martedì 21 luglio 2015

LA DESTRA CAUDINA POST/NEO/PSEUDO FASCISTA





CAUDIUM TRICOLORE


Lo Schiaffo 321 mette a confronto l’esordio di Alleanza Nazionale in Valle Caudina alle regionali del 23 aprile 1995 con la scoppola di Fratelli d’Italia del 31 maggio 2015. Analizziamo le cifre dall’inizio alla fine di un lungo Ventennio politico che ha sancito la morte di una certa destra in Valle Caudina e in ambito nazionale. 



La comparazione elettorale dei risultati è un passaggio obbligatorio anche per quantificare il passato ed il presente dell’area post/neo/pseudo Fascista. Il partito sorto dalle ceneri del Movimento Sociale Italiano, nato da alcuni reduci della Repubblica Sociale Italiana il 26 dicembre 1946, è un lontano ricordo che inasprisce la nostalgia dei nostalgici di sempre.

L’analisi che esce fuori dalle percentuali e dai voti è incredibile. Alleanza Nazionale in 20 anni ha completamente distrutto un tessuto organico e militante che in Valle Caudina rappresentava, con un iniziale successo, l’alternativa pulita allo strapotere della Democrazia Cristiana e alle piazze rosse del Partito Comunista Italiano. La famosa Terza Via, ricca però di sbavature ideologiche e baronati territoriali, che hanno inciso nella caduta. I Caudini appartenevano, ovviamente, a due Federazioni distinte e separate, Avellino e Benevento, che minavano l'unità d'azione della Caudium Tricolore.

 Inseriamo nell’analisi anche la coraggiosa formazione dura & pura guidata da Giuseppe Rauti, detto Pino: il Movimento Sociale Fiamma Tricolore.Erano i ribelli alla svolta di Fiuggi del gennaio 1995, ma anche il contentino per gli oppositori della nuova linea di Fini e Tatarella. 
La destra è evaporata negli anni, senza spina dorsale e programmazione. La tentata rifondazione di Fratelli d’Italia è stata vana, fino ad ora. I voti del 1995 si sono dispersi ovunque, dal Nuovo Centro Destra, a Forza Italia, senza dimenticare sia chi ha sposato un altro Movimento, quello di Beppe Grillo, sia quelli sepolti nell’anonimato dell’astensionismo radicale.

Veniamo ai dati e riflettiamo, come al solito. 
A Cervinara l’area che ha sostenuto Fratelli d’Italia ha raccolto 199 preferenze ed un 3,64% che assegna alla cittadina Cervinarese la Bandiera Tricolore della Valle Caudina nel 2015. Venti anni prima, però Alleanza Nazionale partì con ben 625 voti pari al 13,10%, senza dimenticare i 56 voti al Fiamma Tricolore di Rauti. 1,04% di rabbia. I dati sono simili alla linea nazionale dell’epoca ed offrono spunti utili alle lettrici ed ai lettori. A Rotondi, culla del Fascismo in Valle Caudina, oggi FdI ha ricevuto solo 32 voti (1,82%), che sembrano gli stessi del Fiamma del 1995, ossia 22 voti per un 1,10%. Alleanza Nazionale aprì le danze con 122 voti ed un buon 6,51% di consensi tra i votanti, anche se c'è da ricordare la storica spaccatura del Nucleo di Rotondi, in rottura con la Federazione Irpina. Ad Arpaia si è passati dal 16,74% ad un misero 2,03%. Da 147 preferenze a 15. Situazione simile ad Airola dove i sostenitori di Giorgia Meloni hanno raccolto 38 preferenze per un mediocre 1,11%. Sono lontani i tempi dei 346 voti neri, pari all’8,66%. Il Fiamma Tricolore, addirittura, passò la soglia del 2% con 91 voti (2,28 %).

Pannarano la Rossa, ha visto Fratelli d’Italia raggiungere il 2,91%, grazie ai 19 voti usciti dalle urne. Nel 95 AN ne recuperò 133 (11,62%), ma la sorpresa furono i voti per Rauti detto Pino, il candidato missino alla presidenza della Regione: 250 voti ed un 21,83% che lasciò tutt* di stucco. Ad onor di cronaca il MSFT raccolse 13 voti e l’1,04% come lista. Evidentemente, c’erano delle spaccature all’interno di AN sin dalla nascita.
Il secondo paese dell’Unione dei Comuni nella classifica della destra post/neo/pseudo-fascista dopo il 31 maggio 2015 è Montesarchio con 144 voti e un 3,53%. Nulla a confronto dei 1.155 voti degli anni Novanta. Parliamo di una destra al 19,90% con un la Fiamma orgoglioso e fiero dei 99 voti (1,49%). Sotto la Torre su 100 votanti ben 20 erano avevano il Cuore Nero
San Martino Valle Caudina, invece, conferma l’affinità elettorale del Movimento Sociale di Rauti con i Fratellini della Meloni. 27 voti oggi (1,34%) e 29 preferenze nel dopo Fiuggi per i Rautiani (1,07%). Che fine ha fatto l’8,28% di due decenni fa? 203 cittadini schierati contro la maggioranza rossa dell’ex Stalingrado della Valle. 
Vertiginoso crollo per la destra a Roccabascerana. Si è passati da un mastodontico 16,68% del 1995 ad un vergognoso 0,74%. Solo 8 voti per Fratelli d’Italia. 171 i voti di differenza con il passato. Anche il MSFT prese più voti: 14 voti per l’1,09%. 
Stesso discorso anche a Moiano e Bonea. Qui gli eredi di Giorgio Almirante sono scomparsi. A Bonea 7 voti (1,55%) e a Moiano 14 (0,86%) per FdI. Alleanza Nazionale, invece a Moiano aveva 308 voti ed un 16,90% di tutto rispetto. Anche il Fiamma nel 95 rastrellò ben 39 voti (1,84%). Bonea, invece partiva da un ottimo 11,46% (72 voti) ed il MSFT  con 8 fedelissimi conquistò l’1,14%.

I dirigenti Caudini dell’epoca si mangeranno le mani leggendo questo articolo. Hanno pagato le vomitevoli scelte nazionali di Via della Scrofa. Gianfranchino Fini ed i suoi colonnelli si sono rivelati più incisivi degli antifascisti, relegando un intero Popolo, fiero ed onesto, nell’oblio più totale. Sfiduciati e senza riferimenti gli ex Missini della Valle Caudina guardano con un nodo alla gola alla grande occasione sprecata. La Fiamma si è quasi spenta. 
Oggi è un fiammifero che non illumina nemmeno la propria ombra, che non è neppure “nera”, ma grigia come la cenere di una fuoco annacquato e spento dalla mediocrità dei politicanti in doppio petto.


Che brutta Fini… 

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