giovedì 23 aprile 2020

DON SALVATORE PICCA: LA CHIESA? FARO PER LA NUOVA CAUDIUM!


Lo Schiaffo 321 intervista il giovane parroco Don Salvatore Picca, che scambia quattro chiacchiere su temi molto delicati e profondi, sia teologici, sia di attualità. Dalla riscoperta dei valori Cristiani, all'attacco della Cina Comunista durante la trasmissione televisiva di Francesco Porro, Quarta Repubblica. La Chiesa di San Martino Valle Caudina è letteralmente rinata grazie alla sua ricetta, fatta di tanta Fede e accoglienza sincera. Emblematica la crescita di partecipazione popolare e giovanile alla vita della sua amata Parrocchia e non solo. Don Picca ha analizzato anche i problemi dell'Unione dei Comuni Caudini, ribadendo la necessità della parola di Dio per la Nuova Caudium.

Buona lettura.

d- Papa Francesco parla del rischio di una fede gnostica, senza comunità e contatti umani reali,
vissuta solo attraverso lo streaming che i sacramenti, come si legge nell'articolo de L'Avvenire. Lei è stato ospite in diretta su Quarta Repubblica, la trasmissione di Nicola Porro, ed ha anticipato le parole del Santo Padre. Carlo Puca, il giornalista che criticava le sue posizioni ha fatto mea culpa?

r- Non ho ascoltato nessun mea culpa. Ma l’intervento del Santo Padre è stato una chiara risposta al giornalista che, forse, ha qualche idea confusa sulla Fede e, soprattutto, cita il Vangelo in modo totalmente errato. La fede per rimanere viva e per crescere ha bisogno della grazia, cioè, degli strumenti spirituali che ci vengono da Dio attraverso i Sacramenti, e, in modo particolare, attraverso la Santa Eucaristia. Ciò che si realizza nella Santa Messa non è paragonabile a nessuna preghiera e a nessuna pratica di ascesi, poiché, siccome nella Santa Messa Dio si fa realmente presente, ciò che si riceve dall’incontro con Lui è irricevibile attraverso qualsiasi altra modalità di incontro con il Signore.


Don Salvatore Picca con le autorità locali

d- Spiritualità contro materialismo. Il concetto espresso è molto profondo e spinge a riflettere. Lei ha colpito ed affondato il Comunismo Cinese, reo di un materialismo che probabilmente è tra le cause di questa maledetta pandemia. Era dai tempi di Papa Giovanni Paolo II che non si ascoltavano parole chiare in merito. La Chiesa può tornare ad essere un punto di riferimento non solo per i Fedeli?

r- La Chiesa non è un’associazione, né una fondazione, né una qualsiasi altra forma di raggruppamento di persone. La Chiesa è lo “Scrigno” dove Dio ha deciso, nella sua infinita
misericordia verso gli uomini, di riporre i suoi Tesori, cioè la grazia; ecco perché la Chiesa ha come unica missione quella di dare agli uomini, che camminano verso l’incontro con il Signore, gli aiuti di cui hanno bisogno per affrontare la lotta di ogni giorno contro il peccato e arrivare a quell’incontro con le mani piene di opere buone. Chi, invece, ha il compito di trasformare il mondo ed essere punto di riferimento per tutti gli uomini che incontra sono gli “uomini di Chiesa” (che, contrariamente a quanto siamo abituati a pensare, non sono il Papa, i Vescovi e i Sacerdoti, ma tutti i battezzati, uomini e donne, giovani ed anziani, ricchi e poveri, colti e ignoranti). Ogni battezzato potrà essere punto di riferimento nel mondo in cui vive e trascinatore di uomini nella misura in cui vive il Vangelo e annuncia il Vangelo. La prima condizione per diventare attrattivo è vivere il Vangelo, perché uno che parla di Cristo e non vive come Cristo finirà solo per far ridere chi lo ascolta.  La seconda condizione per esser attrattivo è annunciare il Vangelo, cioè, non portare agli uomini la propria opinione (a nessuno interessa l’opinione fallibile anche del più grande pensatore!), le proprie convinzioni, ma la Verità di Cristo, la verità della Parola di Cristo. In tutte le situazioni in cui l’uomo vive, il cristiano è chiamato non a risolvere i problemi attraverso le proprie opinioni, ma a portare la luce della Parola di Cristo. Ecco perché mi fanno ridere quei cristiani (in realtà pieni di superbia, perché pensano che le loro idee sono più buone di quelle di Dio!) che dicono di esser credenti, ma che scelgono in modo “laico”, perché nelle loro scelte si fanno guidare dalle leggi e dalla Costituzione. Al contrario, siccome solo Cristo ha parole di Vita Eterna, un cristiano in tutti gli ambienti in cui si trova a vivere, nel parlamento, come in una banca, nelle aule di un’università, come in un campo di calcio, vicino ai fornelli, come in un laboratorio di analisi, deve sempre farsi guidare nelle sue scelte dalla Parola di Verità che solo Cristo ha. Solo scegliendo, pensando, parlando come Cristo ogni cristiano potrà diventare punto di riferimento e cambiare il mondo.


