giovedì 9 marzo 2023

ERNESTO CHE GUEVARA – IDEARIO | cultura

ERNESTO CHE GUEVARA – IDEARIO

Il testo di Josè Soto, dedicato alla filosofia politica del mitiko Ernesto Guevara detto "El Che" è famoso anche per le cinquanta foto fuori testo in bianco e nero su carta patinata. "Ideario" riscosse un notevole successo di lettrici e lettori, non solo a sinistra. 

L'eterna discussione sulla figura del guerrigliero sudamericano continua oggi, tra tante magliette sfoggiate e pochi libri sfogliati. L'intramontabile mito, spesso usato senza nessuna conoscenza del suo pensiero politico, deve essere studiato senza paraocchi ideologici. Riportiamo alcuni passaggi importanti del testo che ebbe un ottimo successo di pubblico, specialmente con le edizioni economiche.

Buona lettura.

AVANGUARDIA 

L’operaio d’avanguardia deve essere condottiero di masse tramite l’esempio, tramite il proprio convincimento nei confronti del lavoro. E il lavoro deve essere un compito fondamentale del nostro popolo nel corso degli anni.

…l’operaio d’avanguardia ha oggi una missione fondamentale da compiere: quella di trascinare con il suo esempio, quella di convertirsi in un eroe venerato dal lavoro, quella di creare un poco la leggenda del combattente del lavoro, la stessa che si crea quando si tratta del combattente in armi.

[…]l’operaio d’avanguardia deve dar mostra del suo esempio, renderlo vivo e palpabile, comunicarlo, divulgarlo, contagiare del suo entusiasmo tutti gli altri compagni.

IL RIVOLUZIONARIO

La Rivoluzione si fa attraverso l’uomo, ma l’uomo deve forgiare giorno per giorno il suo spirito rivoluzionario. […]bisogna essere sempre pronti a sacrificare qualsiasi beneficio individuale in favore del beneficio collettivo. Il rivoluzionario deve essere un lavoratore infaticabile e, oltre che infaticabile, organizzato[…]. […] L’uomo che va avanti spinge gli altri a raggiungerlo, attira gli altri verso il suo livello molto più di colui che da dietro spinge solo con la parola.

…il miglior indottrinamento rivoluzionario che possa esistere, per via d’esempio, il cammino del compimento del dovere. Noi siamo il presente che sta costruendo l’avvenire per i nostri figli e sempre dobbiamo guardare in avanti, verso l’avvenire e distruggere anche il più piccolo rimasuglio del passato.

L’atteggiamento comunista di fronte alla vita è mostrare con l’esempio il cammino da seguire, è guidare le masse con il proprio esempio, quali che siano le difficoltà del cammino da superare.

IL QUADRO 

[…]Il quadro, come dirigente politico, deve guadagnarsi il rispetto dei lavoratori con la sua azione.

IL MILITANTE

Il rivoluzionario vero, il membro del Partito dirigente della Rivoluzione dovrà lavorare ogni ora, ogni minuto della sua vita, in questi anni di lotta tanto dura che ci aspettano, con un interesse sempre rinnovato e sempre crescente e sempre fresco. Tutti i membri dei nuclei devono eccellere per il loro lavoro, per il loro amore allo studio, per la loro coscienza del dovere, per il loro quotidiano e costante superamento e devono predicare – sopra ogni cosa – con l’esempio del sacrificio e del lavoro sugli altri compagni. 


L’UOMO NUOVO

L’importante è che gli uomini vadano acquistando ogni giorno più coscienza della necessità del loro incorporarsi nella società e, al tempo stesso, della loro importanza come motori della stessa. L’individuo della nostra Patria sa che l’epoca gloriosa che gli tocca vivere è di sacrificio; conosce il sacrificio. Dobbiamo lavorare per il nostro perfezionamento interno quasi come un’ossessione, come una pulsione costante; ogni giorno analizzare onestamente ciò che abbiamo fatto, correggere i nostri errori e tornare a incominciare il giorno appresso.

