sabato 22 gennaio 2022

PADRE LODOVICO e la CARBONERIA - San Martino Valle Caudina dal 1820 al 1860 | Terza parte

PADRE LODOVICO ACERNESE  

San Martino Valle Caudina dal 1820 al 1860

Un altro settario nostro era il Padre Lodovico da Pietradefusi, pel quale si chiedeva trasloco dal nostro convento, con rapporto del Giudice di Cervinara in data 5 maggio 1822 in altro monastero in lontananza tale che non possa penetrare nel comune suddetto di San Martino cioè per così allontanare le unioni che si asseriscono fatte con delle persone equivoche. Di questo carbonaro il Capo della civica di San Martino chiedeva pure il trasloco, e si sa, da un rapporto della Gendarmeria Reale di Cervinara del 13 marzo 1822, che: 

il Guardiano del Monastero di Santa Caterina del Comune di San Martino Valle Caudina diede tavola nei penultimi giorni di Carnevale a tutti i Carbonari di Montesarchio, Bonea e S. Martino con tenere serrate le porte del Monastero fino alla sera

Nello stesso rapporto s’ha notizia della Civica di S. Martino d’una Comitiva di settari apparsa nelle nostre montagne e di persone a cavallo che, in tempi di notte, pel passato, si sono viste andare verso le ore 6 e all’ora due del mattino ritornare indietro per l’istessa istrada. Si suppose dal Capo della Civica che questi ultimi erano anche settari per portare notizie ai paesi vicini. 

Sul Padre Lodovico da Pietradefusi, che fu poi traslocato in omaggio alle varie richieste della Polizia, e sulla sua attività carbonara, troviamo un rapporto del 1 luglio 1822 dall’Intendente di P. Ultra al Ministro segretario di Stato alla Polizia generale in Napoli, nel quale è detto fra l’altro: 

trovarsi il detto padre Lodovico nel Monastero di S. Bartolomeo in Galdo in Capitanata, e non già in quello di S. Marco in Lamis; che il medesimo nonostante il divieto si è recato diverse volte in Benevento, dove ha avuto degli abboccamenti con delle persone di San martino V.C.; e che ha fatto sentire a di lui aderenti, ch’egli col pretesto della festività della Madonna delle Grazie, che va a solennizzarsi domani in Benevento, si sarebbe recato in San Martino V.C. 

Il rapporto non cela l’ostinazione in cui vive di voler trattare con individui di San Martino V.C. ed il parere di far procedere all’arresto di detto Padre Lodovico se venisse in S. Martino V.C. nell’indicato giorno. Inoltre in una supplica al Ministero di Polizia d’esso frate, s’ha notizia della persecuzione cui era fatto segno P. Lodovico, anche ora che era a S. Bartolomeo in Galdo, dopo la sua lunga permanenza, dal 1815 al 1821, nel nostro convento, qual Guardiano. 

Però, il 1° ottobre 1822, dall’Intendente di Foggia, il giudice di S. Bartolomeo in Galdo veniva diffidato a che il religioso in parola non fosse più molestato. Altri carbonari nostri furono Marcello Cocuzza e Vincenzo Pisani, che presero parte ai banchetti dati in convento, e Francesco Ricci, del fu Luigi, massaro di campagna.

(Brigantaggio.net)

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immagini tratte dalla rete, Foto di San Martino V.C. archivio Carlo Lanzotti


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