venerdì 23 ottobre 2015

INTERVISTA A RAFFAELLA CIOFFI



DA CINCOTTI A...

Raffaella Cioffi, capogruppo della Lista Cervinara nel Cuore e delegata alla Cultura della cittadina caudina sta vivendo in prima linea la sua nuova esperienza politica. Ha concesso un’intervista esclusiva a Lo Schiaffo 321 dove si spazia a 360 gradi, da Peter Cincotti ai diritti degli omosessuali, passando per Nilde Iotti e Mara Carfagna e le polemiche su più fronti.

Buona lettura:





d- Raffaella, che mondo ti aspettavi di incontrare prima della tua elezione in Consiglio comunale?
r- Sicuramente peggiore di quello che ho incontrato. Vi rispondo e risponderò sinceramente nel corso di tutta la tua intervista. Vengo da una generazione che è stata molto delusa dalla politica. Quando ho accettato la proposta del Sindaco di candidarmi credevo di andare in guerra, di dover lottare contro un sistema consolidato di privilegi e contro una apatica burocrazia, invece ho trovato molte persone che hanno voglia di fare, di creare un paese migliore, in primis il Sindaco, e poi sia altri politici che burocrati. Purtroppo, però, ho trovato anche il resto.

d- Il famoso Terremoto rosa ha cambiato e rinnovato la politica Cervinarese, oppure c’è ancora scetticismo verso il gentil sesso?
r- Io non amo le quote rosa, le trovo però un passaggio necessario per consentire l’ingresso delle donne in politica, un sistema che credo verrà poi abbandonato. Il problema è che, purtroppo, dobbiamo riconoscerlo, le donne non venivano candidate, su liste di una ventina di persone ve ne erano una o due! E’ stata necessaria una legge affinchè venisse dato spazio anche alle donne, ora sta ai politici sceglierle abili e capaci, anche se ritengo che in lista nessuno voglia circondarsi di gente incompetente, per cui se si fa una scelta oculata nel candidare l’uomo, lo si fa anche per la donna. Questo lo puntualizzo, perché molti all’inizio ritenevano che le quote rosa avrebbero portato alla scelta di donne che avrebbero avuto la funzione di “riempi lista”, mi pare non sia stato così.

Lo scetticismo? Sì credo ci sia ancora, soprattutto nelle menti meno moderne. Per fortuna non da parte dei miei colleghi di maggioranza, che hanno molto rispetto nei confronti delle colleghe donne e, soprattutto, devo dire abbiamo un rapporto totalmente paritario, in questo il Sindaco è stato molto bravo, nel gestire l’ingresso delle donne in consiglio, ed in una percentuale che non si era mai vista prima.

Rinnovamento? Certo l’ingresso delle donne in politica in maniera così massiccia è una svolta secondo me epocale per il nostro paese, la dignità e la figura della donna ne escono molto rafforzate. Molti hanno sostenuto che la nostra elezione è stata avvantaggiata, io dico adesso dobbiamo dimostrare di essercela meritata invece. Non sono una femminista, credo nelle capacità delle persone aldilà del sesso, e proprio per questo ritengo sia giusto dare la possibilità alle donne di dimostrare quanto valgono e di mettersi al servizio del proprio paese; ci voleva una legge per farlo? Ben venga la legge che impone “le quote rosa”.

d- Come nasce la tua passione politica e quali ideali senti vicino al tuo stile?
r- Devo dirti che io ho sempre seguito la politica dall’esterno, più quella nazionale che locale per la verità. Non ho mai militato in un partito in modo attivo, pur avendo ovviamente le mie idee. Ma come ti dicevo all’inizio, il sistema partitico, che è pur necessario, mi ha molto deluso, ad oggi una decisione non è semplice, seppur alla fine necessaria, quello che finora mi ha frenato è sicuramente il sistema di beghe di partito, e il continuo trasformismo a cui oggi si assiste, che trova la mia totale disapprovazione.  Quello che oggi è, domani è il perfetto opposto.
Sicuramente, la mia idea è quella di una politica moderata che passi dalle riforme e che sia pronta al dialogo, ma che non sia però trasformismo camuffato.



