venerdì 19 febbraio 2021

TARANTELLE SUL BRITANNIA - Una strana coincidenza: il ciclone "Mani Pulite" | CAPITOLO 2

UNA STRANA COINCIDENZA: IL CICLONE “MANI PULITE

Dunque, nel febbraio 1993 (durante il primo governo Amato ed a metà circa della breve XI Legislatura) “L’Italia Settimanale” aveva rivelato che alcuni mesi prima – per l’esattezza il 2 giugno 1992, nel pieno del ciclone di Tangentopoli – si era svolto uno strano convegno a bordo del “Britannia”, lo yacht della Regina Elisabetta d’Inghilterra che, per l’occasione, si trovava ancorato nel porto romano di Civitavecchia, dunque in acque territoriali italiane.

Il Movimento Sociale Italiano tifava Di Pietro

Attenzione alle date: la stagione di “Mani pulite” era iniziata nel febbraio precedente, con l’arresto di Mario Chiesa. Le elezioni dell’aprile successivo avevano visto un arretramento dei partiti tradizionali (a beneficio di Rete e Lega Nord) ma, tutto sommato, una pur affannosa tenuta del quadro politico. Eppure – complice anche la coincidenza (?) dell’attentato mortale al giudice Falcone – gli effetti del ciclone giudiziario determinavano la mancata elezione dei due maggiori uomini politici italiani alle cariche apicali dello Stato e del Governo: in maggio Giulio Andreotti doveva rinunziare alla Presidenza della Repubblica in favore di Oscar Luigi Scalfaro; ed un mese più tardi Bettino Craxi dovrà farsi da parte nella corsa alla Presidenza del Consiglio, lasciando campo libero al socialista più amato dai “mercati”, Giuliano Amato

Primi Anni Novanta

Venivano così eliminati dalla scena politica i due elementi di maggior spessore, due politici di razza che avevano le capacità per comprendere la vastità del sommovimento in atto sulla scena internazionale, dopo la recentissima fine dell’Unione Sovietica e l’inizio della politica americana di egemonizzazione dell’intero globo terraqueo.

Certo, la Magistratura italiana non si era inventata niente: le inchieste sulla classe dirigente della “prima  repubblica” erano in buona parte più che fondate. Ma non v’è dubbio che la stagione di Tangentopoli abbia cancellato dalla scena politica del nostro Paese l’unico Presidente del Consiglio che avesse avuto il coraggio (ai tempi della crisi di Sigonella) di contrastare a muso duro il Presidente degli Stati Uniti. E non v’è dubbio, del pari, che Tangentopoli abbia indotto un personaggio del calibro di Giulio Andreotti a ritirarsi sotto la tenda e ad attendere serenamente la conclusione della propria avventura terrena. 

Scritto da Michele Rallo

La crociera del "Britannia"

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