Josemaria Escrivà: Queste crisi mondiali sono crisi di santi!

d- La parrocchia dei Santi Giovanni Battista e Martino Vescovo è tra le realtà Cattoliche più attive in Valle Caudina. Quali sono gli ingredienti per una (ri)nascita spirituale e sociale, soprattutto in questi tempi fin troppo virtuali e superficiali?

r- Vede, un grande Santo dei nostri giorni, Josemaria Escrivà, diceva: “Queste crisi mondiali sono crisi di santi!” e, questa pandemia, mi ha convinto ancora di più di quanto sia vera questa
affermazione. Ogni momento buio della nostra storia ha avuto grandi santi che, con il loro esempio e il loro insegnamento, hanno saputo spronare tutti gli uomini del loro tempo e ricordare a tutti che la vita di un uomo non si limita alla sola esistenza terrena, ma va oltre la morte e che nella vita oltre la morte si è felici in base a come si è saputo trasformare la propria esistenza terrena in un’esistenza piena. Anche oggi vedremo una rinascita spirituale e sociale nella misura in cui tutti prenderemo coscienze che siamo stati chiamati all’esistenza non per “viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza” e cioè che non siamo stati chiamati alla vita per “godere l’attimo fuggente, visto che tutto passa!”, ma per guadagnarci la felicità senza fine che tutti cerchiamo e desideriamo. È nella misura in cui comprenderemo che questa vita ci è stata data come un tesoro prezioso per decidere come vivere la propria eternità, che saremo in grado di operare una rinascita spirituale e sociale della nostra epoca, perché, nella misura in cui tutti capiremo che qui ci giochiamo l’eternità, tutti impareremo ad amare questo mondo appassionatamente, visto che questo mondo è lo strumento attraverso il quale io posso costruire la mia felicità senza fine. Infatti, è nella misura in cui sarò in grado di trasformare questo mondo con il mio lavoro, con il mio impegno, con la mia dedizione, che mi conquisterà la felicità senza fine.

Celebrazioni per la Madonna

d- Perché la Bibbia resta il libro più comprato e quello meno letto? Eppure con i nuovi mezzi di
formazione la parola di Dio dovrebbe giungere a più persone, in maniera diretta. L'Enciclica di Papa Francesco sull'ecologia integrale in cui la preoccupazione per la natura, l’equità verso i poveri, l’impegno nella società, ma anche la gioia e la pace interiore risultano inseparabili, è riuscita a colmare questa mancanza tra gli occasionali del mondo Cattolico?

r- Molto semplice! Perché l’uomo sa di volere il Paradiso, ogni uomo vuole il Paradiso a tutti i costi, visto che nella ricerca di qualsiasi felicità è nascosto il desiderio di tornare in Paradiso, ma siccome la strada che il Signore gli indica, che è l’unica possibile da praticare per arrivare alla meta, gli sembra troppo ardua, preferisce ascoltare le sirene suadenti dell’“inquilino del piano di sotto” che gli promette un paradiso senza lotta e senza sforzo. Se ogni uomo capisse che nella “caccia al tesoro” della propria vita la Bibbia è la mappa per arrivare al “Tesoro”, ognuno di noi consumerebbe quel libro per poter sapere in ogni istante qual è il sentiero da seguire per giungere alla felicità.

L'ultima festa prima della pandemia

d- Ebraismo, Islam e Cattolicesimo hanno radici in comune, ma visioni della vita differenti.
Nell'Antico Testamento Dio è definito il Signore degli eserciti, ma la sua percezione cambia nel
Nuovo Testamento. La Teologia come spiega tutto ciò e come vede le differenze sostanziali tra le
tre grandi religioni monoteiste?

