domenica 15 ottobre 2023

Nuova normalità? La morte, la discriminazione e la sofferenza dei “popoli di troppo” non generano più alcuna risposta emotiva | POLITICA


Nuova normalità? La morte, la discriminazione e la sofferenza dei “popoli di troppo” non generano più alcuna risposta emotiva

Il blocco occidentale ha dichiarato guerra prima al mondo russo, ora a quello islamico, infine aprirà le ostilità militari con il mondo cinese. È una nuova guerra dei trent’anni, una guerra di interesse mondiale che si combatte “a fasi” (fase russo-ucraina, fase mediorientale, fase cinese). 

Era prevedibile che sarebbe accaduto: gli anni del morbo hanno fatto da apripista e l’elezione di Biden è stata la chiusura del cerchio. Gli anni del morbo, con annessa digitalizzazione, sono stati fondamentali per abituare le persone a non provare dolore psicologico per la morte altrui e ad accettare fino addirittura a invocare politiche di discriminazione e confinamento sociale contro una fascia di popolazione considerata pericolosa, disobbediente e reietta. 

Vi ricordate il battage sulla “nuova normalità”? Eccone i risultati. La morte, la discriminazione e la sofferenza dei “popoli di troppo” non generano più alcuna risposta emotiva nelle moltitudini abituate alle prescrizioni e ai ritmi della “nuova normalità”. Si può soffrire di fronte al decesso di vite ormai interamente digitalizzate dunque ridotte a mera sommatoria di algoritmi?

Datevi una risposta e scoprirete il perché in questi anni i massacri più indiscriminati sono diventati possibili e finanche accettabili nel silenzio complice delle moltitudini digitalizzate e pertanto completamente prive di empatia.

Scritto da Paolo Borgognone

Quelle espresse in questo articolo sono le opinioni dell’autore, che non corrispondono necessariamente a quelle de "Lo Schiaffo 321". Immagini tratte dalla rete. Fonte: ariannaeditrice.it

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