lunedì 13 maggio 2024

VALLE CAUDINA - Inquinamento elettromagnetico. Urgente istanza a Cervinara. Dilaga il "No 5G"? | POLITICA

VALLE CAUDINA - Inquinamento elettromagnetico. Urgente istanza a Cervinara. Dilaga il "No 5G"?

Alla luce degli ultimi sviluppi sul fronte della lotta in ossequio all’art. 32 della Costituzione e al principio di precauzione sancito dal diritto comunitario, dell’ex art. 38 della Legge 8 Giugno 1990, n. 142 sull’Ordinamento delle autonomie locali, che investe il primo cittadino di ‘Attribuzioni del sindaco nei servizi di competenza statale’ si registra il primo atto concreto in merito. In Valle Caudina, a Cervinara, si muove qualcosa grazie all'URGENTE ISTANZA protocollata da un singolo cittadino Cervinarese.

“Il sindaco, quale ufficiale del Governo, adotta, con atto motivato e nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico, provvedimenti contingibili e urgenti in materia di sanità ed igiene, edilizia e polizia locale al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità dei cittadini”.

L'oggetto della richiesta presentata al Municipio di Piazza Trescine è legata ai rischi per la salute conseguenti all'innalzamento di oltre il doppio dei limiti di emissione delle onde elettromagnetiche con particolare riferimento alla rete cellulare 5G. Un invito a valutare azioni amministrative urgenti finalizzate ad impedire l’esposizione della popolazione comunale a fonti addizionali di inquinamento elettromagnetico.

"Il governo Meloni - sottolinea l'attivista Caudino - un paio di settimane fa ha aumentato il limite di radiofrequenze del doppio consentito in precedenza. Tutte le antenne telefoniche quindi raddoppieranno di potenza, che servirà soltanto per farci andare più veloce con la rete cellulare. La politica può evitare tutto questo facendo un atto ad hoc per evitare l'innalzamento dell'elettromagnetismo. Il problema sanitario è enorme. Resto a disposizione per chiarimenti".

ICNIRP

Una doverosa applicazione del Principio di responsabilità, di quello di Precauzione e di buona politica avrebbe dovuto indurre il Decisore pubblico, a modificare i limiti delle radiazioni elettromagnetiche solo a seguito di rigorosa verifica degli effetti della tecnologia 5G. Così non è stato e da poco sono scaduti i 120 giorni, che avevano i Sindaci per presentare le osservazioni e la loro posizione sull’argomento, deliberando come hanno fatto alcuni una moratoria di 5 anni, in attesa di rigorosi e terzi studi sugli effetti del 5G. L’articolo 10 della legge 243 del 2023, eleva il limite da 6 volt/metro a 15 volt/metro (0,6 watt a centimetro quadrato in luogo di 0,1) del campo elettrico prodotto dai cellulari. Si sostiene che i limiti europei sono più alti, ma non aggiungendo che la verifica viene fatta ogni 24 ore e non più ogni sei minuti, “annegando” nella media i periodi di maggiori emissioni.

Limite che deriva dalle Linee Guida elaborate da ICNIRP (Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non Ionizzanti) e, che danno protezione solo rispetto agli effetti termici che si manifestano per esposizioni brevi. 

Oggi siamo bombardati senza soste da onde elettromagnetiche e, che causano effetti biologici non termici. Ma chi è ICNIRP? Non è un organismo scientifico, ma una ONG creata circa trenta anni fa con i soldi dell’industria e molti suoi membri hanno rapporti con le società elettriche e delle telecomunicazioni, quindi con potenti conflitti di interesse come riscontrati da Hardell 7 anni fa oltre,  a Levis più di dieci anni fa. Il limite vigente di 6 volt/metro faceva riferimento, a una media riferita alle 24 ore e a esposizioni nelle residenze per un tempo superiore alle 4 ore e, contestato da molti della comunità scientifica perché generava effetti biologici molto gravi  come malattie neurovegetative, danni alla fertilità, elettrosensibilità, danni al DNA (riscontri in Rapporti della  Commissione Internazionale sugli Effetti Biologici dei Campi Elettromagnetici; ICBE-EMF 2022 e Relazioni Bionitiative dal 2012 al 2023).

Due eminenti scienziati - riporta il Corriere Nazionale - come Hardell e Carlberg hanno verificato, che le revisioni trasmesse da ICNIRP ai governi sono “scientificamente inesatte”. Cinque anni fa l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), iniziava la valutazione  del passaggio delle onde elettromagnetiche ad alta frequenza (RF, le onde dei cellulari e non solo), dal“ Gruppo 2 B” (possibile cancerogeno per l’uomo)  al“ Gruppo 2 A” (probabile cancerogeno per l’uomo). 

