mercoledì 20 dicembre 2023

VALLE CAUDINA - Airola dice "no ai botti di Natale e Capodanno". Esplode il caso in tutta Caudium? | CAUDIUM

VALLE CAUDINA - Airola dice "no ai botti di Natale e Capodanno". Esplode il caso in tutta Caudium?
La Città di Airola ha vietato, con effetto immediato, l'accensione ed il lancio di tutti i fuochi definiti d'artificio, mortaretti, artifizi pirotecnici e razzi. Tutto il materiale che provoca disturbo o molestia a soggetti deboli e/o animali non è tollerato. 

Il divieto assoluto resterà in piedi sino alle ore 23.59 del 7 Gennaio 2024. è stato ufficializzato ieri dall'amministrazione Airolana per tutelare la sicurezza e la pubblica incolumità della cittadinanza. Almeno sulla carta il divieto è esteso anche ai luoghi privati chiusi o aperti fatto salvo ove vi siano regolari autorizzazioni ai sensi e per gli effetti delle norme vigenti. L’eventuale sanzione in violazione del divieto è da ritenersi doppia qualora l’infrazione avvenga in luoghi affollati e in presenza di bambini e animali. I trasgressori dovranno versare un importo compreso tra 25,00 a 500,00 euro, oltre  al sequestro del materiale pirotecnico utilizzato e illecitamente detenuto.

La scelta è mirata alla difesa degli animali d’affezione che soffrono oltremodo le classiche deflagrazioni che da sempre accompagnano le festività natalizie, ma soprattutto l'attesa mezzanotte dell'ultimo dell'anno. 

La prima vera istanza contro botti e affini porta la firma del Comitato Salute & Ambiente Airola e Valle Caudina. Nell'estate del 2022, in effetti, una richiesta simile cadde nel nulla assoluto. Fecero orecchie da mercante tutti ai Sindaci della Valle Caudina, i Prefetti di Avellino e Benevento, i Vescovi di Benevento e di Cerreto/Sant’Agata de' Goti /Telese. L'adozione di misure idonee a vietare l’utilizzo dei fuochi artificiali durante le ricorrenze religiose e le feste private non venne presa in considerazione. Con questo cambio di rotta la Giunta Falzarano ha spaccato la piazza di Airola in tre blocchi, la frangia animalista Pro divieto, la fazione libertaria del No al Capodanno silenzioso ed i tradizionali "distratti e distaccati".

Il Sindaco Falzarano

La violazione alla prima ordinanza Caudina per un Capodanno silenzioso comporta l’applicazione delle sanzioni amministrative previste dall’articolo 7 bis del Decreto legislativo del 18 agosto 2000, numero 267. Airola è il primo Comune Caudino a cancellare l’usanza di celebrare l’arrivo del nuovo anno con il “botto”. Secondo la Tradizione il chiasso ed i boati forti servivano per spaventare gli spiriti maligni e scacciare via tutte le negatività. 

Intanto, il Fronte Animalista e gli amanti dei festeggiamenti più sobri - si legge su diritto.net -  saranno felici di sapere che, indipendentemente dal fatto che il Sindaco del proprio Comune abbia emesso o meno un’Ordinanza contro i botti della notte del 31 dicembre, sono comunque vietati i botti di Capodanno, in tutta Italia! Con buona pace di chi, non arrendendosi all’evidenza degli anni passati, ancora spera nella tradizione con cui si vorrebbero scacciare spiriti maligni e sfortuna a suon di petardi.

A decretare come vietati i botti di Capodanno è infatti l’articolo 703 del Codice penale che, a proposito di accensioni ed esplosioni pericolose, così recita: ‘Chiunque, senza la licenza dell’Autorità, in un luogo abitato o nelle sue adiacenze, o lungo una pubblica via o in direzione di essa spara armi da fuoco, accende fuochi d’artificio, o lancia razzi, o innalza aerostati con fiamme, o, in genere, fa accensioni o esplosioni pericolose, è punito con l’ammenda fino a [€ 103,00]. Se il fatto è commesso in un luogo ove sia adunanza o concorso di persone, la pena è dell’arresto fino a un mese.’.

Non solo sono vietati i botti di Capodanno quindi, ma il divieto rientra tra le contravvenzioni a tutela dell’ordine pubblico e la tranquillità pubblica previste dal Codice penale con la conseguenza che, oltre ad essere di per sé un reato punibile con l’arresto fino a un mese, non sono escluse né una pena più grave se il fatto dovesse costituire un più grave reato, né l’obbligo risarcitorio in sede civile dei danni conseguenti la condotta proibita.

Riflessioni
Vedremo come saranno organizzati gli ipotetici controlli, ma appare irreale che tale divieto possa essere rispettato. La Valle Caudina potrebbe informare e formare i futuri cittadini con una campagna nelle scuole mirata ad educare le nuove generazioni. Reprimere le vecchie usanze, in un legittimo momento di festa, potrebbe essere un azzardo. Solo dopo i saluti della Befana potremmo tirare le somme sulla delicata questione "Botti sì, botti no", che tra l'altro potrebbe aprire un filone di discussione ed animare le tavolate in famiglia della Nuova Caudium. Il dialogo è la migliore forma di crescita, soprattutto quando le problematiche appaiono irrisolvibili.
Restano da chiarire le posizioni del resto della Valle. 
Pro, contro o indifferenza?

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immagini tratte dalla rete

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