mercoledì 23 marzo 2022

MOLISANNIO? NO, GRAZIE... MEGLIO L'UNIONE DEI COMUNI CAUDINI! | CAUDIUM


MOLISANNIO? NO, GRAZIE...
MEGLIO L'UNIONE DEI COMUNI CAUDINI!

Nuova puntata della lunga e noiosa serie di interventi fantapolitici sulla questione MoliSannio, ossia il passaggio in blocco della provincia di Benevento, compresa la Valle Caudina, sotto l'amministrazione centrale della Regione Molise, ridisegnata in tal modo dall'ingresso di ben 277 mila beneventani. Il piccolo Molise, con i suoi scarsi 300 mila abitanti, potrebbe ritrovarsi in sol colpo con il doppio dei cittadini, ma non degli Onorevoli, tagliati numericamente in Parlamento, sia alla Camera dei deputati, sia al Senato della Repubblica.

L'ultima fiammata Molisannita risale esattamente al 2011, quando prese forma un Comitato Promotore, detto "Salviamo il Sannio", per evitare la cancellazione della Provincia di Benevento ed avviare la costituzione della nuova Regione, appunto il "Molisannio", comprendente i territori di Benevento, Campobasso ed Isernia. Gli scissionisti Molisanniti da sempre frignano sul ruolo fin troppo marginale e subalterno di Maleventum et provincia. Il ritornello è sempre lo stesso, alquanto stucchevole e tremendamente vuoto:

"I ministri, i sottosegretari, i deputati e senatori, gli assessori e consiglieri regionali, i presidenti del consiglio regionale, il capo di gabinetto del Presidente Bassolino, espressi dal Sannio - si leggeva nel comunicato dei Molisanniti  datato 2011 - poco o niente hanno fatto per impedire un declino lento ma continuo della nostra economia". Oggi a distanza di tempo è O'Sinnico 'e Saliern alias Vincenzino De Luca a non valorizzare le aree interne, dimenticate dalla politica e dai partiti. Anche lo Sceriffo Salernitano sulla scia del Compagno Bassolino è un ostacolo per il Samnium e favorisce l'emigrazione.

Invece di cambiare rotta e decretare il fallimento della classe politica da destra a sinistra, passando per l'immenso centro, si preferisce simulare, a scadenza fissa, una fuga di massa biblica in un'altra zona del Meridione, magari con a capo gli stessi "personaggetti" in corsa per poltrone, poltroncine e divani nei rinomati salotti, per pochi intimi, distanti anni luce dai problemi della gente.

In Molise questa prospettiva non è l'unica. C'è chi guarda anche alla fusione con il foggiano per fondare, la Moldaunia (Molise + Daunia). Tuttavia, moltissimi Molisani puntano a Nord, fregandosene dei sudisti. Loro hanno sempre sognato un'unione con l'Abruzzo per affinità evidenti. Infatti, gli Abruzzi ed il Molise, in base all'articolo 131 della Costituzione italiana, sarebbero dovuti essere un'unica regione, però l'articolo 1 della legge costituzionale numero 3 del 27 dicembre 1963, incredibilmente, fu modificato separando di fatto i territori abruzzesi e molisani in due distinte regioni. 

Il sogno di un'area composta da 441 comuni pari a 1.662.146 abitanti difficilmente potrà essere sostituito dall'improbabile fusione con un Sannio debole e affamato.

Le presunte giustificazioni storiche lasciano il tempo che trovano. I Popoli italici di origine Sabina/Sabellica hanno tutti lo stesso sangue. Ovvio. Le profonde radici storiche di Pentri, Carricini, Frentani, Irpini e Caudini - sottolineiamo - non possono essere prese in considerazione ed usate come scudo di paglia nel 2022 dopo Cristo. 

La provocazione politica, fine a se stessa, è un'arma a doppio taglio. Buttare fumo negli occhi della popolazione, stanca e demotivata, potrebbe risultare ancora una volta controproducente. La gente è lontana dalla politica e a molti questo fa comodo. Spacciare il Molisannio come toccasana contro la malapolitica, solo per avere qualche briciola dalla Regione Campania, è un passo falso clamoroso. 

Perdere altro tempo, in cambio di cosa? Come possiamo valutare un'ipotesi del genere che al momento vedrebbe la Valle Caudina divisa da due regioni? Oppure il versante Irpino, che guarda verso il Mar Tirreno, all'improvviso potrebbe essere inglobato in una nuova fantomatica realtà, bagnata dall'Adriatico. 

Storicamente la regione denominata Regio IV Samnium del IV sec. d. C. escludeva proprio i Caudini e gli Irpini, mentre comprendeva i territori di Alife e di Telesia. Eppure, Caudini ed Irpini discendevano dalla stessa stirpe, la quale costituiva un gruppo etnico di ceppo osco-umbro e di origine indoeuropea. 

Invitiamo i politici, eletti con i voti dei Caudini, a difendere gli interessi ed il futuro della Nuova Caudium, senza sprecare energie in battaglie virtuali. 

C'è l'Unione dei Comuni della Valle Caudina da portare avanti... 

Per dire la Vostra, contattateci all'indirizzo di posta elettronica caudiumpatrianostra@gmail.com oppure tramite Twitter @SchiaffoLo

immagini tratte dalla rete

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