d- Un banco di prova come l’estate Cervinarese è un battesimo politico abbastanza difficile da superare. Tra successi, polemiche e accuse ti sei fatta le ossa. Qual è il tuo pensiero in merito a questa calda estate vissuta dalla coalizione guidata dal riconfermato Filuccio Tangredi?
r- Sicuramente, mi sono fatta le ossa, sicuramente me ne dovrò fare ancora! Perché io non intendo fermarmi. Mi hanno detto che l’unico modo di non ricevere polemiche è quello di non fare perché solo "chi fa sbaglia"! Io dico che continuerò a fare, perché non sacrificherò delle iniziative positive per il paese per la mia “tranquillità”.
La politica è comunicazione, se non si è in grado di comunicare ciò che si fa e di farne comprendere l’importanza non si sa fare politica, dunque se si fa qualcosa va comunicato, i cittadini debbono esserne informati, questo non significa avere manie di protagonismo o volersi prendere meriti che non sono i propri, significa semplicemente comunicare ciò che l’amministrazione sta facendo in quel momento, l’importanza, il perché.
Per quanto riguarda poi i successi e le critiche. Tutti sanno che quest’estate il successo dell’evento di Peter Cincotti ha fatto gola a parecchi. E’ stato detto di tutto. La nostra gioia è consistita nel regalare uno straordinario momento di cultura, musica ed arte al nostro paese, quella sera tutti eravamo contenti di essere cervinaresi, il disfattismo che impera nella nostra cittadina sembrava essere sparito. Recuperare l’attaccamento alla nostra terra questo deve essere il nostro obiettivo, recuperare l’amore per il nostro paese, credere, volere che diventi migliore, questo deve essere il nostro scopo.

Le polemiche? Vergognose.
Quando si insedia una nuova amministrazione è ovvio che trovi dei progetti avviati, un progetto che iniziamo oggi, potrebbe essere portato a termine dalla prossima consiliatura, considerati i tempi che occorrono per i progetti a lungo termine, ma si deve lavorare per il paese, non per la gloria. Questo passaggio di testimone è fisiologico in politica. Alla luce di questo, non può che essere in malafede chi ci accusato di prenderci meriti che non erano nostri, solo perché il conferimento della cittadinanza onoraria era stato ideato da coloro che ci avevano preceduto. Noi, abbiamo ripreso in mano il progetto, lo abbiamo fatto rivivere, ad un mese dalla nostra elezione abbiamo formato la commissione per la cittadinanza onoraria, l’abbiamo riconvocata, abbiamo chiesto ad Angelo Marchese che aveva i contatti di Peter di ricontattarlo (e per fortuna aveva avuto l’intelligenza di non interrompere mai i contatti con il cantante) per fissare una data utile per il suo arrivo in Italia, abbiamo lavorato al regolamento per il conferimento della cittadinanza onoraria, lo abbiamo portato in consiglio comunale ed abbiamo gestito l’organizzazione dell’evento, senza parlare di tutti gli adempimenti burocratici occorrenti. E’ stata una gran fatica, soprattutto considerando che eravamo stati eletti solo da due mesi,ma abbiamo avuto la fortuna di avere in squadra con noi persone con una consolidata esperienza amministrativa, alla fine l’evento ha avuto un grande successo.

d- Come vedi l’Unione dei Comuni della Valle Caudina, la Nuova Caudium? Un’inutile passerella di rito o un trampolino vitale per lo sviluppo del territorio e per intercettare finanziamenti da investire nella futura Città Caudina dei servizi?
r- Io credo che l’Unione dei Comuni può rappresentare una grande possibilità per la nostra Valle, ma non così com’è. Secondo me dovrebbe essere intensificato l’operato degli addetti ai lavori, anche attraverso la creazione di gruppi di lavoro ai progetti, e dotandosi di persone che si dedichino esclusivamente ai progetti e all’operato della Città Caudina, altrimenti rischia di diventare un guscio vuoto. Comunque benissimo ha fatto Cervinara a credere al progetto.




d- I franchi tiratori di polemiche sono sempre dietro l’angolo. Dal polverone sui costi delle manifestazioni estive fino ad arrivare alla sconcertante notizia della cessione del “campetto” della Chiesa Cattolica a Valle, la tua frazione. Anche lì ti hanno tirata in ballo. Troppe polemiche e poca politica?
r- Questa vicenda mi ha veramente mortificato. Diffondere la voce DEL TUTTO FALSA della vendita o comunque di una “morte di fatto” del campetto della Chiesa della mia frazione è stato a dir poco vergognoso. Le motivazioni mi sono sconosciute, anche perché è una vicenda in cui l’Amministrazione c’entra ben poco o meglio nulla. In realtà, è stata venduto il terreno AFFIANCO al campetto, CAMPETTO che era e rimane di proprietà della Parrocchia e a disposizione dei ragazzi, così come è sempre stato. In questo terreno che è stato alienato, era situato un capanno, che non è mai stato utilizzato dai ragazzi come spogliatoio, oltre ad un pozzo da cui i ragazzi attingevano l’acqua. Abbiamo ottenuto la disponibilità da parte del proprietario di un altro terreno vicino, che questa estate ho provveduto personalmente a contattare, a farci attingere l’acqua dal suo pozzo, e per questo lo ringraziamo. Oltre la possibilità di poter attingere ad una sorgente vicina, di proprietà sempre parrocchiale. 
Ad oggi le difficoltà sono nel rendere autonomo il campo per quanto concerne l’uso dell’acqua e della corrente, in tal senso i ragazzi della frazione si stanno già attivando, anzi si sono attivati da sempre, migliorando a proprie spese il campo, provvedendo per i costi delle utenze e occupandosi della manutenzione del campo stesso. Questa situazione non ha impedito l’utilizzo del campo per giocare, ad oggi il campetto continua ad essere utilizzato regolarmente. Il campetto della mia frazione ha rappresentato da sempre un momento di crescita e di incontro non solo per i giovani della mia frazione ma per tutti i giovani cervinaresi, ripenso allo storico torneo. Ci stiamo organizzando per migliorarlo e rilanciarlo. Credo che, vista la determinazione dei ragazzi, ci riusciremo.



