mercoledì 10 gennaio 2024

Fallito il secondo "femminicidio politico" a Cervinara. Vince e resiste la Sindaca Caterina Lengua. Si apre una nuova fase "civica"? | politica

FALLITO IL SECONDO "FEMMINICIDIO POLITICO" A CERVINARA. Vince e resiste la Sindaca Caterina Lengua. Si apre una nuova fase "civica"? | politica
Il 2024 dopo Cristo si apre a Cervinara con una netta vittoria politica del Sindaco Caterina Lengua, capace di mettere a cuccia tutte le Malengue Cervinaresi. 
La Donna in Fascia Tricolore ha scongiurato il suo femminicidio politico, il secondo dopo la clamorosa sfiducia alla Giunta guidata da Alda Lanni, datata 8 maggio 1999. La giovanissima Lanni, all'epoca trentunenne, vinse le elezioni del 29 novembre 1998 con una lista civica vicina al Centro Destra, appoggiata ufficialmente anche dal nucleo di Azione Giovani "Sergio Ramelli". 

Filuccio Tangredi
Il primo mandato al femminile venne mandato alle ortiche a causa delle dimissioni rassegnate dalla maggioranza dei consiglieri dell'epoca dopo una partita a scacchi "interna" durata sei mesi. Questa volta, a quanto pare, si è giocato a dama, senza una vera e propria strategia da parte del gruppone nato con le dimissioni di Paola Pallotta, Filuccio Tancredi, Giovanni Bizzarro e Raffaella Cioffi, quest'ultima apripista in ordine cronologico del dissenso che ha devastato la Lista  "Cervinara Insieme". Completano la coalizione Anti-Lengua, l'avvocato Filomena Carofano e l'irriducibile ingegner Peppino Ragucci, in rotta con Iannone, il commissario salernitano di Fratelli d'Italia in Irpinia e inviperito contro il suo ex pupillo Generale Domenico Cioffi, reo di aver tradito l'elettorato della civica Uniti per Cervinara. La Palummella della pace, che campeggiava come simbolo dell'alleanza, è definitivamente volata via verso altri lidi.   

Raffaella Cioffi
Tanto di cappello all'avvocato Caterina Lengua per la stoica difesa della carica e del suo conseguenziale percorso politico, fin dal primo giorno apparso abbastanza scomodo per l'ingombrante presenza di Filuccio, il Sindaco uscente reduce da dieci anni di gestione abbastanza positiva e serbatoio stracolmo di voti, tutti indirizzati al servizio di Cervinara Insieme e della Lengua.
La sfida interna, badate bene, ha radici profonde.
Tant'è vero che ad un certo punto in lizza per la carica di Sindaco, in principio, si vociferò della dottoressa Anna Marro, disponibile all'assalto per conquistare il Palazzo di Piazza Trescine con il Ragionier Tangredi "stretto stretto" a braccetto. Poco prima della presentazione ufficiale, guarda un po', le solite goffe capriole finali diedero la benedizione a sorpresa al nome dell'attuale Primo Cittadino.
La sintonia della coppia Lengua-Tangredi, almeno inizialmente,  era l'ago della bilancia per la stabilità amministrativa dell'importante comune Caudino. La seconda Donna al timone di Cervinara probabilmente ha sempre saputo di avere le "ore contate" ed ha lavorato per mettere in piedi una linea difensiva che al momento risulta vincente e risalta la bravura nella delicata operazione "Muto 'e Zorro".
Muto di Zorro
Il Generale Cioffi agli occhi di Ragucci incarava il semisconosciuto Bernardo, il personaggio immaginario ideato dallo scrittore statunitense McCulley. Il passaggio del 30 dicembre è stato un momento grottesco che ha rilanciato alla ribalta il simpatico servo muto dell'eroico giustiziere mascherato e abile spadaccino Zorro.
O' Muto 'e Zorro, messo alla pubblica gogna con tanto di manifesti affissi in città da "Cervinara ha bisogno di Te", nonostante la pioggia di accuse, le valanghe di ripicche ed i micidiali colpi dei franchi tiratori, ha fatto saltare la scacchiera. Insieme al giovane Sellitto ha dato il sostegno alla "Sindaca Zorro", che impugnerà la spada fino all'ultimo minuto del mandato elettorale.
Una presa di posizione dettata, secondo le dichiarazioni del Generale e del giovane Sellitto, dalla legittima voglia di garantire una stabilità amministrativa, in contrapposizione al temuto Commissario nominato dal Prefetto di Avellino con il compito di amministrare l'ente di Piazza Trescine fino all'elezione del nuovo consiglio e del Sindaco. Scelta difficile da digerire da parte del loro elettorato, ma in ottica civica nulla di scandaloso. In queste liste c'è sempre stato e ci sarà tutto ed il contrario di tutto. Le tessere di partito non dovrebbero pesare più di tanto. A chiacchiere.

