giovedì 3 marzo 2022

CERCASI BRIGANTI CAUDINI e soldati piemontesi a Cervinara | CAUDIUM


Lo Schiaffo 321 raccoglie l'appello del gruppo Terre di Briganti a caccia di comparse per il capolavoro storico cinematografico dedicato all'affascinate Brigantaggio locale. La pellicola, in fase di allestimento, sta coinvolgendo decine di Cervinaresi da qualche mese, tutti pronti ad incarnare i ribelli dell'Ottocento, protagonisti della reazione armata all'occupazione del Regno delle Due Sicilie. Francesco Viola, uno degli organizzatori, sulla pagina FB del gruppo, giunta quasi a cento partecipanti, ha lanciato l'adunata: 

"Abbiamo bisogno di comparse per le truppe di soldati piemontesi e Briganti chi interessato mi contatti".

La pellicola è adattata al geniale lavoro del compianto prof. Angelo Renna, autore del romanzo storico "Terre di Briganti" che dà il nome all'organizzazione dell'importante progetto, estremamente inclusivo, aggregativo e unico nel suo genere. 

Il prof. Renna lasciò questa terra nel 1988, ma la Città di Cervinara non ha mai dimenticato il suo amore per l'Arte in tutte le sue forme, dalla pittura alla letteratura. Le sue minuziose ricerche, frutto di anni di studio e di esplorazioni, potranno finalmente "entrare" nell'immaginario comunitario con il caro, vecchio, intramontabile ed incisivo "Cinema", in questo caso amatoriale, seppur di qualità.

Intanto, la concorrenza si mobilita. Guarda caso quelli di Netflix hanno annunciato pochi giorni fa l'inizio delle riprese di Briganti, la nuova interessante serie meridionale incentrata sui Banditi barbuti e le loro Donne eroine. Tra l'altro, hanno appena ufficializzato anche i nomi di volti dei protagonisti:

  Michela De Rossi, Ivana Lotito, Matilda Lutz, Marlon Joubert e Orlando Cinque.

La trama di Briganti 2.0 è simile a quella dei Briganti Caudini perché liberamente ispirata a persone, Donne e Uomini, realmente esistite, divenute poi simbolo della rivoluzione contadina nell’Italia postunitaria. Entrambi i copioni raccontano le sacrosante lotte per la libertà degli ultimi eroi di un Regno crollato, ma non cancellato.

Le riprese della serie televisiva netflixiana, invece, si terranno in Salento, tra Lecce, Melpignano, Altamura e Nardò grazie anche al contributo dell’Apulia Film Commissione, della Regione Puglia e della Fondazione Apulia Film Commissione. Il Brigantaggio 2.0 potrà essere ammirato solo nel 2023 quando avverrà il debutto mediatico di calibro internazionale. Sei puntate per riscattare, almeno sugli schermi, la memoria dei tantissimi Caduti con il sorriso sulle labbra, beffardo e ardito.

Rinnoviamo, infine, l'appello a partecipare alla magica iniziativa non solo nelle vesti di comparse, attrici o attori. C'è spazio per tutte e tutti. Costumisti, scenografi, storici, artisti vari e magari doppiatori per il pubblico d'Oltreoceano. 

Vivere questa esperienza di recupero delle profonde radici identitarie nostrane non ha prezzo ed è giusto che sia alla portata di chi ha nel cuore quelle pagine scomode, strappate dai libri di scuola. Addirittura, sembrano passati secoli da quando la censura silenziosa riuscì a boicottare nel 1999 "Li chiamavano briganti", una pellicola dedicata al fenomeno del Brigantaggio, visto con l'occhio dei vinti che non vollero piegarsi all'occupazione militare dei Piemontesi e dei loro alleati occulti. 

All'epoca l'interessante filme non riuscì ad ottenere la giusta visibilità a causa di mille intoppi che, addirittura, costrinsero il regista Pasquale Squitieri a dover presenziare fisicamente ad ogni proiezione, portando da casa la copia in suo possesso. Una lunga serie di tarantelle legali e l'evidente disinteresse della Medusa Film, la società distributrice, ne tarparono le ali.

La pellicola Caudina, tuttavia, potrebbe essere un'occasione ghiotta per fare da collante ed unire Cervinara con il resto della Nuova Caudium. Con una calendarizzazione delle tappe si potrebbe permettere anche il ritorno di tanti emigranti, pronti ad imbracciare 'a scuppett per onorare le amate Terre dei loro avi. 

Peccato che l'Unione dei Comuni Caudini non è ancora all'altezza di valorizzare la Storia e le Tradizioni di una Valle ricca di storie da rivivere. Una struttura rodata avrebbe permesso anche qualche finanziamento per dare lustro al territorio e alla cultura popolare, patrimonio inestimabile di un Popolo Guerriero.

A Brigante, Brigante e mezzo!

Per dire la Vostra, contattateci all'indirizzo di posta elettronica caudiumpatrianostra@gmail.com oppure tramite Twitter @SchiaffoLo

immagini tratte dalla rete.

 

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