sabato 10 aprile 2021

MOBY PRINCE: GIUSTIZIA PER MAURIZIO PARRELLA! (10.04.1991)

Trent'anni fa le immagini dell'Inferno di Livorno arrivarono in Valle Caudina tramite i primi concitati telegiornali dell'epoca. Le notizie non avevano la stessa velocità di oggi, ma riuscivano ad essere talmente incisive da depistare, immediatamente, il popolo Italiano sulle vere cause dell'impatto, probabilmente legate alla mancanza di Sovranità Nazionale.

Il 10 aprile 1991 Maurizio Parrella, giovanissimo Caudino di Roccabascerana, era sul Moby Prince, il traghetto che prese fuoco nella rada del Porto di Livorno in circostanze nebulose. Un incidente assurdo, uno scontro fatale con la Petroliera Agip Abruzzo, senza precedenti. La vita di centoquaranta persone è il prezzo pagato. Un solo superstite e valanghe di polemiche, indagini, depistaggi, traffici illeciti e buchi neri di vario genere. 

MAURIZIO PARRELLA

La vita di un giovanotto di Cassano Caudino, imbarcato il 26 marzo 1991 a quindici anni, s'intreccia con una storia molto più complessa di quanto si potesse immaginare. Un vero e proprio dramma per le tante famiglie delle vittime, che a distanza di 30 anni dalla tragedia cercano, senza soste, la verità e pretendono giustizia. 

Oggi in Toscana davanti alla lapide commemorativa gli irriducibili familiari, tra le lacrime di dolore e rabbia, hanno pronunciato i nomi dei centoquaranta martiri senza pace. 

MOBY PRINCE Servizi tg telegiornali 

Lo Schiaffo 321 si unisce al il grido di dolore lanciato dalla città labronica. La verità deve emergere e la parola Giustizia deve accendere la luce sul buio della Moby Prince

"Lo dobbiamo a loro, a noi e all'Italia intera", le parole dei parenti che, in rigoroso silenzio, hanno assistito alla commemorazione fino al lancio delle rose in mare. "Ringraziano infinitamente il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha manifestato la sua vicinanza, un atto per noi molto importante, un conforto, uno stimolo per continuare a combattere senza tregua".

GIUSTIZIA!


Cosa si nasconde dietro il disastro del MOBY PRINCE? (DOCUMENTARIO)

Le Istituzioni locali, Unione dei Comune Caudini in primis, hanno perso un'altra occasione per unire le forze ed essere presenti, magari, per lanciare una rosa in mare e rafforzare la fiamma del Ricordo di un lavoratore Caudino caduto in servizio. A soli quindici anni. Un ragazzino morto in circostanze atroci che a distanza di anni viene anche trascurato dalla sua amata Valle Caudina. Il trentennale è un evento che dovrebbe far riflettere tante persone su molti punti. 

Non servono polemiche. Chiediamo giustizia per Maurizio e per tutte le vittime della tragedia in Mare, la più grave del dopoguerra.

Per dire la Vostra, contattateci all'indirizzo di posta elettronica caudiumpatrianostra@gmail.com oppure tramite Twitter @SchiaffoLo


1 commento:

  1. Come tante stragi,perché di questo si tratta,anche questa rimarrà senza colpevoli e senza risoluzione.Io ho navigato tanti anni,conosco molto bene il Codice della Nsvigazione e posso affermare che la Abruzzo non doveva e non poteva stare in quel punto alla fonda,la Capiyaneria di Porto doveva sapere e e non permetterlo e tante altre cose che non si possono descrivere in un post.Per questi motivi non verrà mai alla luce la nuda e cruda verità. Un pensiero commosso a quei martiri volati in cielo.

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