rL’esistenza di Dio è talmente chiara all’uomo che non esiste una popolazione di qualsiasi angolo della terra e di qualsiasi epoca che non abbia avuto la sua divinità da adorare. L’evidenza dell’esistenza di Dio deriva dal fatto che Lui, essendo il creatore di ogni cosa, ha lasciato la Sua firma nella creazione e nel cuore dell’uomo (“il cielo creato sopra di me e la legge morale dentro di me”, come diceva Kant), ecco perché l’uomo guardandosi intorno e guardandosi dentro non può non riconoscere Dio. Tuttavia, siccome Dio è un essere personale, per poterlo conoscere in profondità è necessario che sia Lui a “rivelarsi” a me, sia Lui a dirmi chi è veramente. Come per poter conoscere in profondità ogni uomo ho bisogno che sia lui a farsi conoscere da me raccontandosi”, narrandomi la sua interiorità, così per conoscere Dio nella sua intimità ho bisogno che sia Lui a svelarmela. Da quanto detto si capisce che le religioni del mondo sono il tentativo che l’uomo ha fatto di parlare di Dio osservando il creato e ascoltando il suo cuore; nel cristianesimo, invece, avviene una cosa totalmente diversa perché è Dio che va incontro all’uomo per fargli conoscere la Sua intimità, per svelargli chi è veramente. Tale racconto della propria intimità Dio l’ha fatto come un pedagogo, un po’ alla volta. 
Prima si è fatto conoscere da Noè, poi da Abramo, poi Mosè, i profeti, rivelando ogni volta qualcosa di nuovo del suo essere, infine, in Gesù Cristo, che è la Sua Parola, ci ha detto tutto ciò che doveva raccontarci della sua interiorità; in Gesù si è fatto conoscere definitivamente. Proprio da questa manifestazione che Dio fa di se stesso, dipende la diversa visione del mondo e dell’uomo propria di ogni religione. Il cristianesimo, essendo lo scrigno dove è custodita la Parola che Dio ha detto definitivamente su se stesso, è la pienezza della Verità che ingloba tutte le verità parziali che si trovano in ogni religione e che sono il frutto non di un errore, ma della conoscenza non piena di Dio che ha scelto di farsi conoscere un po’ alla volta dall’uomo e definitivamente nella religione cristiana.


Don Salvatore Picca 

d- Lei è stato attaccato dai buonisti di turno per aver esternato un punto di vista non conforme sulla questione dei migranti. Addirittura, venne etichettato come il prete salviniano e proprio l'Onorevole Matteo Salvini le scrisse per esprimere vicinanza e sostegno dopo la tempesta mediatica. Ne è valsa la pena?

r- Guardi le dico una cosa che forse la sorprenderà molto. Quando mi fanno una domanda e mi
chiedono cosa la dottrina della Chiesa insegna su un determinato argomento io non sono abituato a rispondere riportando la mia opinione, il mio giudizio, ma sempre quello che è l’insegnamento della Chiesa sull’argomento di cui si parla. E faccio in questo modo perché, siccome la dottrina della Chiesa altro non è che la Parola di Dio spezzata agli uomini di un determinato tempo, e siccome sono convinto che la Parola di Dio è l’unica Verità per l’uomo e sull’uomo, mi è chiaro che solo offrendo la vera dottrina della Chiesa si può aiutare l’uomo a crescere. Da quanto detto le risulterà chiaro che non sono assolutamente pentito di ciò che ho affermato perché sempre ho riportato il punto di vista della dottrina sociale della Chiesa sui migranti e non le opinioni mutevoli e passeggere di questo o quel politico, di questo o quel pensatore.


La Parrocchia di Don Salvatore

d- Infine, noi de Lo Schiaffo 321 la ringraziamo per la disponibilità e per il dialogo costruttivo nei nostri confronti. Cosa manca alla Valle Caudina per essere davvero unita, non solo sulla carta, ma nei fatti concreti? Quali sono, a suo avviso, le problematiche da affrontare nell'immediato e cosa può essere costruito per il futuro? La Chiesa Caudina potrebbe essere il collante, spirituale e sociale, aperta anche al mondo laico?

r- Lo storico problema della Valle Caudina risiede in un atteggiamento che accomuna tutte le
comunità che abitano la Valle e, cioè, la preoccupazione di curare e difendere il proprio orticello. Nessuno vuole arrendersi ad una evidenza: “quattro occhi ci vedono meglio di due!” e “l’unione fa la forza!”. L’unità è il frutto di una consapevolezza: il mio interesse si raggiunge di più e meglio se aiuto gli altri a realizzare il proprio interesse, mentre se penso solo a realizzare il mio interesse rischio di perdere anche il mio. La Valle in questo momento storico ha una marea di problemi (mancanza di infrastrutture, mancanza di spazi verdi, mancanza di luoghi di socializzazione, mancanza di mezzi di comunicazione…) che sono, però, tanti puzzle di un unico problema di fondo: la mancanza di speranza, la mancanza di senso alla propria esistenza. Infatti, chi non sa a che cosa serve la propria vita e cosa lo aspetta alla fine della propria esistenza trascorre la propria vita tirando a campare e senza alcuno slancio eroico. La Chiesa può aiutare tutti i Caudini proprio in questo: dare senso alla propria vita aiutandoli a guardare al fine ultimo della propria esistenza e cioè Cristo e ricordando a tutti che alla fine dell’esistenza ci aspetta l’incontro con Lui, perché, solo chi guarda a Cristo e sa che a lui deve render conto di ogni sua scelta e azione, vivrà ogni giorno con la consapevolezza che facendo il bene sempre potrà presentarsi davanti a Cristo con le mani piene di bene e avere il premio riservato ai giusti: la felicità senza fine.


immagini tratte dalla rete

3 commenti:

  1. Bravissimo, don Salvatore! E coraggio per continuaré!

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  2. Che piacere leggere domande intelligenti e risposte saggie!

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  3. Spero d'incontrare presto Don SLvatore... Bellissimo articolo, grazie

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