Caterina Lengua
Lengua 2
Il mondo della politica è cambiato radicalmente in pochissimi anni, lasciandosi alle spalle gli anni Novanta ed il ricordo della caduta telecomandata della Sindaca Lanni. Tantissimi elementi, ancora in sella, non riescono ad abbandonare le dinamiche dei partiti di ieri, delle correnti, dei politicanti di turno e del fantastico mondo della vecchia Partitocrazia, occhio e croce definitivamente relegata nel passato remoto. Democrazia Cristiana, Partito Comunista Italiano, Partito Socialista e altre sigle dettavano legge, assessori, sindaci, consiglieri e voti.  
Da tempo nelle cittadine vince il gettonatissimo civismo, ossia la composizione elettorale fin troppo eterogenea, unita solo dal sedicente spirito critico in difesa della cittadinanza. Almeno in apparenza.
Evidentemente i tempi non sono maturi per un’intesa politica organica sul territorio tra quelle forze, impegnate per il territorio, libere e scevre da qualsiasi impostazione esterna. A nostro avviso le future ed eventuali giunte in tutta la Valle Caudina potrebbero livellarsi verso il basso. 
Rischiare di essere rappresentati da forze composte con troppe personalità non politiche o comunque estranee ai partiti, solo per incarnare il rigetto verso la malapolitica degli ultimi decenni, potrebbe essere controproducente come lo è stato per i Grillini. Senza una spina dorsale etica e comunitaria c'è il rischio di incappare in ulteriori rallentamenti per lo sviluppo di tutta l'area della Nuova Caudium.

Giovanni Bizzarro
Intanto, tutti i politici della vecchia scuola continuano ad assumere il solito atteggiamento arruffone, tendenzialmente opportunista e non privo di furbizia. A Cervinara è facile scorgere il mantra tipico delle sinistre trame di paese: l'anima del nemico è cattiva e marcia, mentre la nostra è buona e, soprattutto, immacolata. Le nuove leve si accodano e prendono cattivo esempio. 
Non c’è dunque nulla di nuovo se non fosse per l’inganno ideologico che le cittadine ed i cittadini, dietro la retorica del potere da restituire alle masse, devono subire. Bisogna campicchiare, secondo lor signori, senza interrogarsi sulle assurde logiche delle poltrone imbottite di mediocre egocentrismo.

IL CIVISMO
Cos’è il civismo, correttamente inteso? Cosa è stata, prima che degenerasse, l’esperienza Cervinarese? 
Per cominciare, il civismo non è la negazione della politica, ma un modo di partecipare ad essa – anche sul piano decisionale – senza utilizzare ufficialmente le formazioni partitiche tradizionali. Non fidandosi di queste ultime, per le più svariate ragioni, pezzi di società più o meno grandi si auto-organizzano politicamente: a difesa dei propri interessi, spesso di natura carrieristici ed economica o per sostenere battaglie a difesa delle famiglie, delle frazioni o delle "curtine" che si considerano trascurate. Il civismo politico da queste parti è nato così. 
Nella terra delle Forche Caudine questo movimento ha, paradossalmente, rafforzato la competizione sia nei vecchi partiti esistenti, sia nelle nuove organizzazioni legate ad una pessima concezione della politica, oltretutto svanita nel buio dell'inefficienza. 

POLEMICHE
Mentre l'aula consiliare, dedicata ad "Antonio Sacco", si riempiva di velati insulti e plateali improperi scagliati tra tutti i rappresentanti dell’intera classe dirigente locale, si chiudeva un capitolo amaro della Storia di Cervinara. 
Il gruppo a sostegno della Donna Sindaco si è sfasciato ed ha regalato l'ago della bilancia ad una parte dell'ex opposizione, ora passata con la Lengua 2.
Si apre una fase fatta di tentativi maldestri di demonizzazione dell'opposta fazione di turno e di recriminazioni eterne per le scelte suicide dei tanti protagonisti di questo vivace scorcio di anni Venti del Terzo Millennio. Nelle strade e nelle piazze del centro Caudino dilaga la demagogia pre-elettorale, sale la nausea verso le solite facce e partono etichette, affibbiate ad ogni costo sul bavero del nemico del momento. Eppure, manca all'appello la retorica della rottamazione. Raramente i rottami si auto-rottamano. In aumento, stando al fastidioso schiamazzo degli inossidabili "pali di cafè", il triste accoltellamento alle spalle, nonché il risentimento personale, travestito da denuncia morale verso tutte le latitudini ideologiche e non.

