venerdì 14 luglio 2023

VALLE CAUDINA - OPULENTIA, la VII edizione si apre con le scintille tra Tommaso Bello ed i Sindaci Pisano e Lengua. | CAUDIUM

OPULENTIA, PARTE LA SETTIMA EDIZIONE!

Il numero sette rappresenta da secoli una cifra simbolicamente importante nella storia dell’umanità. Oltre alle settima edizione di Opulentia, ricordiamo i sette giorni della settimana, le sette note musicali, i sette colori dell’arcobaleno, i sette scudetti del Bologna, le sette meraviglie del mondo, le sette camicie sudate, i sette vizi capitali, molto in voga tra i/le politicanti, ossia la superbia, l'avarizia, l'ira, l'invidia, la lussuria, la gola e l'accidia.

Il Festival Indipendente di Arte e Cultura, messo in piedi dal Direttore artistico Tommaso Bello, è stato presentato al pubblico e alla stampa grazie alla diretta di UserTv condotta da Franco Pitaniello, che abbiamo diffuso in contemporanea anche dalla nostra pagina FB. Davanti ad una platea di qualità e non di quantità si è aperta questa edizione ristretta al territorio Cervinarese e non più itinerante, almeno per ora, viste le scintille scatenate dal botta e risposta a mezzo stampa.

Il sogno di creare una rete Caudina per l'Arte e la Cultura, targata Opulentia, s'infrange contro un muro d'indifferenza e pressapochismo, capace di demoralizzare abbastanza i vertici de "L'Altra Faccia". Almeno questa è la tesi della coppia Tommaso Bello - Mattia Parrella, subito smentita dai Sindaci di Cervinara e San Martino Valle Caudina. Infatti, tramite le colonne de Il Mattino emerge una profonda e netta spaccatura tra gli organizzatori degli eventi "privati" e le due Fasce Tricolori tirate in ballo. 

NERVI TESI

Il Direttore Artistico Tommaso Bello, molto teso durante la conferenza di apertura e presentazione, ha ribadito l'assenza di condizioni necessarie per continuare a programmare Opulentia su tutto il territorio della Valle. Senza il dialogo con le Istituzioni, ovviamente, è conseguenziale il ridimensionamento del progetto, che offre comunque un buon cartellone di eventi politici, artistici, musicali, oltre al ballo, i Meganoidi, la solidarietà, le grandi firme del Fatto Quotidiano, Gigino De Magistris e la memoria partigiana. Il punto di rottura, però, non sono i mancati o esigui finanziamenti, bensì il silenzio e lo sfascismo generale. 

Per la maggioranza in seno al Consiglio Comunale di Cervinara, in ogni caso, era presente il ViceSindaco Filuccio Tangredi che ha ascoltato con attenzione la pioggia di lamentele snocciolate da un'organizzazione che si è definitivamente schierata sul fronte di CentroSinistra, aprendo nuovi scenari e dando un taglio netto al passato, in apparenza molto più inclusivo e fluido. La scelta di campo, annunciata durante la conferenza "eco-mobile", netta ed irreversibile, potrebbe creare un contesto adattabile al celebre libro "Un passo avanti e due indietro", tra le opere politiche più incisive di Vladimiro Il'ič Ul'janov detto Lenin.

lenin 3.0

Vladimiro nel testo difende con la penna la sua posizione politica, dando alle stampe una riflessione sul secondo congresso del Partito Operaio Socialdemocratico Russo, tenutosi prima a Brusselle e poi Londra nella caldissima estate del 1903. Lenin prende in esame le circostanze che avevano portato alla scissione tra Bolscevichi e Menscevichi all'interno del partito, originatasi da differenti punti di vista tra lui e Martov circa lo statuto del partito. Un lontano parallelismo con il CentroSinistra odierno, impantanato in eterne discussioni sterili e spesso lontane dalla realtà quotidiana e popolare. 

Bello come Lenin propone di sostenere il Programma Opulento "sia con mezzi materiali, sia partecipando personalmente alle sue organizzazioni", proponendo una concezione "restrittiva" di stampo bolscevico; al contrario i Menscevichi, tramite Martov, erano a favore di adesioni più larghe e meno impegnative, cioè la concezione "elastica" applicata molte volte in Valle Caudina e nel resto d'Italia. Per la cronaca i Bolscevichi sostenevano che la classe operaia dovesse dirigere, al posto dell'imbelle borghesia russa, la rivoluzione democratica anti-zarista, come primo passo per la rivoluzione socialista. I Menscevichi, invece, ritenevano che la lotta anti-zarista dovesse essere condotta e diretta dalla borghesia e che gli operai dovessero lottare nel frattempo per i propri interessi di classe. Stessa bandiera, diverse visioni.

csx

Nonostante i disperati tentativi di riunificazione, la divisione si rivelò definitiva, un po' come il CentroSinistra sognato da Bello e quello sciorinato dai Sindaci coinvolti in questo caso politico. Un duello a distanza che ha infiammato uno scenario sempre più desolante e privo di progetti a largo raggio. Manca palesemente la sete di un'unità dal basso, dall'alto e dal profondo dello spirito comunitario. 