SOCIALISMO

Il socialismo è un sistema sociale che si basa sull’equa distribuzione delle ricchezze della società, ma a condizione che tale società abbia ricchezze da spartire, che vi siano macchine per lavorare e e che quelle macchine abbiano materie prime per produrre quanto è necessario per il consumo della nostra popolazione. […]

Possiamo dire che la definizione del socialismo è molto semplice: si definisce dalla produttività che è data dalla meccanizzazione, dal giusto uso delle macchine al servizio della società e da un crescente aumento della produttività e della coscienza che sta nel mettere tutto quello che si possiede al servizio della società: produttività, vale a dire, maggior produzione, maggiore coscienza: questo è socialismo

Non vi è altra definizione del socialismo, valida per noi, che l’abolizione dello sfruttamento dell’uomo da parte dell’uomo. […]

…il socialismo si basa sulla fabbrica, il socialismo poggia su di una società sviluppata tecnicamente; non può esistere in condizioni feudali, in condizioni pastorali; si sviluppa sulla tecnica. E noi dobbiamo procedere lungo queste due vie dell’aumento della produzione e dell’approfondimento della coscienza.

Nella società socialista o nella costruzione del socialismo il lavoratore lavora perché questo è il suo dovere sociale, perché deve compiere il suo dovere sociale. Questo dovere sociale consiste nel fare uno sforzo medio, conformemente alla sua qualifica e pertanto ricevere un salario individualizzato, conformemente a quella qualifica, in questa fase di costruzione, in questo periodo di transizione e, allo stesso tempo, tutti i benefici che la società gli concede.

MARXISMO

Il marxista deve essere il migliore, il più integro, il più completo degli esseri umani, ma, sempre e soprattutto, un essere umano; un militante di un partito che vive e vibra a contatto con le masse; un orientatore che plasma in direttive concrete i desideri talora oscuri della massa; un lavoratore che si sacrifica dedicando le sue ore di riposo, la sua tranquillità personale, la sua famiglia o la sua vita alla Rivoluzione, ma che non è mai insensibile al calore del contatto umano.

PARTITO 

Il Partito è l’esempio vivo; i suoi quadri devono dare lezioni di laboriosità e sacrificio, devono, con la loro azione, portare le masse al raggiungimento del fine del compito rivoluzionario, la qual cosa comporta anni di dura lotta contro le difficoltà della costruzione, i nemici di classe, i guasti del passato, l’imperialismo…

GIOVENTÙ

La consegna del momento per tutta la nostra gioventù è di non arrestarsi un attimo nell’impegno culturale, andare sempre avanti, imparare sempre qualcosa di nuovo essere sempre disposta a dare questo nuovo che si è appreso a beneficio di tutti…[…] tutti devono andar migliorando le proprie qualità mediante il lavoro, i rapporti umani, lo studio profondo, le discussioni critiche: tutto questo è ciò che va trasformando la gente.

POPOLO E GOVERNO

E noi abbiamo nella classe operaia la nostra grande forza, il nostro grande sostegno. Parlo della classe operaia, mi riferisco, dico, ai proletari, agli operai e ai contadini. In essi è il nostro sostegno. Mai pretendere di educare un popolo perché, per mezzo dell’educazione soltanto e con un governo dispotico che lo sovrasta, impari a conquistare quelli che sono i suoi diritti. Insegnategli, impari a conquistare quelli che sono i suoi diritti. Insegnategli, prima di tutto, a conquistare i suoi diritto e quel popolo, quando sarà rappresentato nel governo, apprenderà tutto quello che gli verrà insegnato e molto di più, sarà il maestro di tutti senza alcuna fatica.

L’esempio, il buon esempio, così come il cattivo esempio, è assai contagioso e noi dobbiamo contagiare con i buoni esempi; lavorare sulla coscienza della gente, colpire la coscienza della gente[…].

TEORIA RIVOLUZIONARIA

Non possiamo ricorrere al metodo di occultare i nostri errori perché non si vedano. Non sarebbe né onesto né rivoluzionario.

…non siamo depositari della verità, così come non lo siamo di tutta la sapienza del mondo, né molto meno e dobbiamo imparare tutti i giorni, e il giorno in cui smettessimo d’imparare, in cui credessimo di sapere ormai tutto o in cui avessimo perduto la nostra capacità di contatto o di scambio con il popolo e con i giovani, sarebbe il giorno in cui avremmo smesso di essere rivoluzionari…

IMPERIALISMO 

Essi arrivano lì, dove sta la massa indifferenziata e cercano di dividerla: in neri e bianchi, in più capaci e meno capaci, in alfabeti e analfabeti, e poi, suddividendoli, fino ad ottenere l’individuo e fare dell’individuo il centro della società.