Domenico Cioffi
Cervinara ha bisogno, davvero, di una linea meno rabbiosa e qualunquista. Basterebbe rispolverare l'intransigenza moralistica, l'elasticità culturale e lo spirito di protesta per creare da zero un movimento trasversale e fresco. Il tutto senza gli inciuci alla Prima Repubblica che tengono, a malapena, insieme il vasto mondo Cattolico-democratico Cervinarese, la tentennante Destra Conservatrice, la carcassa della Sinistra laico-progressista e tutte le altre organizzazioni partitiche o filo-movimentistiche più o meno inguacchiate. Queste alleanze durano poco e non riescono a costruire nulla di importante, se non l'intercettazione di qualche finanziamento pubblico, magari tramite l'invio di un paio di lettere elettroniche certificate. La solita trita e ritrita ordinaria amministrazione che viene fatta passare come esemplare e nobile mossa politica studiata e pianificata. Altro che portare avanti un programma unitario e lungimirante. Fuffa, solo fuffa.
A Cervinara le liste e le listarelle, cosiddette civiche, hanno messo in ginocchio l'universo variegato della politica partitica, pregi e difetti inclusi. Mancano le mobilitazioni sociali dal basso, sopraffatte dai viscidi interessi particolaristici e affaristici di natura puramente personalistica. Allo stesso tempo si avverte il distacco della classe politica centrale da quella periferica e di confine.
Tutte le civiche di opposizione, fino ad ora, sono state accomunate dal fatto di essere state esperienze effimere, destinate dal principio a lasciare, anche quando hanno avuto un momentaneo successo, un’eredità politicamente modesta. La vitalità molecolare del civismo Cervinarese è stata in gran parte annullata dalla sua incapacità a radicarsi in antitesi al Regime aristocratico della "Cervinara bene".
Nato contro i partiti, il civismo ha finito per essere strumentalizzato e usato da questi ultimi, perdendo gran parte del suo significato originario. Ricorrere a figure civiche o apparentemente non-politiche, provenienti dal mondo delle imprese, delle professioni, dell'associazionismo o della cultura, è stato infatti il modo attraverso cui i partiti, sia quelli di più recente formazione, sia quelli che erano sopravvissuti al crollo prodotto da Tangentopoli, hanno cercato di riconquistare la fiducia delle cittadine e dei cittadini. E qui risiede quello che abbiamo definito l’inganno del civismo a Cervinara
Cosa c’è di civico in candidati che vengono scelti direttamente dai partiti quando questi ultimi si sentono in difficoltà o si rendono conto di non avere propri esponenti da mettere in campo e poi se ne infischiano del territorio? 


Cosa c’è di civico, dunque di virtuoso, in liste e sigle che nascono non per forza propria e dopo una lunga sedimentazione nella società, necessaria per avere le idee chiare? 
Solo la sete di allargare il bacino di consensi muove l'ambizioso signorotto del momento, pronto a partire affannato alla volta di Avellino, Napoli o Benevento, per poi svendere preferenze e sogni ai vertici dei partiti di tutti i colori. 
Nella gran parte dei casi queste entità civiche spariscono, insieme ai politicanti, un attimo dopo la chiusura delle urne. Un po' come il classico cliente che consumava un rapporto sessuale con la solita prostituta a "Trepponti" di Tufara Valle verso la fine degli anni Ottanta. 
Buonasera, arrivederci e ognuno per la sua strada.
Oltretutto parliamo di un civismo cittadino per così dire dell’ultima ora: ci si ricorda della società civile e dei suoi anonimi protagonisti solo quando c’è da confezionare le liste elettorali per essere schierato contro "quella" o "quello".
C'è tanto sfascismo che si nasconde dietro la foglia di fico di candidati apparentemente non legati ai partiti o scelti per questioni "rosa". Le Donne hanno un peso pur sempre di spessore. 
In realtà molti nomi sono scelti, avallati, sostenuti elettoralmente e al dunque controllati da questi ultimi. Schiavi di quella mentalità chiusa, controproducente e troglodita del provincialotto di scarse vedute e pessime scelte. Questa non è la “politica nuova”, ma pura lavorazione di ricotta finalizzata al potere e al prestigio fine a se stesso.
Cervelli, cuori, fegati, sorrisi, idee e tanta buona volontà saranno vitali per risolvere i reali problemi della gente e puntare alla Vittoria etica, perennemente al servizio del Popolo. Non delle masse e nemmeno degli elevati.

Per dire la Vostra, contattateci all'indirizzo di posta elettronica caudiumpatrianostra@gmail.com oppure tramite Twitter @SchiaffoLo

immagini tratte dalla rete

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