Gongola il "DestraCentro" con battute e sberleffi, dopo che il Comune di Cervinara ha portato a termine un intervento straordinario e capillare di disinfestazione adulticida, sia per insetti che per zecche, su tutto il territorio comunale. Interessate tutte le Piazze e le strade del paese, la Villa Comunale, i Parchi giochi, i parcheggi pubblici anche a servizio delle Chiese, i Parchi di edilizia residenziale pubblica San Vito, Degli Ulivi, Parco Zanussi, Parco delle Rose, Rione San Pietro. "Green Park compreso?", si chiedono le elettrici e gli elettori della Presidente Meloni.


Prima serata

Intanto, la prima attesissima serata è andata bene ed i toni trionfalistici dell'organizzazione lasciano poco spazio a polemiche o a cattive interpretazioni. La scelta di puntare sulla musica giovanile, che vuole a tutti i costi esplodere in libertà, ha dato i suoi frutti. Certo, nulla è paragonabile al vecchio Nonsolorock del Direttore Artistico Enzo Cioffi, ma la strada intrapresa sembra seguire la scia dell'importante progetto lanciato nel lontano 1997 dal mensile Movimenti dell'Altra Irpinia, ossia gruppi autori di generi indipendenti e di spessore, pronti a spiccare il volo impugnando il gelato musicale. Anche dalla Valle Caudina.
«La nostra prima serata - dichiarano soddisfatti da Via Variante - è stata semplicemente EPICA. La musica ha preso vita e ha travolto ogni anima presente. Grazie a tutte le band e i progetti che hanno condiviso il loro dono con noi ieri sera! Grazie ai giurati. Un ringraziamento speciale va a voi, che avete reso l'atmosfera elettrizzante e magica. È sempre la vostra presenza a rendere indimenticabile un evento...».

Riflessioni

Speriamo che l'ottima musica emergente della prima sera faccia emergere anche il buonsenso e la logica in un'area politica che sta cercando di fare quadrato con risultati mediocri. Il Festival Opulentia è un bene per tutto il territorio, sia chiaro, anche se non condividiamo la linea ideologica divisiva, ma rispettiamo la coraggiosa presa di posizione del Direttore Artistico Tom Bello. Mentre Lengua e Pisano fischiettano "Bello Ciao", cala il sipario sull'ennesima occasione sprecata dall'Unione dei Comuni Caudini. Sarebbe stato interessante vedere, a nostro avviso, una commissione di esperti e di assessori e/o consiglieri giocare tutte le carte in mano, per poi arrivare alla mediazione in chiave Caudinista, necessaria specialmente in situazioni bollenti e grottesche come questa, dove solo un coordinamento super partes potrebbe essere capace di imporsi, appunto, al di sopra delle parti e delle fazioni per il bene comune della nostra Terra famosa per le Forche Caudine, citate ad esempio anche dal filosofo Carlo Marx.

Spezziamo una lancia per i Sindaci Caudini. L'aspetto privato per Opulentia è un'arma a doppio, forse triplo, taglio. Le risposte agli attacchi sono legittime, ma il punto non è questo, almeno a nostro parere. In verità mancano all'appello le Caudine ed i Caudini veraci, oltre alla tanto decantata Unione. Questo è quanto. Troppo voraci, tuttavia, quelli schierati e fin troppo ancorati alle grigie dinamiche dei rispettivi paeselli. In tal modo si creano situazioni del genere, dove addirittura gli eredi post-cattokomunisti di un mondo Progressista, figlio di Gramsci, Berlinguer, Don Vitaliano, SorosJovanotti e Che Guevara si affidano alle forze economiche private, staccandosi gradualmente dallo Stato Sociale, da non confondere con complessi di musica moderna.

La saggia cooperazione, la necessaria socializzazione, la dinamica progettualità territoriale ed il viscerale legame di sangue con la Nuova Caudium meritano ben altri palcoscenici, senza prosopopee e copioni riutilizzati e recitati in base all'occorrenza. La crisi del settimo anno di relazione tra Opulentia e Caudium potrebbe essere utile per riflettere e guardare avanti, oltre il bello ed il cattivo tempo.

VIVA CAUDIUM, TUTTA CAUDIUM!

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