domenica 8 ottobre 2023

MISTERO CAUDINO - Valle Caudina 1943, la Supplica alla Madonna di Pompei ed il mistero dei Tedeschi sterminati dagli Anglo-Americani | CAUDIUM


Valle Caudina 1943, la Supplica alla Madonna di Pompei ed il mistero dei Tedeschi sterminati dagli Anglo-Americani

Sono passati ben ottanta anni da quel caldo autunno che vide la nostra Caudium insanguinata dalla Seconda Guerra Mondiale. Tra commemorazioni di rito e l'annuncio di un libro scritto a sei braccia proprio sullo spinoso argomento, riemerge un episodio sanguinoso e misterioso. Decine di morti e un mistero irrisolto che collega Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Moiano e Sant'Agata de' Goti.

In Valle Caudina, come in molte altre zone dell’Italia Meridionale, la guerra arrivò nell’estate del 1943, quando gli Angloamericani si apprestavano a invadere la Penisola. Per rallentare le linee di  comunicazione dell'Asse, i nemici d'Oltremanica e d'Oltreoceano sferrarono un'offensiva aerea come stabilito sin dal mese di gennaio alla conferenza di Casablanca. Lì venne approvata la strategia nota come combined bomber offensive

Il Fascismo era caduto con il libero voto del Gran Consiglio del 25 luglio, Benito Mussolini venne fatto arrestare dal Re, eppure la guerra continuava con l'alleato Germanico. La Popolazione civile non si aspettava un bombardamento a tappeto, visti gli sviluppi politici e l'evolversi del conflitto. Invece, allo scopo di persuadere il governo Badoglio ad uscire dalla guerra, vennero colpite molte cittadine e tantissimi italiani inermi persero la vita, ma guadagnarono la libertà eterna. 

Neppure in seguito all’avvio delle trattative per la resa incondizionata, furono sospesi gli spietati attacchi sul Mezzogiorno dell’United States Army Air Force (Usaaf) e dalla Royal Air Force (Raf) inglese. Bisognava colpire il nemico anche moralmente, spazzando via le esistenze della gente normale e devastando le infrastrutture del territorio, il tutto per preparare l’invasione del Regno d'Italia. 

In quel frangente non venne risparmiata la Valle Caudina, terra che aveva dato alla Patria la meglio gioventù, impegnata in ogni angolo del mondo a sua difesa. Le famiglie della Valle si ritrovarono sotto le bombe di una guerra destinata a segnare la storia di questa Nazione fino ai giorni nostri. 

In una delle innumerevoli tempeste di fuoco vennero sterminati a Sant'Agata de' Goti decine di soldati dell'Esercito di Difesa Nazionalsocialista di stanza a Moiano. Con molta discrezione alcuni Caudini il 5 ottobre hanno ricordato il sacrificio della Wehrmacht con una Supplica alla Madonna di Pompei. Riportiamo la coraggiosa testimonianza controcorrente, intitolata appunto la Supplica, del signor Bile, tratta dai racconti dei suoi parenti stretti e pubblicata sulla pagina FB dedicata alla storia Moianese.

LA SUPPLICA

"La nonna e le zie anche il 5 ottobre del 1943 - afferma Bile - invitarono chi era in casa a recitare la supplica alla Madonna di Pompei. L’invito fu raccolto dai soldati e dal personale sanitario della Wehrmacht che alloggiavano in villa. Quella volta si unirono alla preghiera insieme ai ricoverati e ad alcune famiglie di sfollati tra cui quella di mamma". 

Il racconto è pieno di particolari e risulta molto interessante per la quantità di fatti portati alla luce: "La villa era stata requisita dal comando Tedesco per essere adibita a presidio medico e solo due stanze furono lasciate alla mia famiglia che nulla sapeva di nonno Guido, ufficiale del Regio Esercito, allo sbando dopo la firma dell’armistizio dell'8 settembre. Non si sapeva niente, ma giungevano brutte notizie sulla sorte dei militari italiani. Nonno ricomparve a Moiano nel successivo mese novembre in abiti borghesi e particolarmente malandato, dopo essere miracolosamente sfuggito all'eccidio di Nola ed aver vagato, con altri militari sbandati, sulle montagne per evitare deportazioni, fucilazioni o arruolamenti nella RSI".

"Quella Supplica fu particolarmente sentita dai partecipanti stante le sofferenze inflitte dalla guerra. Erano gentili quei Tedeschi. Avevano sì occupato la villa, però non avevano nulla a che vedere con quelli responsabili di orrendi crimini anche in paesi vicini a Moiano. I Nazionalsocialisti prestarono cure a chi del paese ne aveva bisogno e divisero il rancio anche con nostro padre affamato, all'epoca diciassettenne.