IL LAVORO

Il lavoro in certi casi è un premio, uno strumento di educazione in altri, mai un castigo. Una nuova generazione nasce. Il lavoro esercitato giorno per giorno con entusiasmo creatore sviluppa in noi tutti la coscienza del socialismo; più produzione più coscienza, questa è la sintesi su cui si può formare la società nuova. Noi, nella nostra qualità di rappresentanti della classe operaia al potere, dobbiamo esigere che tutti compiano il loro dovere. E dobbiamo legiferare perché quel dovere sia ripartito equamente fra tutti i lavoratori e perché nello sviluppo della società attuale a ciascuno sia corrisposto secondo il suo lavoro.

Noi dobbiamo fare in modo che la differenza tra il lavoro intellettuale e il lavoro manuale vada attenuandosi, rimpicciolendosi nel più breve tempo possibile. Nella società socialista o nella costruzione del socialismo il lavoratore lavora perché questo è il suo dovere sociale, perché deve compiere il suo dovere sociale.

…Il lavoro deve essere una nostra necessità morale, il lavoro deve essere qualcosa cui si va ogni mattina, ogni sera od ogni notte, con rinnovato entusiasmo, con rinnovato interesse. Dobbiamo imparare a cogliere dal lavoro quello che presenta di interessante o quello che ha di creativo, dobbiamo conoscere il più piccolo segreto della macchina o del processo in cui siamo tenuti a lavorare.

IL LAVORO VOLONTARIO

L’importanza del lavoro volontario non si riflette sulla parte direttamente economica che potrebbe portare alle imprese o allo Stato; si riflette nella coscienza che si acquista di fronte al lavoro e nello stimolo o esempio che questo atteggiamento significa per tutti i compagni delle varie unità di lavoro. Vale a dire, che i lavoratori volontari d’avanguardia sono gli uomini che realizzano più integralmente di ogni altro gli ideali del vero comunista che nel suo luogo di lavoro, nel suo centro di produzione – che è il suo luogo di lotta, la sua trincea – dice agli altri compagni: “Seguitemi per questo cammino”; sempre abbiamo insistito su questo.

L’EMULAZIONE

Che cos’è l’emulazione? L’emulazione è semplicemente una fraterna competizione, ma una competizione volta al più nobile dei propositi, come quello di migliorare, di avere ogni centro di lavoro, ogni impresa, ogni unità alla testa della costruzione del socialismo.

L’ASSENTEISMO

Ogni qual volta uno di voi […] pensa di avere un doloretto, che quel giorno deve rimanere a casa, che il suo lavoro non ha importanza, che un giorno più o meno non importa, che ora guadagna abbastanza; ogni qual volta uno si mette a fumare un sigaro, dimenticando durante i suoi turni di lavoro i suoi doveri; ogni qual volta, invece di applicarvi al lavoro, vi mettete a discutere tutti insieme; ogni qual volta smettete di pensare al nuovo che bisogna fare, a come bisogna perfezionare quest’industria; ogni qual volta vi lasciate possedere dalla divisione, dall’intrigo, dalla calunnia delle canaglie, vi state facendo sconfiggere dal nemico e la nostra Patria tutta perde una battaglia contro il nemico.

Uno dei compiti creativi della classe operaia è lottare contro l’assenteismo, il costringersi, ognuno da sé, a compiere i suoi doveri e compierli tutti i giorni del mese, tutti i giorni dell’anno, senza mancare o mancando soltanto quando è impossibile non farlo, quando si verifichino situazioni di forza maggiore che lo impongano. 

…si ha l’assenteismo diretto di gente che non ha voglia di andare a lavorare e non ci va; si ha l’assenteismo dell’individuo che arriva tardi e se ne va all’ora di uscita; si ha l’assenteismo dell’individuo che va via molto tardi e allora trova la scusa per arrivare tardi il giorno appresso ma non rende come dovrebbe nel suo lavoro…

STUDIO E ABILITAZIONE 

[…]Gli uomini, anche quando si sentono stanchi – gli uomini e le donne – dopo il lavoro devono fare lo sforzo imprescindibile di dedicare sia pure un’ora, mezz’ora al giorno allo studio e cercare in questo modo di superare le loro conoscenze.

EDUCAZIONE E CULTURA

…l’analfabetismo non è altro che l’espressione estrema dell’incultura del popolo.

TATTICA E STRATEGIA

La presa del potere è un obiettivo mondiale delle forze rivoluzionarie. Conquistare l’avvenire è l’elemento strategico della Rivoluzione, congelare il presente è la contropartita strategica che muove le forze della reazione nel mondo attuale, poiché stanno sulle difensive.

Bisogna essere duri senza mai perdere la tenerezza.

ERNESTO CHE GUEVARA – IDEARIO

IL “CHE”: UN MITO CHE NON TRAMONTA

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