venerdì 8 dicembre 2023

Una crisi e quattro strade da percorrere. Tarantelle nel Consiglio Comunale a Cervinara: da "QUATTRO-QUATTRO-DUE-DUE" a "SEI-QUATTRO-DUE" | POLITICA

Una crisi e quattro strade da percorrere. Tarantelle nel Consiglio Comunale a Cervinara: da "QUATTRO-QUATTRO-DUE-DUE" a "SEI-QUATTRO-DUE" | POLITICA
La tarantella è un tipo di danza tradizionale dell'Italia meridionale, accompagnata da melodie in tempo vivace e metro vario, spesso composto (6/8 o 12/8) ma in molti casi anche semplice (4/4); il modo può essere di preferenza maggiore o minore a seconda dell'uso locale.
La tarantella non è un unico genere di danza e riconosce diverse tradizioni regionali (campana, calabrese, pugliese, siciliana) che si ritiene traggano tutte origine dal fenomeno del tarantismo pugliese, sebbene alcuni autori napoletani abbiano suggerito una diversa genesi per la tarantella campana.
Delle tante varianti, la tarantella napoletana è quella che ha ricevuto una codificazione colta (XIX secolo) che ha in parte tradito lo spirito del folklore originario, ha attratto l'interesse della musica classica e ha reso la tarantella un simbolo dell'Italia in tutto il mondo.
Le Tarantelle Cervinaresi, invece, sono tornate di prepotenza al centro della scena politica della Valle Caudina. Le tipiche danze politiche, soprattutto negli ultimi giorni, sono nate all'altezza della nomea che circola intorno alla classe politicante della splendida Cittadina all'ombra del Partenio.


Il Sindaco Caterina Lengua fino ad ora non molla, anzi continua il suo percorso istituzionale con tanto di mega-cartellone natalizio, piccolo rimpasto interno e annunci di progetti che lasciano trasparire la ferrea volontà di continuare a fare il Sindaco a Cervinara. Incurante, almeno in pubblica piazza, della pioggia di dimissioni che ha ridotto all'osso la sua Maggioranza e della sfiducia arrivata in queste ore tramite posta elettronica certificata. Si passa da un "Quattro-Quattro-Due-Due" ad un "Sei-Quattro-Due" a tutto vantaggio del Sindaco in carica che potrebbe lanciare un rimpasto allargato in seno alla sala intitolata ad Antonio Sacco. Così potrebbe arrivare a tagliare il traguardo di fine mandato. 
Lo schema iniziale vedeva la Maggioranza (quattro), contro l'ex-Maggioranza (quattro) e la duplice Opposizione (due+due), ora il documento firmato da sei esponenti cambia gli assetti e potrebbe essere un'arma a doppio taglio: Raffaella Cioffi, Filomena Carofano, Giuseppe Ragucci, Filuccio Tangredi, Giovanni Bizzarro e Paola Pallotta, ossia coloro che hanno presentato una mozione di sfiducia al sindaco Caterina Lengua, potrebbero invece darle nuova linfa, come è sempre accaduto all'avvocato del PD nei momenti difficili. Con tutte le otto firme, invece, lo scenario politico non avrebbe lasciato il fianco scoperto ad ipotetiche e micidiali sorprese in zona Cesarini.