Valutazione che poggia su nuove evidenze scientifiche e nuovi test. I limiti sono stati aumentati in Italia, per consentire la diffusione della tecnologia 5G concepito per connettere persone e cose, a una unica rete, realizzando il cosiddetto “IoT” l’internet delle cose. Consente che un massimo di un milione di dispositivi siano contemporaneamente connessi su una superficie di 100 ettari, a  una velocità  almeno venti volte quella del 4G

L’obiettivo fondamentale resta la connessione di qualsiasi tipo di device, dal più semplice sensore IoT al più complesso robot, puntando infine al miglioramento ed estensione della banda larga mobile. Il 5G usa alcuni intervalli di frequenza quali 700 milioni di Hertz (onde di circa 43 centimetri. Hertz misura quante volte in un secondo l’onda si ripete uguale a se stessa), 3,7 miliardi di Hertz (onde di 8 centimetri) e 26 miliardi di Hz (onde di 11,5 millimetri).

La tecnologia 5G prevede la installazione di 800 macrocelle per chilometro quadrato, quindi dappertutto. Alle emissioni già presenti dovute a 2G, 3G e 4G si sommano quelle di 5G che comportano anche un aumento massiccio della trasmissione dati.  A causa del numero “spropositato” di antenne con maggiore volume di traffico dei dati e, vicinanza ai cittadini si aumenta la esposizione alle radiofrequenze. Abbiamo comunque alcuni Rapporti che non sono rassicuranti.

Il Rapporto 5G Deployment del 2019 del Parlamento Europeo:  “il possibile impatto sulla salute e sulla sicurezza dovuta a un’esposizione potenzialmente molto più alta alle RF del 5G, che può derivare non solo dall’uso di frequenze molto più elevate, ma anche dalla potenziale aggregazione di segnali diversi, dalla loro natura dinamica e dai complessi effetti di interferenza che ne possono derivare, specialmente in aree urbane densamente popolate”. 

Un altro importante Rapporto è conosciuto come “Health Impact of 5G” dell’EPRS. La  revisione di 3000 articoli scientifici documenta i rischi derivanti dal 5G. L’associazione dei medici per l’ambiente ISDE ha chiesto al governo italiano di bloccare l’installazione del 5G fino, a quando non ci saranno studi che riguardano le conseguenze sull’uomo e l’ambiente nel quale vive. Molti comuni stanno approvando delibere per una moratoria di cinque anni. Sono soprattutto comuni veneti e del Trentino Alto Adige

riflessioni

Bisogna promuovere un’adeguata campagna informativa “avente ad oggetto l’individuazione delle corrette modalità d’uso degli apparecchi di telefonia mobile”, perché una serie di sentenze emesse nell’ultimo decennio dalla magistratura internazionale e italiana attestano il danno da elettrosmog, l’elettrosensibilità ed il nesso causale telefonino=cancro anche oltre ogni ragionevole dubbio (Cassazione 2012), tanto che note compagnie internazionali di assicurazione come Swiss Re e Llyoid’s non ne coprono più il danno. Lo Schiaffo 321 invita l'Unione dei Comuni Caudini a provvedere allo studio di ordinanze contingibili e urgenti da mettere all'attenzione di ogni singolo Sindaco come proposto dall'alleanza nazionale No 5G:

  • al fine di adottare tutte le migliori tecnologie disponibili e sicure, come quelle via cavo, nonché ad assumere ogni misura e cautela volta a ridurre significativamente i pericoli anche solo potenziali per la salute pubblica;
  • al fine di attuare, tempestivamente e concretamente, ogni misura cautelare indispensabile a tutelare la salute (diritto costituzionalmente garantito) recependo gli esiti dei più recenti studi scientifici in materia;
  • al fine di ridurre i limiti di esposizione alla radiofrequenza per le cittadine i cittadini della Valle Caudina e, ove possibile, eliminare l'inquinamento elettromagnetico e le emissioni prodotte ed i rischi per la salute della popolazione;
  • al fine di sospendere qualsiasi forma di sperimentazione della tecnologica del 5G nel territorio dell'Unione dei Comuni Città Caudina, in attesa della produzione di sufficienti evidenze scientifiche idonee a sancirne l’eventuale (ovviamente auspicata) innocuità e di astenersi per il futuro dall'autorizzare, asseverare e dare esecuzione a progetti relativi a nuove attività tecnologiche che possano condurre ad un aggravamento delle lamentate condizioni di insalubrità ambientale.
  • Collaborando fattivamente con la cittadinanza dell'intera Nuova Caudium, in particolar modo con le persone colpite dalla Sindrome dell’Elettrosensibilità (EHS) e della Sensibilità Chimica Multipla (MCS), malattie immuno-neuro-tossiche altamente invalidanti e tutt’altro che rare, affinché venga scongiurata l’irradiazione ubiquitaria, permanente e massiccia di pericolose e inesplorate radiofrequenze dall’elevato campo elettrico, rischiose anche per donne incinte, malati, neonati, bambini, anziani, portatori di protesi e pacemaker.

Per dire la Vostra, contattateci all'indirizzo di posta elettronica caudiumpatrianostra@gmail.com oppure tramite Twitter @SchiaffoLo

immagini tratte dalla rete

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