Mamma durante la recita, non ancora fidanzata con babbo, colse le lacrime di un giovane tenente medico mentre guardava alcune fotografie prese dalle tasche. Erano quelle dei suoi figli che, disse a mamma, non vedeva da tre anni. Si chiamava Guido come nostro nonno, parlava correttamente l’Italiano ed era austriaco, probabilmente Altoatesino

I soldati della Wehrmacht nel periodo di occupazione a Moiano, raccontava mamma e racconta ancora oggi Menechella, non deportarono i giovani, non infastidirono le ragazze e non commisero alcun crimine scellerato. Erano "Bravi" ci dice Menechella (per i Moianesi Daimì) unica superstite di quegli eventi, insieme a zia Giuliana che all’epoca aveva solo cinque anni. Quei ragazzi furono anche loro vittime della follia e degli orrori della guerra e la sorte fu con loro spietata.

A novembre del '43 all’altezza di San Tommaso, frazione di Sant’Agata dei Goti, quei Tedeschi furono sterminati dai bombardamenti americani mentre si ritiravano per raggiungere la linea di Cassino. 

A distanza di anni in quella località ogni tanto, fino agli anni Settanta, emergevano i loro resti mortali. Per evitare problemi, si racconta, ma spero non sia vero, che vennero portati in discarica. Non ci fu pietà per loro, nonostante le ricerche dei familiari provenienti dalla Germania e dall’Austria protrattesi fino agli anni Settanta.

La storia raramente racconta dei singoli e delle loro sciagure, soprattutto se collocati dalla parte sbagliata o sconfitta. Per questo mi permetto di farlo io, sottolinea il signor Bile, affinché si sappia ciò che avvenne e se ne conservi la memoria. 

L'autore del toccante racconto, qualche giorno prima del 5 ottobre, aveva invitato tutti coloro che la prima domenica del mese avrebbero recitato la supplica alla Madonna di Pompei a rivolgere, ad ottanta anni di distanza, un pensiero per quei ragazzi dimenticati. 

"Erano dei giusti anche se, non per loro colpa, si trovarono dalla parte sbagliata. Ritengo che siamo stati fortunati - chiosa Bile. Non mi risulta che ci siano stati deportati da Moiano, né che ci siano state rappresaglie come tristemente avvenuto in altri luoghi anche a noi vicini. A Moiano poi, non sono stati fatti saltare, palazzi o Chiese come fatto strategicamente altrove al fine di rallentare l'avanzata degli Angloamericani". 

"A Teano, ad esempio, i Tedeschi minarono e fecero saltare il Duomo, palazzo del Pezzo, palazzo Caracciolo ed altri immobili. La signorina Massari ha raccontato a Giacomo Porrino che i genieri nazionalsocialisti avevano segnato con una croce gli immobili da far "saltare" per ingombrare con i detriti la strada. Erano stati segnati palazzo Massari, palazzo Verli, la chiesa di San Pietro ed il ponte sull'Isclero. Solo quest' ultimo fu fatto "saltare". Non so se quella della Wehrmacht fu civile e umana disobbedienza o mera impossibilità di dare esecuzione ad un ordine stante la fretta di scappare. Propendo per la prima ipotesi". 

«A Moiano precipitò un aereo della Luftwaffe sul viale laddove ora c'è la rotonda e, mi raccontarono, che un soldato tedesco fu colpito da una "bomba americana". Quest' ultimo potrebbe essere il poveretto trovato decapitato ai Vignali. Le fonti sono orali. Quelle scritte potrebbero rinvenirsi negli archivi militari. Ma dubito che ci siano rapporti conservati». 

RIFLESSIONI

Il macabro Mistero Caudino è emerso solo grazie alla delicata e lucida testimonianza riportata sulle colonne digitali de Lo Schiaffo 321. Le domande sorgono spontanee. Che fine hanno fatto i resti dei Caduti del bombardamento datato Novembre 1943? Vennero davvero occultati in una discarica? Quante famiglie teutoniche sono scese in Valle Caudina per dare una degna sepoltura ai propri cari, senza riuscirvi? Perché nessuno ne parla dopo ottant'anni senza degna sepoltura? L'odio ideologico post-bellico è ancora vivo e talmente incisivo da impedire nel 2023 un'analisi dei fatti con criterio e senza grottesche posizioni faziose? 

A quanto pare c'è ancora molto da scoprire, da analizzare, da studiare per avere un quadro chiaro di un periodo buio della storia contemporanea Caudina su cui riflettere senza paraocchi, per non dimenticare il sangue versato in Europa. Un monito per le future generazioni, con la speranza di non dover ripetere gli errori e gli orrori del passato. 

Per dire la Vostra, contattateci all'indirizzo di posta elettronica caudiumpatrianostra@gmail.com oppure tramite Twitter @SchiaffoLo

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