci fermiamo qui, prima di cestinare con disgusto il citato libretto.
Si fossero i suoi autori ripresentati col capo cosparso di cenere, implorando il perdono per i loro sconci sbracamenti, ponendo a disposizione della Causa i loro patrimoni e i loro emolumenti vigliaccamente conseguiti e implorando, fuor della porta, nel freddo e nella neve come il famoso Enrico IV, un posto di semplici militanti, avremmo anche potuto prendere in considerazione l'ipotesi di parcere subiectis.
Ma, nel ritrovarceli a caracollare davanti sui loro paludati destrieri di condottieri, null'altro possiamo concedere loro che le più goliardiche e sonore pernacchie !
Rutilio Sermonti
domenica 16 dicembre 2007
16 dicembre 1999. Ricordo.
16 dicembre 1999. Ricordo.
Avevano detto che sarebbe finito tutto in poco tempo. Avevano detto che presto tutti i bambini sfollati avrebbero avuto un tetto. Ricordo che c’era anche la televisione. Un piccolo paese sbattuto in prima pagina sui giornali. Ricordo il frastuono dell’acqua. Ricordo quelle vite spezzate e cancellate dalla furia distruttiva della nostra montagna. Accadde tutto in così poco tempo, in troppo poco tempo. L’esercito fece la sua comparsa. I politici di turno vennero a rassicurarci che non saremmo stati dimenticati. Era il solito copione che si ripeteva. Ricordo chi, senza chiedere nulla in cambio, si rimboccò le maniche per aiutare chi aveva perso tutto. Ricordo che tra i tanti soccorritori c’erano anche quei ragazzi che avevano avvisato le istituzioni del pericolo che incombeva. Ricordo anche come siano stati azzittiti da quelle persone che ora hanno la coscienza macchiata dal loro stesso menefreghismo.
Ricordo...ed è un ricordo che fa male...
Poi venne il giorno in cui i riflettori si spensero su questo piccolissimo paese, l’Italia continuò ad andare avanti come se nulla fosse accaduto. Ma lontano dagli occhi delle telecamere, e lontano dai pensieri dell’Italia puritana e bigotta, gruppi di uomini continuarono a spalare il fango che aveva invaso le loro case. Cervinara ripiombò nell’oscurità e nell’ anonimato. I segni di quella notte sono ancora ben visibili, forse quei ruderi sono stati eletti a “monumento” in ricordo delle vittime. Forse è ancora troppo presto per cancellare quella notte. Forse in quest’Italia, lenta e sorniona, è ancora troppo presto per ricordare le nostre vittime e tutti coloro che si son prodigati per salvare molte vite umane.
martedì 4 dicembre 2007
PER IL COORDINAMENTO... NOI CI SIAMO!!!
L'incontro dello scorso 1° dicembre, presso i locali dell'Azione Cattolica Sant'Adiutore, può essere considerato un buon inizio per un coordinamento tra le associazioni presenti sul territorio cervinarese. La CMC 451, in passato, attraverso diversi volantini, aveva già affrontato l'attuale contesto del centro caudino. Purtroppo, al momento, non c'è nessun tipo di sinergia tra le varie realtà di Cervinara, anche se questo non vuol dire necessariamente che la situazione non possa cambiare.
Noi della Comunità Militante Caudina 451 siamo ben lieti di appoggiare qualsiasi iniziativa che possa dare una mano alla nostra amata cittadina. Pronti al dialogo e a lavorare unitamente per il bene comunitario.
PER IL COORDINAMENTO... NOI CI SIAMO!!!
sabato 1 dicembre 2007
Rutilio Sermonti. Una vita di pensiero e militanza.
Una lunga intervista, o meglio un vero e proprio dialogo, quello che si sviluppa in tutta l’opera, tra Rutilio Sermonti ed il giovane Gianfranco Della Rossa. Avvocato, zoologo, pittore, scultore, autore di una ventina di libri tutti di successo, Rutilio Sermonti, nome di certo non sconosciuto al grande pubblico, è stato tra i fondatori del Movimento Sociale Italiano prima, di Ordine Nuovo e del Fronte Verde poi. E’ tra le personalità di primo piano di tutta quella area anticonformista che all’indomani della seconda guerra mondiale si oppose, con forza e rigore ideologico, sia al marxismo sovietico che al capitalismo statunitense.
