martedì 21 settembre 2021

CERVINARA SOCIALISTA: polemiche, ammutinamenti e tesseramenti | POLITICA

La partitocrazia durante gli anni Ottanta dettava il ritmo politico delle migliaia di sezioni sparse in ogni angolo d'Italia, compresa la Valle Caudina. Da Destra a Sinistra, passando dal Centro, tutti i partiti avevano una galassia interna dove si combattevano sanguinose battaglie fino all'ultimo congresso, di sezione, provinciale e/o nazionale. La logica delle correntismo spaccava tutti senza distinzioni. Per avere un controllo reale all'epoca non erano concepiti i sondaggi o le proiezioni di enti privati. 

Il Partito Socialista Italiano era "costretto" a monitorare capillarmente le tarantelle e le sceneggiate intestine, comprese quelle della corposa e agitata sezione Caudina.

Il progetto di schedatura, ordinamento e inventariazione dal titolo “Via del Corso 476, Archivi Socialisti – Carte del Partito Socialista Italiano”, realizzato con il cofinanziamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri Segretariato Generale – Struttura di Missione per gli Anniversari di interesse nazionale, è un minuzioso lavoro di ricognizione, archiviazione e inventariazione dell’intero complesso socialista.


Custodire un archivio significa custodire una memoria. Significa garantire ai posteri tracce della loro storia, tramandare questa a un domani meno incerto, avere il ricordo di ciò che è stato. Dietro una moltitudine di carte, appunti e scritti, o piuttosto di semplici biglietti e volantini, si celano non solo fatti e accadimenti ma soprattutto emozioni, ricordi e passioni - si legge nella prefazione del testo.

L’Archivio di un grande partito – il più antico partito d’Italia – come quello del disciolto Partito Socialista Italiano, non sfugge a questa regola. Anzi, semmai la valida. All’interno di esso si trova la storia di una comunità con le sue sconfitte e i suoi successi, con i suoi travagli e le sue svolte. C’è la storia di dirigenti e militanti che hanno conosciuto l’impegno, il sacrificio e l’orgoglio di lottare per la democrazia e la libertà e che hanno creato i presupposti prima e reso grande dopo la nostra Repubblica.

C’è la storia di milioni di elettori che si sono identificati con un’idea di civiltà, di crescita, di progresso civile, economico e sociale. Ma, soprattutto, all’interno di tutto ciò c’è una parte, peraltro assai significativa, della storia italiana che non può essere dispersa e cancellata.

Le Carte della direzione del Partito Socialista Italiano, recuperate dalla Fondazione Bettino Craxi, hanno riesumato la segnalazione di un vero e proprio ammutinamento di quasi duecento iscritti Cervinaresi con il garofano rosso nel cuore, guidati dal Barone, al secolo l'avvocato Carlo De Bellis.

SOCIALISMO E POLEMICHE

Il dirigente nazionale Bruno Lambertini ricevette a Roma una segnalazione partita da Cervinara nel periodo 1984-1985. Ben 183 iscritti lamentarono disservizi nella gestione della sezione, senza risparmiare velati attacchi anche al segretario cittadino. Nel documento trapelano comunicazioni relative alla celebrazione di un congresso svolto esternamente alla sezione da ex tesserati la cui tessera non venne mai stata rinnovata. 

I ribelli socialisti vennero segnalati, per questo vero e proprio ammutinamento senza precedenti, ai responsabili provinciali dell’organizzazione e del tesseramento sulla mancata approvazione del tesseramento 1984

Il Partito Socialista intervenne per ripristinare l'ordine interno messo a dura prova da dinamiche territoriali, talmente delicate da arrivare fino ai vertici del PSI. Emblematico il verbale della riunione tenuta dalla Commissione nazionale tesseramento il 7 marzo 1984, presieduta da Lambertini. In quell'occasione all'interno della direzione nazionale si discute la situazione delle sezioni della Federazione di Avellino oggetto di contestazione, tra cui Cervinara. Le successive decisioni del Comitato direttivo sezionale cercarono di salvare il salvabile di una realtà politica ostile alle gerarchie interne.



ammutinati

Via del Corso 476 raccoglie documenti riferibili all’attività di singoli dirigenti impegnati nell’esame di situazioni territoriali controverse; in molti casi si tratta di operazioni di tesseramento, ovvero di interventi stimolati da denunce di irregolarità nella gestione di singole sezioni come quella Cervinarese o di intere federazioni.



Il minuzioso lavoro politico si basa sulla documentazione di lavoro utilizzata per i controlli, in particolare quelli relativi al tesseramento. Molto interessanti gli appunti di riunioni alle quali partecipano dirigenti nazionali, promemoria degli stessi dirigenti sulle verifiche fatte. Il fascicolo intestato ad Avellino, ad esempio, riguarda indagini svolte immediatamente dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980 per rilevare la situazione delle sezioni, tra cui quelle della Valle Caudina.

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immagini tratte dalla rete che non seguono un ordine preciso


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