venerdì 31 luglio 2015

EMERGENZA PROFUGHI




I MIGRANTI MIGRANO


L’emergenza profughi nel Sannio ed in Valle Caudina è una situazione delicata da affrontare con criterio per evitare il panico tra la popolazione. Lo Schiaffo321, in base alle ultime notizie, vuole informare le lettrici ed i lettori, che hanno chiesto chiarimenti in merito. In questi giorni sono arrivati circa 100 migranti, accolti dai centri a Benevento e a Sant’Agata dè Goti. La metà dei profughi, però, dopo essere stata identificata, è fuggita verso lidi migliori, presumibilmente la Francia ed il Nord Europa. 



Abbiamo ascoltato Paolo Di Donato, responsabile delle strutture aperte negli ultimi mesi dal Consorzio Maleventum. Ricordiamo che i centri hanno l’autorizzazione della Prefettura di Benevento e non necessitano di quelle comunali. Si tratta di strutture private di cui lo Stato si serve per accogliere i profughi durante le emergenze.

d- Signor Di Donato, cosa è successo davvero nei centri d'accoglienza. Si parla di fughe e noi vorremo rassicurare le lettrici ed i lettori de Lo Schiaffo 321. Ennesima bufala per inasprire la situazione?
r- La situazione è sotto controllo. Gli eritrei, i somali ed i siriani scappano appena arrivati nei centri per andare a chiedere asilo politico in Francia. Ieri hanno fotosegnalato i sessanta di Sant’Agata de Goti. I profughi che hanno lasciato il centro di Benevento sono una cinquantina, ma è normale, visto che sono liberi di andare dove vogliono. Lo status di rifugiati politici, già dal primo giorno in Italia, consente loro di avere il permesso di soggiorno umanitario. Quindi, possono scegliere di chiedere asilo politico in ogni angolo del mondo. Non deve esserci panico tra la popolazione. A Sant’Agata, per esempio, ce ne sono cento da quattordici mesi e non si è creata nessuna situazione pericolosa. Inoltre, non ci sono difficoltà oggettive nella gestione. In un anno sono scappati quasi 1500 migranti dai nostri centri. Loro prendono il treno e tentano di raggiungere la Francia. Non mi spaventa una situazione del genere. Se non fosse stato per me, che sono riuscito a rendere operativo due centri in dodici ore, ad oggi avremmo avuto una tendopoli a Benevento. Il Prefetto ci ha incaricato martedì pomeriggio alle 16 e dall’altro ieri sera abbiamo assicurato letto e pasti. Abbiamo affittato due strutture mercoledì mattina e la sera stessa erano già operative con il Protocollo post terremoto.

In Valle Caudina la situazione è stazionaria. Purtroppo, c’è da registrare un episodio disgustoso, che infanga il nome dei Caudini. Sono stati ritrovati, davanti al Centro d’accoglienza di Airola, dei vermi. Il vile gesto però non ha spinto nessuno ad esprimere solidarietà e il signor Di Donato è duro e sarcastico in merito:
“Si preoccupavano dei profughi, invece, devono essere i profughi a preoccuparsi della inciviltà di qualcuno. Non abbiano visto, sentito o letto di nessuno. Né il Movimento 5 Stelle né il Sindaco. Nessuna solidarietà”.


DALLA FRANCIA

Proprio dalla Francia, la meta dei migranti che migrano, arrivano le parole controcorrente di Alain De Benoist, scrittore e filosofo francese, fondatore del movimento culturale denominato Nouvelle Droite, la Nuova Destra:

L'antirazzismo attuale non ha in realtà che due funzioni reali: la prima è disarmare ogni critica all'immigrazione. La retorica antirazzista, così come la ascoltiamo tutti i giorni, sorretta dai mezzi di informazione e dalle lobbies, si prefigge fondamentalmente di far credere che tutte le critiche all'immigrazione sono ispirate dal "razzismo". 
Chiunque critichi l'immigrazione è accusato di razzismo, chiunque voglia dar prova di "antirazzismo" deve al contrario parlare in favore della soppressione delle frontiere (ciò che si potrebbe definire come "Feticismo dell'Apertura").
La seconda ragion d'essere dell' "antirazzismo" è di dissimulare l'adesione al sistema capitalistico che in questi ultimi decenni ha caratterizzato un’intera generazione di "pentiti". L'antirazzismo ha sostituito l'anticapitalismo come la lotta contro tutte le discriminazioni e ha sostituito la lotta di classe. Si denunciano tanto più le "discriminazioni" di origine ontologica (sessismo, razzismo, fanatismo religioso) in quanto ci si adatta benissimo alle disuguaglianze economiche e sociali molto concrete dovute allo sfruttamento del lavoro vivo da parte della logica del profitto. 
L'antirazzismo funziona da questo punto di vista come paravento di un'adesione al sistema.

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