In questo dialogo Gianfranco Della Rossa, giovane ed attivo intellettuale napoletano, già responsabile del Centro Studi Nostra Romanitas, e animatore di diverse iniziative culturali a livello nazionale, spazia a tutto tondo su temi importanti che vanno dalla filosofia alla storia, dalla biologia alla politica, in un crescendo vertiginoso di intensità culturale. Ne esce un libro importante, in cui Sermonti chiarisce a pieno quella che è la sua concezione del mondo e della vita; la sua idea dell’uomo, della storia, del sacro e della politica. Il libro assurge a picchi notevoli di elettricità quando si palesano le divergenze di opinioni tra i due autori, e questo avviene praticamente ogni qual volta si affrontano gli scottanti problemi dell’attualità politica.
Una vita di pensiero e militanza è un libro notevole per mole e spessore intellettuale, che ciononostante si presta ad essere letto tutto d’un fiato. Della Rossa conduce il dialogo con curiosità e dinamismo, in un ritmo che si fa sempre più incalzante. Ritmo che diventa addirittura emozionante quando Sermonti rievoca le sue personali esperienze di guerra e di militanza politica o quando ricorda i nomi di quanti, nel bene e nel male lo hanno accompagnato nel suo splendido percorso di vita.
Un libro che si presta anche ad essere letto come un vero e proprio manuale politico-culturale per quanti, soprattutto giovani, si situano sulla stessa linea ideale degli autori. Una prestigiosa prefazione arricchisce ancora di più questo volume. La firma è del famoso scienziato di fama internazionale Giuseppe Sermonti, uno dei capi-scuola dell’antidarvinismo mondiale, che ci fornisce , riguardo alla personalità del fratello maggiore, una toccante versione, dettata dall’intima conoscenza familiare e dalle battaglie culturali condotte insieme. Una vita di pensiero e militanza è un dialogo da leggere e rileggere, una importante testimonianza culturale in una epoca di mediocrità e confusione generalizzata.
Rutilio Sermonti. Una vita di pensiero e militanza. A cura di Gianfranco Della Rossa. Edizioni Diana. Pag. 270, Euro 15
venerdì 23 novembre 2007
23 NOVEMBRE 1980/2007 - IRPINIA RISORGI!
23 NOVEMBRE 1980-2007
http://www.23novembre1980.it/audio/voce.mp3
Questa è la drammatica testimonianza di Radio alfa 102 che si trovava ad Avellino stava registrando delle basi su un nastro al momento in cui è arrivata la scossa e i boati della scossa vengono impressi sul nastro che va in saturazione.
Ore 19.34 DI VENTISETTE ANNI FA...
2914 morti. 15 mila feriti. 10 mila sfollati.
Migliaia di Donne, Uomini e bambini hanno vissuto in containers per anni. Ricordiamoli.
giovedì 22 novembre 2007
STUDENTI LICEALI MOBILITATI PER L'AMBIENTE | RASSEGNA STAMPA
martedì 13 novembre 2007
La Cmc invoca giustizia per Gabriele | RASSEGNA STAMPA
La Cmc invoca giustizia per Gabriele.
L’incredibile vicenda che ha messo a ferro e fuoco l’Italia ha suscitato reazioni ovunque, alimentando polemiche e discussioni sul perché della triste morte del giovane tifoso della Lazio, Gabriele Sandri, e sulla guerriglia che si è allargata a macchia d’olio in tutta l’Italia calcistica, mettendo allo scoperto il clima di precarietà sociale e la difficoltà delle Forze dell’Ordine a gestire situazioni delicate.