d- La tua partecipazione al Gay Pride di Benevento è un chiaro messaggio al mondo cattolico sulle unioni di fatto? Qual è il tuo punto di vista sulla delicata questione?
r- La vicenda come voi dite è una questione molto delicata, si ha a che fare con il modo dei sentimenti e della sessualità, ed i punti di vista in merito prescindono dai partiti e dagli ideali politici, tant’è che sono questioni che dividono anche all’interno di uno stesso partito, in quanto, secondo me, sono vicende che toccano il modo di sentire e la sensibilità individuale di ognuno di noi. La mia partecipazione al gay pride è stata da cittadina ed una mia scelta personale, in quanto credo che, soprattutto chi fa politica debba essere a conoscenza di tutte le realtà, e perché personalmente ho ritenuto di dover essere affianco di chi lotta per ottenere i propri diritti, così come tutti gli altri cittadini. Inoltre, ritengo che le persone non vadano stimate in base al proprio orientamento sessuale, ma per le qualità personali. I gay hanno gli stessi sentimenti di tutti gli altri esseri umani, ed i sentimenti vanno sempre rispettati ed inoltre né io né gli altri abbiamo il diritto di giudicarli. Mi sembra, poi, che la chiesa abbia mostrato una grande apertura nei confronti delle unioni gay, avendo un grande Papa come guida, quindi, soprattutto da credente, mi rimetto alle sue parole. Certo è che sicuramente, non condivido una parte delle manifestazioni per i diritti gay, non mi piacciono scene che incitano alla volgarità e alla trasgressione, perché ritengo che chi manifesta per la conquista dei diritti, debba farlo in modo sobrio; ma devo dire che è una parte marginale (ma che purtroppo balza all’occhio), al fianco dei gay a Benevento, infatti, c’erano sindacati, politici, autorità e associazioni serie come “Emergency”.

d-La politica è una nobile arte o è la viscida arte di fregare il prossimo?
r- La politica è per alcuni la prima per altri la seconda cosa, quindi in politica convivono tutte e due le cose. Io credo molto nella prima e mi guardo bene da chi crede nella seconda…

d- Il flusso dei migranti è in crescita, dopo gli attacchi a suon di bombe delle ultime ore. Cervinara, che è una realtà profondamente cattolica, è pronta ad accogliere gli immigrati in prevalenza islamici o c’è il rischio di scontri religiosi e sociali?
r-Io credo che Cervinara non è pronta a ricevere i migranti semplicemente perché non abbiamo le strutture adatte e soprattutto perché non abbiamo un livello occupazionale tale da poter offrire loro qualche prospettiva di un futuro migliore. Cervinara, come tutta l’Italia, sta conoscendo una grossa crisi occupazionale e non è in grado, a mio avviso, di offrire ai migranti delle condizioni di vita dignitose.



d- Il tuo grande sogno politico nel cassetto è…
r- In questo momento è quello di aprire un giorno una testata nazionale e leggere che Cervinara si distingue per i servizi garantiti ai cittadini, per il livello occupazionale in crescita, perché le aziende vengono a investire da fuori, per le attività di promozione culturale e turistica del territorio, perché ha posto in essere tutte le attività possibili ed espletabili per la prevenzione del rischio idrogeologico, perchè ha ridato vita e speranza agli abitanti della frazione Ioffredo, perchè ha risolto il problema degli allagamenti nelle periferie. E' un sogno lungo, ma non impossibile!

d- Qual è la donna in politica che più ti affascina e che ti ispira fiducia?
r- Prescindendo dall’appartenenza all’uno o all’altro partito sono tante e molto diverse fra loro. Sicuramente Nilde Iotti, la sua autorevolezza ed il suo coraggio sono da esempio, penso all’avvocato Tina Lagostena Bassi e alla sua lotta per le donne ed i loro diritti. Venendo ai nostri giorni mi piace molto la pacatezza e la determinazione di Mara Carfagna, la sua legge sullo stalking è stata una svolta epocale per la dignità delle donne e per il diritto penale.

d- Infine, saluti, consigli, critiche, pernacchie, schiaffi e/o carezze. A te la parola...
r- Lascio una carezza a tutti coloro che hanno dedicato un po’ del loro tempo alla lettura di questa intervista, a tutti coloro che hanno avuto ed hanno fiducia in me…e soprattutto a chi crede che ci sia ancora una speranza

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