Il primo dato da analizzare, in effetti, è l'esplosione della sete di politica occulta e sottile, proprio sotto le vacanze di Natale, dove tra auguri e strette di mano si potrebbero celare, ahinoi, malauguri e coltellatine in lingua politichese, cinicamente dirette alla schiena dell'intera classe politica, nonostante il clima di cordialità diffusa ovunque, spesso malcelata dietro le maschere di cerimonia indossate a DestraSinistra e Centro. Purtroppo, le ultime circostanze hanno fatto emergere un quadro ingarbugliato, da sbrogliare con calma almeno fino alla presentazione delle nuove liste all'ufficio protocollo. Bisognerà attendere in definitiva lo spoglio delle prossime elezioni comunali per ritrovare serenità e tranquillità. Fino ad allora gli scenari che si prospettano sono almeno quattro:
  1. La Sindaca Lengua non convoca il consiglio e si dimette senza arrivare a Natale. Non mangerebbe gli strufoli con la Fascia Tricolore, ma ritornerebbe in corsa per il rinnovo della carica elettiva, senza peli sulla lingua. Si correrebbe a votare tra pochissimi mesi con il sangue agli occhi ed il coltello tra i denti. Con molta probabilità questa opzione potrebbe mettere al centro della futura campagna elettorale in prevalenza gli scontati e stucchevoli scontri su quello che poteva essere, ma non è stato per colpa di Tizio o Caia, con tanto di decine di dita puntate l'uno contro l'altro. 
  2. La Sindaca Lengua non molla e continua a portare avanti la sua linea per onorare il mandato, racimolando una nuova maggioranza, lasciando nei banchi dell'opposizione tutto il rumoroso gruppo autonomo ed indipendente, nato dalla spaccatura tra consiglieri della stessa lista vincente e l'unione tra la nuova fazione ostile alla Sindaca. L'ex maggioranza potrebbe essere sostituita da un governo tecnico con il sostegno esterno. L'opposizione non si è opposta in maniera compatta. Da una parte chiede le dimissioni per arrivare alle elezioni ed ha presentato la sfiducia, ma dall'altra qualcuno potrebbe cambiare le carte in gioco. Una mossa del genere, giustificata dalla necessità di non lasciare Cervinara nella melma, riuscirebbe a congelare il trio degli ex-liceali, Cervinara Ho bisogno di Te e l'ex Sindaco, destinati senza se e senza ma allo scoppiettante tutti/e contro tutti/e pre-elettorale.
  3. Caterina Lengua
  4. La Sindaca sopravvive al consiglio sfiduciante, si dimette e cade volutamente dopo San Valentino. Arriva il famigerato temuto Commissario a gestire le redini della cittadina, almeno per una quindicina di mesi. Esulterebbero i pali di cafè legati alle tornate elettorali e al modus operandi fatto di trame, alleanze, inciuci, doppiogiochismo e vili tradimenti. Quest'ipotesi potrebbe essere quella più frizzante e vitale per la composizione del futuro consiglio comunale. I lunghi mesi di serrata contrattazione tra frange politiche multicolore potrebbero dare frutti positivi. Tutto può succedere, a dire il vero. Resta, in ogni caso, molto marcata la linea Cervinarese amante delle liste civiche allargate e assolutamente interscambiabili fino alla fine. Le aggregazioni non pilotate, in toto, dai centri di potere partitici Avellinocentrici potrebbero essere ingestibili a lungo e a breve termine.
  5. Scoppia la pace nell'ipotetico consiglio comunale, poco prima della vigilia di Natale. Baci e abbracci tra alcuni Indipendenti, CHBT e la Prima Cittadina. Si arriverebbe alla tanto attesa svolta politica sul territorio, magari con Filuccio a capo della riscossa, ma con al fianco di Caterina e Peppino Ragucci. Di nuovo insieme nella stessa squadra per dimostrare che c'era, c'è e ci sarà del buono nella vecchia classe politica di fede Cattolica. Una ventata di responsabilità etica dettata dall'amore per il territorio, con un'opposizione ragionevolmente amica. Raffaella Cioffi e Paola Pallotta, insieme a Giovanni Bizzarro potrebbero in tal modo fare marcia indietro e ripiegare sulla linea classicista fatta di tanta filosofia politica e morale, vista la comune matrice culturale fatta di formazione liceale.

La storia della riflessione filosofica sul tema della pace e della guerra, iscritta nel più vasto ambito della filosofia morale e politica, riprodurrebbe in sintesi la storia stessa della filosofia. Dai sofisti a Platone, da Sant’Agostino a San Tommaso, da Ciriaco De Mita a Nicola Mancino, da Hobbes a Kant, da Giovanni Gentile a Mario Gramsci non è mai mancato l’assillo di fornire una risposta definitoria e definitiva alla questione della pace tra gli uomini e tra i popoli, soprattutto durante le competizioni elettorali. Nella tradizione filosofica l’interrogativo si è risolto in teorie, sistemi compiuti, visioni del mondo ed è sembrato volta a volta destinato ad una soluzione durevole. 

Tant'è, eppure nella storica Piazza Trescine non si vive alla giornata, etichettata come fine a se stessa. Ogni passo deve essere orientato alla difesa del presente e del futuro. Punto. Ora la presidente Bianco dovrà convocare il consiglio dove la mozione sarò votata. Domenico Cioffi e Luca Sellitto saranno l'ago della bilancia?

Emanuele Kant
In Kant ritroviamo forse il momento più alto di tale pretesa di normatività, nella quale il rigore logico dell’enunciazione aggredisce la complessità storico-politica del problema, "vedi Cervinara". In De Mita, invece, alcuni Cervinaresi videro il faro scudocrociato per illuminare i singoli percorsi umani e risolvere problemi personali e materiali. Nessuno si sobbarcò gli interessi comunitari, vitali alla luce dei fatti per lo sviluppo dell'intera comunità, come tra l'altro sottolineò l'Onorevole buonanima di Nusco in ogni appuntamento a Cervinara .

Intanto, il clima si è riacceso, finalmente. La discussione, la polemica, le critiche ed i voltafaccia possono essere utili per stuzzicare la gente e coinvolgere, bene o male, nel mondo della nobile arte della Politica quel che resta della cittadinanza attiva Cervinarese, nonché qualche politico di calibro regionale. A volte le Tarantelle sono molto popolari. 

Per dire la Vostra, contattateci all'indirizzo di posta elettronica caudiumpatrianostra@gmail.com oppure tramite Twitter @SchiaffoLo



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