Da Cervinara la Comunità Militante Caudina 451 esprime tutta la sua solidarietà ai familiari della vittima e chiede giustizia: “La notizia dell’assassinio del tifoso Laziale, per mano di un servitore dello Stato – affermano i militanti della Cmc451 dal loro blog- è la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso del maledetto calcio moderno. Purtroppo ci troviamo, per l’ennesima volta, a ricordare morti di serie D… Quando a Catania ci furono gli scontri e morì, in circostanze oscure, l’Ispettore Raciti, tutto il circo del calcio si fermò… Oggi, invece nessuno si è fermato! Questa vergognosa decisione non ha senso. A Bergamo e Milano, ci sono stati momenti di tensione e le gare sono state rinviate. L’informazione di Regime sta cercando di sminuire l’episodio come un banale incidente, ma il problema è ben diverso. Chi frequenta le curve degli stadi, sa benissimo che dopo il Caso Raciti andare a vedere una partita di calcio e sostenere i propri colori, è diventata un’odissea. Centinaia di controlli, metal detector, frequenti abusi di potere, disorganizzazione e un doppiopesismo incredibile”. L’associazione di promozione sociale cervinarese, poi attacca le Istituzioni Nazionali perché a loro giudizio non esiste una giusto metro di paragone tra le partite di calcio ed i problemi sociali:
“Allo Stadio lo Stato dà l’impressione di essere forte e deciso. In Italia i reparti delle Forze dell’Ordine, a nostro giudizio, dovrebbero “caricare” i responsabili della malasanità, della prostituzione, della droga, della malavita, dell’usura, del degrado umano e morale che affligge la nostra Penisola, isole comprese. Invece, per un partita di calcio si schierano eserciti e capita che qualche bastardo spari ad altezza d’uomo. A sangue freddo. Per il resto anarchia totale.”
Infine il messaggio diretto alla vittima, messa in secondo piano dagli interessi del calcio moderno: “Il calcio non si è fermato, caro Gabriele. Noi ti salutiamo ed invochiamo Giustizia”. Anche dal Capoluogo Irpino, tramite il frequentatissimo sito www.avellinofans.it, il popolo biancoverde invoca giustizia:
A violenza non si dovrebbe rispondere con violenza. Fatta questa doverosa premessa, non spostiamo l’attenzione su episodi (gli scontri in alcune città italiane contro le forze dell’ordine) che sono una nefasta conseguenza della tragedia avvenuta nell’autogrill. La morte di G.S. deve essere al centro dell’attenzione e non può definirsi una morte legata al calcio. Non può essere etichettata come ‘violenza da stadio’. Il ragazzo, e lo evidenzio perché se fossimo dinanzi ad un’altra situazione si parlerebbe di vittima e basta (non di tifoso etc.), al momento dello sparo era in auto. Se anche ci fosse stata una precedente colluttazione più o meno grave con altri tifosi (chi e dove sono!?), si può concludere (e sembrerebbe confermato anche da talune testimonianze) che la situazione era di normalità. Di più, probabilmente in quella maledetta area di sosta poteva esserci chiunque. A piangere questa tragedia potrebbe esserci qualsiasi madre, padre, fratello, amico. Ma, se non si tratta di una vittima della violenza degli ultras, di cosa si parla? Questo è un omicidio. Punto e basta. Per errore, per fatalità, per qualsiasi cosa possibile è un drammatico omicidio. E allora comportatevi con l’eventuale assassino allo stesso modo di come vengono trattati i protagonisti dell’omicidio di Perugia (nomi e cognomi degli indagati per il caso Meredith divulgati da tutti i mezzi di comunicazione), per fare un esempio. Sgombrate il campo da pericolosi impeti di rivalsa e vendetta di quanti sono e non stati colpiti emotivamente dalla vicenda. Date a questo Paese il senso di giustizia che le nazioni civili dovrebbero avere. Non criminalizzate questa o quella persona/fazione. Dateci la VERITA’!
