mercoledì 29 aprile 2020

SERGIO RAMELLI e i CUORI NERI CAUDINI.


In Valle Caudina negli anni Novanta nacque il Nucleo Territoriale del Fronte della Gioventù a Cervinara, che cambiò nome in Azione Giovani dal 1996. L'anno dopo i militanti di A.G. scelsero di intitolare la Sezione di Via Rettifilo a Sergio Ramelli, un martire del FdG, morto dopo quarantasette giorni di lunga agonia.

Sergio era stato aggredito sotto casa a  Milano  da un gruppo assassino di Autonomia Operaia. Colpito con violenza alla testa con una chiave inglese, scelta non a caso.
L'Hazet 36 era il simbolo di una sinistra extraparlamentare responsabile di agguati e violenze di piazza e di massa ai danni della minoranza "di destra".
L'odio nato dal 25 aprile 1945 non si era placato a distanza di trenta anni e un giovane militante milanese pagò con la vita. Quel un vile agguato del 13 marzo 1975 colpì tutta Italia per l'inaudita ed inutile violenza che continuava ad insanguinare le strade della Penisola.

Quella rabbia, anzi, era in crescita ed alimenta negli anni di piombo dalla logica catastrofica degli opposti estremismi. Una sorta di guerra civile metropolitana, pilotata da loschi interessi sovranazionali, capaci di generare una spirale d'odio che ha portato solo lutti e dolore. Anni difficili vissuti in un mondo che, visto con gli occhi del presente, sembra lontano, ma non troppo.
Riportiamo per le lettrici ed i lettori de Lo Schiaffo 321 le parole degli assassini:

La testimonianza resa da Marco Costa durante il processo fu la seguente:
«Ramelli capisce, si protegge la testa con le mani. Ha il viso scoperto e posso colpirlo al viso. Ma temo di sfregiarlo, di spezzargli i denti. Gli tiro giù le mani e lo colpisco al capo con la chiave inglese. Lui non è stordito, si mette a correre. Si trova il motorino fra i piedi e inciampa. Io cado con lui. Lo colpisco un'altra volta. Non so dove: al corpo, alle gambe. Non so. Una signora urla: "Basta, lasciatelo stare! Così lo ammazzate!" Scappo, e dovevo essere l'ultimo a scappare»
A sua volta Giuseppe Ferrari Bravo rese la seguente testimonianza:
«Aspettammo dieci minuti, e mi parve un'esistenza. Guardavo una vetrina, ma non dicevo nulla. Ricordo il ragazzo che arriva e parcheggia il motorino. Marco mi dice: "Eccolo", oppure mi dà solo una gomitata. Ricordo le grida. Ricordo, davanti a me, un uomo sbilanciato. Colpisco una volta, forse due. Ricordo una donna, a un balcone, che grida: "Basta!". Dura tutto pochissimo... Avevo la chiave inglese in mano e la nascosi sotto il cappotto. Fu così breve che ebbi la sensazione di non aver portato a termine il mio compito. Non mi resi affatto conto di ciò che era accaduto.»

Alcuni volantini di A.G. Sergio Ramelli Cervinara

I Cuori neri della Caudium di qualche anno fa, invece, non alimentarono odio politico, ma nel nome di Sergio costruirono un percorso politico aperto al dialogo con gli avversari, attento alle problematiche dell'area Caudina e diffusa in tutte le scuole superiori. Una militanza fatta di manifestazioni, dibattiti, affissioni, campagne elettorali, vita di sezione, tornei, cortei e trasferte.
Sezioni perennemente aperte a Cervinara, Rotondi, San Martino Valle Caudina, Montesarchio con militanti, iscritti e simpatizzanti capillarmente in ogni angolo della Valle e oltre. 
Sergio Ramelli riviveva in quelle azioni, in quei sorrisi, in quei sogni. 
Lo Schiaffo 321 nei prossimi giorni inizierà un percorso di ricostruzione storica pubblicando volantini, manifesti, articoli cartacei e quant'altro per colmare il vuoto dei documenti legati a quell'epoca di appena venti anni fa.

Un'analisi politica necessaria per riflettere sul presente, onorare il passato e discutere sul futuro di un'Area profondamente legata anche dal ricordo di quel Sacrificio, capace di dare un senso a quel Tricolore che negli anni Novanta iniziava a sventolare libero, soprattutto quando non giocava la Nazionale di calcio.

A.G. ex FdG Nucleo Sergio Ramelli Cervinara

Oggi 29 aprile 2020 sono esattamente passati quarantacinque anni dalla morte del caro Sergio Ramelli e consigliamo la visione del documentario prodotto dal CDRC per una regia di Paolo Bussagli, con il contributo dell'ex Ministro della Gioventù Giorgia Meloni.
Un'ora e mezza di filmato, con interviste, tra gli altri, a Guido Giraudo, Gianluigi Melega, Paola Frassinetti, Guido Salvini, Leo Siegel, Massimo Anderson e con oltre quindici minuti di ricostruzioni tridimensionali tratto dalla rete.

Il documentario


Milano Burning - storia di Sergio Ramelli


per approfondimenti:




Segui l'evento in diretta sulla pagina ufficiale:
Musica per Sergio



Z.P.M. - Sergio Ramelli

SKOLL - Più caro agli Dei


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