sabato 23 dicembre 2023

ONMI - L'Opera Nazionale Maternità e Infanzia venne sciolta il 23 dicembre del 1975 | SOCIALE

L'Opera Nazionale Maternità e Infanzia (ONMI) venne fondata a Roma il 10 dicembre 1925 e fu un ente a carico dello Stato con vari comitati locali di patronato organizzati, che provvedevano esclusivamente alla protezione e all'assistenza di madri e fanciulli in difficoltà. 

I comitati di patronato presenti in ogni comune svolgevano diverse funzioni, come ad esempio quella di provvedere al ricovero degli infanti abbandonati, provvedendo allo svezzamento e successivamente anche all'istruzione. L'ONMI aveva inoltre il compito di vigilare sui maltrattamenti dei minorenni, assicurandosi che venissero rispettate le norme. 

La scelta di creare l'ente fu indotta dalla necessità di contrastare il drastico calo delle nascite che l'emigrazione, la prima guerra mondiale e i tassi di mortalità infantile molto alti avevano causato. Anche l'abbandono frequente dei neonati presso le cosiddette "ruote degli esposti" - finestrelle disposte fuori da ospedali che permettevano di lasciare il bambino illegittimo in affidamento senza esser riconosciuti - era divenuto ormai un grave problema. Tale pratica, che durava da secoli, venne abolita nel 1923 dal primo governo Mussolini

Col Regio decreto legge del 22 marzo 1934, ci fu la prima riforma sostanziale dell'ONMI, che introdusse una serie di norme importanti sul lavoro e la "tutela della maternità delle lavoratrici". Una di queste fu ad esempio il divieto di licenziamento dopo la comunicazione della gravidanza, come recitava l'art. 10:

«Per tutto il periodo in cui l'operaia stia assente dal lavoro in virtù degli articoli 6 e 8, comma 1°, il datore di lavoro è obbligato a conservarle il posto.»

Oppure la possibilità di allattamento senza incorrere in provvedimenti, come scritto nell'art. 8:

«È fatto obbligo al datore di lavoro di istituire una camera di allattamento nelle dipendenze dei locali di lavoro, quando in questi siano occupate almeno cinquanta donne di età dai 15 ai 50 anni.»

Era inoltre obbligatoria la normale retribuzione nel periodo post parto:

«I periodi di riposo per l'allattamento si reputano ore lavorative agli effetti della durata e della retribuzione del lavoro.» (art. 15)

Importanti furono anche i provvedimenti per i "sussidi di maternità":

«L'assicurazione obbligatoria per la maternità ha lo scopo di corrispondere un sussidio di L. 300 in caso di parto e di L. 100 in caso di aborto spontaneo o terapeutico avvenuto dopo il terzo mese di gravidanza.» (art. 19)

Lo scioglimento dell'ONMI avvenne il 23 dicembre del 1975, trasferendo "i poteri di vigilanza e di controllo su tutte le istituzioni pubbliche e private" alle regioni, rimanendo allo Stato soltanto le "funzioni di carattere internazionale".

Fonti

  • R.D. 11 febbraio 1923, n.336 "Regolamento generale per il servizio di assistenza agli Esposti" in "Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia", 16 marzo 1923.
  • Legge 10 dicembre 1925, n.2277 "Protezione e assistenza della maternità e dell'infanzia", in "Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia" 1926.
  • R.D.L. 22 marzo 1934, n.654 "Tutela della maternità delle lavoratrici", in "Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia", 27 aprile 1934.
  • L. 23 dicembre 1975, n.698 "Scioglimento e trasferimento delle funzioni dell'Opera nazionale per la protezione della maternità e dell'infanzia", in "Gazzetta Ufficiale della Repubblica", 31 dicembre 1975.

Quelle espresse in questo articolo sono le opinioni dell’autore, che non corrispondono necessariamente a quelle de "Lo Schiaffo 321". Immagini tratte dalla rete. Fonte: Venti di Storia - 

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