Corriere dell'Irpina, 13 novembre 2007
https://cmc451.blogspot.com/2007/11/corrire-dellirpina-13-novembre-2007.html
https://avellinononconforme.forumcommunity.net/?t=29780656
http://www.vallecaudina.net/attualita/la-cmc-invoca-giustizia-per-gabriele.html
domenica 11 novembre 2007
11.11.07 GIUSTIZIA PER GABRIELE!
GIUSTIZIA PER GABRIELE!
La notizia dell'assassinio del tifoso Laziale, per mano di un servitore dello Stato, di questa mattina, è la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso del maledetto calcio moderno. Purtroppo ci troviamo, per l'ennesima volta, a ricordare morti di serie D...Quando a Catania ci furono gli scontri e morì, in circostanze oscure, l'Ispettore Raciti, tutto il circo del calcio si fermò. Oggi, invece nessuno si è fermato! Questa vergognosa decisione non ha senso.
A Bergamo e Milano, ci sono stati momenti di tensione e le gare sono state rinviate. L'informazione di Regime sta cercando di sminuire l'episodio come un banale incidente, ma il problema è ben diverso. Chi frequenta le curve degli stadi, sa benissimo che dopo il Caso Raciti andare a vedere una partita di calcio e sostenere i propri colori, è diventata un'odissea. Centinaia di controlli, metal detector, frequenti abusi di potere, disorganizzazione e un doppiopesismo incredibile. Allo stadio lo Stato dà l'impressione di essere forte e deciso. In Italia i reparti delle Forze dell'Ordine, a nostro giudizio, dovrebbero "caricare" i responsabili della malasanità, della prostituzione, della droga, della malavita, dell'usura, del degrado umano e morale che affligge la nostra Penisola, isole comprese. Invece, per un partita di calcio si schierano eserciti e capita che qualche bastardo spari ad altezza d'uomo. A sangue freddo. Per il resto anarchia totale. Il calcio non si è fermato, caro Gabriele.
Noi ti salutiamo ed invochiamo GIUSTIZIA!
mercoledì 7 novembre 2007
Caccia al tesoro - vinci la salute. | RASSEGNA STAMPA
Caccia al tesoro - vinci la salute. Ora scatta la caccia all’amianto: a setaccio l’area di Cervinara
Parte la “Caccia al tesoro” del Movimento Caudino No Amianto, un concorso che cerca di sensibilizzare la cittadinanza sul problema legato alla rimozione dell’amianto. L’idea, abbastanza provocatoria, ma originale, nasce dalla Comunità Militante Caudina 451, l’associazione di promozione sociale che sta portando avanti questa battaglia a difesa dell’ambiente. Il Movimento Caudino No Amianto precisa che - “La Caccia al tesoro è aperta a singoli ed associazioni che hanno a cuore la problematica e per ulteriori informazioni vi preghiamo di contattarci tramite il nuovo indirizzo di posta elettronica: noamianto@libero.it. Le foto inviate saranno inserite su www.noamianto.blogspot.com e le migliori pubblicate sul calendario “NO AMIANTO 2008″, che punterà a sensibilizzare tutti i giorni la popolazione sulla tematica ambientale. Mentre, per quanto riguarda i video, allestiremo una serie di proiezioni. Abbiamo intenzione di organizzare delle manifestazioni entro dicembre, sia nelle scuole che nelle strutture pubbliche e al momento chiunque abbia voglia di lottare è pregato di farsi vivo”!
Infine, il chiaro messaggio che chiude la nota informativa per diffondere la lotta all’amianto: “Partecipa alla Caccia al tesoro, vinci la salute”.
L’iniziativa della Cmc 451 è sostenuta, principalmente dall’Ekoclub International sezione di Cervinara, che si occupa proprio dello screening sul territorio e dall’Azione Cattolica Sant’Adiutore. Tra l’altro, la radicata realtà religiosa e sociale chiede ufficialmente una partecipazione seria e compatta dei vari gruppi territoriali, molto eterogenei, schierati in un unico fronte ambientalista. Ultimamente tra le varie adesioni segnaliamo gli esponenti di Memento Naturae, un’organizzazione tradizionalista laziale che dalle colonne del sito, www.mementonatura.org, si batte per tutte le questioni ambientali.
