martedì 20 giugno 2023

NON SIAMO LAVORATORI "USA" E GETTA - Proclamate due giornate di sciopero dalla Cisl e dalla Uil | POLITICA

Basi Usa, il 29 e 30 giugno in sciopero i 4mila dipendenti civili. Presidii in tutte le installazioni militari statunitensi in Italia, manifestazioni a Vicenza e a Napoli. La protesta, indetta da Fisascat Cisl e Uiltucs, contro il mancato rinnovo del Contratto nazionale scaduto nel 2021.

Si inasprisce la protesta dei 4.000 dipendenti civili delle installazioni militari statunitensi italiane di Sigonella (Catania), di Camp Ederle e Del Din (Vicenza), di Camp Darby (Pisa), della Base Usaf (Aviano) e della Base U.S. Navy Naval Support Activity di Napoli contro il mancato rinnovo del Contratto nazionale di lavoro, scaduto il 30 ottobre 2021.

Dopo la proclamazione dello stato di agitazione nelle scorse settimane, le organizzazioni sindacali Fisascat Cisl e Uiltucs, in virtù del Memorandum d’intesa, degli accordi tra l’Italia e gli Stati Uniti d’America e del Ccnl, hanno indetto due giornate di sciopero.

Il 29 giugno incrocerà le braccia per l’intero turno di lavoro il personale dipendente dall’Aviazione, dall’Esercito, e dall’ AA.FF. Il 30 giugno sarà la volta del personale dipendente della Marina e dalla Navy - Exchange. La mobilitazione sarà supportata da presidii davanti a tutte le Basi Americane dove opera il personale civile non statunitense. Previsti anche due concentramenti dei lavoratori: nella prima giornata su Vicenza e nella seconda su Napoli, a sostegno dell’occupazione e del rinnovo delle condizioni di impiego del personale civile italiano. Nella lettera di indizione trasmessa alla Commissione statunitense Jcpc, e per conoscenza ai Ministeri degli Interni, della Difesa e del Lavoro, i sindacati stigmatizzano anche “la condotta assunta da parte della JCPC e le comunicazioni che hanno raggiunto circa 41 dipendenti della Base di Vicenza avente ad oggetto la risoluzione dei rapporti di lavoro”.

“Il CCNL di lavoro è scaduto nel 2021 e nonostante i numerosi incontri – recita la nota sindacale congiunta - la commissione trattante di parte datoriale si è resa indisponibile a migliorare le condizioni economiche e contrattuali del personale civile italiano. Condotta aggravata dalla richiesta pedante di peggiorare alcuni istituti contrattuali vigenti, a titolo esemplificativo e non esaustivo, la malattia, rigettando tutte le richieste oggetto della piattaforma rivendicativa dei rappresentanti dei lavoratori, causando l’interruzione del negoziato”.

Ignorato l’appello di Fisascat Cisl e Uiltucs a convocare un nuovo incontro con la Commissione Jcpc finalizzato ad individuare “soluzioni pattizie e a ristabilire la giusta armonia che da sempre contraddistingue i rapporti tra le parti”. Senza esito anche il tentativo “di conciliazione e raffreddamento” svoltosi il 30 maggio 2023 presso l’Ambasciata degli Stati Uniti, “ben oltre i termini prescritti dal CCNL, solo a fronte dello spirito costruttivo e responsabile delle organizzazioni sindacali”; alla presenza di tutta la delegazione trattante americana, dei rappresentanti delle tre armi (Marina, Aviazione ed Esercito) e dei rappresentanti dell’Exchange (Aviazione, Esercito e Marina) “le risposte fornite dalla JCPC sono state assolutamente incongrue rispetto alle istanze dei lavoratori” denunciano i sindacati, che sollecitano con forza la ripresa della trattativa. Nel merito Fisascat Cisl e Uiltucs individuano tre macro-tematiche di intervento:

  • Inquadramento del personale, con il superamento della discriminazione operata “tra il personale americano e il personale italiano a parità di mansioni”, perpetrata “anche tra i lavoratori italiani che effettuano le stesse attività presso Basi differenti”;
  • Miglioramento delle condizioni economiche, con l’introduzione anche di misure di welfare riservate ai lavoratori. La disponibilità americana, asseriscono i sindacati è una misura non solo insufficiente ma di gran lunga inferiore rispetto a quanto messo a disposizione delle negoziazioni avvenute in altri Stati”;
  • Relazioni Sindacali, con il miglioramento dei rapporti tra le diverse rappresentanze. Il riferimento è agli esuberi comunicati direttamente ai lavoratori della Base USA di Vicenza ma “non alle Segreterie Nazionali nel mese di settembre come prescritto dal CCNL”. Ad aggravare la situazione le “voci in merito ad ulteriori possibili esuberi presso la Base di Aviano”.

Fisascat Cisl e Uiltucs procederanno ad informare della mobilitazione le Istituzioni locali garantendo il pieno rispetto della normativa vigente e restano a disposizione dei Dicasteri e dell’Ambasciata per qualsivoglia esigenza”. Così si chiude l'interessante nota diffusa in rete ad inizio giugno e che pubblichiamo a dieci giorni dalla pacifica mobilitazione nazionale.

sindacalismo

La Federazione Italiana Sindacati Addetti Servizi Commerciali Affini e Turismo, nonché l'Unione Italiana Lavoro Turismo Commercio e Servizi fanno bene a scioperare contro la pessima gestione umana e occupazionale di ben 4mila connazionali. Bisognerebbe pensare al futuro ed iniziare a preparare il terreno per un eventuale trasferimento totale degli Italiani sotto lo Stato Italiano. 

Le Basi prima o poi potrebbero spostarsi altrove, in altre aree a stelle e strisce. Tutti i futuri scenari politici internazionali, abbastanza imprevedibili, non permettono un discorso lungimirante. Questo potrebbe essere il nocciolo della questione, considerando anche la lontananza temporale degli accordi di Yalta. In effetti, questa battaglia "sovranisteggiante" da parte delle sigle aderenti a Cisl e Uil è davvero un caso più unico che raro. Assenti tutti gli altri sindacati del settore, almeno fino al momento. Prevista una massiccia adesione di tutta la categoria coinvolta, che per ben due volte incrocerà le braccia contro i padroni d'oltreoceano. Ci sono ben quattromila Famiglie che chiedono di essere ascoltate da tempo...

In molti avrebbero voluto vedere le Destre, sostenute da milioni di Patrioti, a guardia della classe lavoratrice italiana alle dipendenze degli stranieri sul suolo italico

Le norme che tutelano le condizioni di lavoro e di impiego, nonché di protezione sociale del personale italiano operante presso le basi americane, alla luce delle proteste, dovrebbero essere ampiamente riviste nelle sedi opportune, senza peli sulla lingua. Tutto qui.

RIFLESSIONI

Le pesanti discriminazioni anti-italiane e la vergognosa disparità nel trattamento salariale del personale reclutato dalle Forze Armate statunitensi operanti sul territorio nazionale non ci sorprendono affatto. Esprimiamo solidarietà, dal profondo del cuore, alla classe lavoratrice in lotta per difendere i propri diritti ed invitiamo i Patrioti in politica a fare i Patrioti per la nostra Patria. Non per le altre...

Vi terremo informati.

Per dire la Vostra, contattateci all'indirizzo di posta elettronica caudiumpatrianostra@gmail.com oppure tramite Twitter @SchiaffoLo

immagini tratte dalla rete. Fonte: https://www.fisascat.it/news/basi-usa-in-sciopero

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