mercoledì 19 gennaio 2022

IL RISORGIMENTO - San Martino Valle Caudina dal 1820 al 1860 | Seconda parte

IL RISORGIMENTO (1848 – 1860)

San Martino Valle Caudina dal 1820 al 1860

A questo punto la storia nostra s’adorna di nomi cari, di episodi di santissimo amore e di passione per la libertà. È la nuova generazione che, matura, esplode avverso la tirannide, dopo l’intimo travaglio d’attesa. Ed assistiamo alle frequenti riunioni che si tengono, nel 1848, nella Villa De Concilii, in Avellino, ove conveniva anche il nostro Serafino Soldi, ed assistiamo all’arresto di Francesco Del Balzo, il 15 maggio 1848, a Napoli, all’invio di esso sulla corvetta "Misero", al salvamento della fucilazione di esso stesso del Balzo per opera d’un ufficiale di Marina, il maggiore Locascio, e di Monsignor de Simone, confessore del Re


E da noi che avviene nel maggio 1848? Fucci Vincenzo di Domenico (bisnonno dell’autore del libro), di anni 30, macellaio, e Gabriele La Pietra di anni 46, proprietario, ambo da S. Martino V.C., la sera del 15 o 16 maggio, entrati nel corpo di guardia del nostro Comune, staccarono dalle pareti i quadri dei sovrani, e li gettarono nel fango della strada, accompagnando l’atto con parole ingiuriose contro il re e la Regina. 

Denunziati il 13 agosto 1849, furono rinviati al giudizio della Gran Corte Criminale del Principato Ultra, imputati di "deformazione con disprezzo dell’immagini del Re, e della Regina situate in luogo pubblico" e condannati a due anni di prigione ciascuno, e solidalmente alle spese del giudizio, mentre il Pubblico Ministero aveva chiesto la relegazione, mallevaria e spese. L’episodio l’abbiamo ricostruito secondo le dichiarazioni dei vari testimoni, fra i quali molti fecero notare che gl’imputati erano accesi liberali, e che precedentemente al fatto, in varie riprese, avevano rivolte ingiurie e minacce di rivoluzione ai Sovrani effigiati nel corpo di guardia. 

La Gran Corte Criminale, con sentenza del 30 gennaio 1850, non ritenne letteralmente la rubrica d’accusa, e condannò gl’imputati per aver commesso reato di fatti pubblici tendenti unicamente a spargere il malcontento contro il governo. Siamo nel 1858. Alla polizia erano pervenute notizie d’una cospirazione organizzata dai liberali di Valle Caudina, fratelli Imbriani, D. Carlo Cocozza da Pannarano, D. Francesco Del Balzo, Arciprete Giovanni Soldi, per il giorno del sorteggio della leva. 

Per la notte del 17 febbraio, per questo fatto, furono disposte perquisizioni domiciliari dei suddetti. Sulla cospirazione il denunziante s’esprimeva in questi termini: 

nel giorno del sorteggio della leva si era preparata una festa nera con croce di sangue… se diverrete sig. Capitano a pronti arresti in linea di Polizia, può stare, che si sbroglia la setta pugnalatoria, in caso opposto vedrete belle cose. 

Denunziata inoltre l’eventualità d’un assalto al Castello di Montesarchio, dove rei politici languivano, l’anonimo indicava D. Paolo Emilio Imbriani come ideatore dei piani rivoluzionari, gli altri come esecutori, e seguiva: la Valle Caudina dunque è il centro della cospirazione da molto tempo. Molti congiurati, e di molti paesi si sono associati sotto una segreta bandiera da essi chiamata Setta dei pugnalatori. Questa setta tende a pugnalare ovvero ad avvelenare il Re… 

paolo Emilio Imbriani

Le associazioni nella Valle Caudina si tengono in casa di Alessandro Cocozza collo intervento di molti congiurati e tra gli altri i signori: Vincenzo Rocco, Titta Rocco, Carlo CocozzaFrancesco del Balzo, Nicola Simeone, Raffaele Savoia, Clemente Vitagliano, Algemiro Soldi, Giovanni Soldi.

 "Queste illecite associazioni si tengono quasi ogni giovedì, e domenica sotto pretesto di giocare a vino, e fare delle colazioni". "Giorni sono fu a S. Martino una donna italiana in casa Cocozza portatrice di lettere di D. Paolo Emilio Imbriani, chiamata la … " (l’anonimo non fa il nome della donna). L’anonimo infine consiglia l’arresto dei cospiratori sammartinesi "come Capi" dei moti liberali di Valle Caudina, e termina col giuramento degli affiliati alla setta: 

" Io giuro di essere fedele alla segreta setta dei pugnalatori, e col sangue giuro di estirpare il tiranno, perché l’ora e l’anno sono arrivati".

(Brigantaggio.net)

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immagini tratte dalla rete, Foto di San Martino V.C. archivio Carlo Lanzotti

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