Insomma, grazie alle nuove tecnologie come internet, anche una battaglia territoriale può ricevere contributi da ogni angolo della Penisola, infatti, in precedenza, erano giunti interventi dal Friuli Venezia Giulia, da Latina, dalla Sicilia e dalla Toscana, visto che la piaga dell’amianto unisce l’Italia da Nord a Sud, rendendo molto interessante lo sviluppo di questo movimento sorto in Valle Caudina.
Corriere dell'Irpina, 7 novembre 2007
"NO AMIANTO 2008"
Lanciamo il primo concorso, virtuale & sociale, per difendere il nostro ambiente. Chiediamo una mano a tutti/e affinché la creatività delle nuove generazioni possa reagire al grigiore “amianto” dei vecchi, dentro e fuori… La “Caccia al tesoro” è aperta a singoli ed associazioni che hanno a cuore la problematica e per ulteriori informazioni vi preghiamo di contattarci tramite il nuovo indirizzo di posta elettronica: noamianto@libero.it
Le foto inviate saranno pubblicate su www.noamianto.blogspot.com e le migliori pubblicate sul calendario “NO AMIANTO 2008″, che punterà a sensibilizzare TUTTI i giorni la popolazione sulla tematica ambientale. Mentre, per quanto riguarda i video, allestiremo una serie di proiezioni. Abbiamo intenzione di organizzare delle manifestazioni entro dicembre, sia nelle scuole che nelle strutture pubbliche e al momento chiunque abbia voglia di LOTTARE è pregato di farsi vivo!
PARTECIPA ALLA CACCIA AL TESORO… VINCI LA SALUTE! DIFFONDI LA LOTTA ALL’AMIANTO! Movimento Caudino No Amianto.
Retesei, 7 novembre 2007
Partecipa alla caccia al tesoro...Vinci la salute. parte l’azione del movimento.
«Partecipa alla caccia al tesoro...Vinci la salute!». Con questo slogan originale ed innovativo il «Movimento caudino no amianto» , che prosegue quindi la sua battaglia in difesa della salute dei cittadini del comprensorio. E quindi via ad un’iniziativa che utilizzando la metafora della caccia al tesoro, invita la popolazione - ed in particolare i giovani - a prendere parte ad un’iniziativa di lotta e di denuncia contro il delicato problema dell’amianto e dei rischi per i cittadini. E già da qualche tempo è attivo il sito internet www.noamianto.blogspot.com, dove tantissime persone hanno già dato i propri «contributi», attraverso foto e video, a testimonianza di una problematica particolarmente diffusa e che presenta purtroppo un alto tasso di diffusione un po’ in tutto il comprensorio della Valle Caudina.
Lanciamo il primo concorso, virtuale & sociale, per difendere il nostro ambiente. Chiediamo una mano a tutti - hanno scritto gli esponenti del movimento nel comunicato stampa che presenta l’iniziativa - affinché la creatività delle nuove generazioni possa reagire al grigiore «amianto» dei vecchi, dentro e fuori...
La «Caccia al tesoro» è aperta a singoli ed associazioni che hanno a cuore la problematica e per ulteriori informazioni vi preghiamo di contattarci tramite il nuovo indirizzo di posta elettronica: noamianto@libero.it». Le foto saranno anche pubblicate sul sito, mentre per quanto riguarda i video verranno organizzate delle proiezioni ad hoc. Le immagini più significative, e quindi anche le più preoccupanti, verranno invece utilizzate per la redazione del calendario «No amianto 2008», per «sensibilizzare tutti i giorni la popolazione sulla tematica ambientale - come ribadiscono gli esponenti del comitato -. Abbiamo intenzione di organizzare - concludono - delle manifestazioni entro dicembre, sia nelle scuole che nelle strutture pubbliche. Chiunque abbia voglia di lottare è pregato di farsi vivo».
Il Sannio, 7 novembre 2007