sabato 19 novembre 2022

FUNGHI - NUOVA BUTTATA IN ARRIVO! Aggiornamento Porcini del 19.11.2022 | AMBIENTE

Prosegue a tutta birra questa incredibile quanto anomala stagione dei funghi Porcini che, ben presto regalerà, su e giù per l’Italia, una nuova buttata, incurante del calendario che ci dice che manca poco al Natale

NOVEMBRE, MA CLIMATICAMENTE SIAMO ANCORA A OTTOBRE

Prosegue senza sosta questa incredibile stagione fungina che sembra davvero non voler avere fine ma, davvero non ci siamo accorti che, nonostante il calendario ci dica 19 Novembre, dal punto di vista climatico, oggi a tutti gli effetti è ancora il 19 di Ottobre. Le temperature sono ancora relativamente elevate, decisamente al di sopra delle medie del periodo anche se, in realtà qualche cenno di fresco ce lo abbiamo già avuto ma, d’altra parte, avere i primi refoli di fresco o di freddo ad Ottobre è del tutto normale.

Per fortuna, anche se in misura nettamente inferiore alla norma, di tanto in tanto giungono anche buone piogge che, al solito, nei periodi di transizione tra fasi calde e fasi fredde, localmente risultano anche particolarmente abbondanti. Grande assente rimane la neve che, per ora ha fatto solo timide apparizioni, il giorno 14 fino a quote medie sulle Alpi, tra i 1.200 e 1.500 mt, a quote via via più alte scendendo verso sud sull’Appennino ma, già a metà settimana la neve è tornata a rimanere confinata oltre i 2.000/2.500 mt anche sulle Alpi.

E pensare che fino ad un paio di decenni fa soltanto, di questi tempi nevicava già anche in Pianura Padana, non a caso dal 15 del mese è fatto obbligo di fare il cambio di pneumatici alle auto, montando le apposite gomme termiche invernali. Per ora, in assenza di nevicate a bassa quota e delle relative gelate, ne approfittano i funghi che, non avendo potuto fruttificare a tempo debito, perché i boschi erano perennemente in balìa di torrida siccità, continuano a fruttificare a tutta birra, prima della normale pausa invernale.

Le prime giornate di Novembre 2022 hanno regalato ottime piogge che, dal Nordovest italiano si sono spostate intensificandosi su Lombardia, Liguria di levante ed alta Toscana poi, sul Triveneto, Toscana orientale, Umbria-Marche, basso Lazio, Molise occidentale, Campania e Sardegna occidentale e, tra il 5 ed il 6 su Abruzzo-Molise costieri, Foggiano e Salento, ancora Campania e Lucania occidentale, Calabria e Sicilia tirreniche e nuovamente Sardegna occidentale con ultime piogge utili il giorno 6 sul basso adriatico e basso tirreno.

Come detto, approfittano di questo strano clima i funghi che, non avendo potuto fruttificare prima, lo fanno ora che ci sono le condizioni climatiche più favorevoli. Sulla scorta delle grandi piogge cadute nella prima settimana di Novembre, al momento registriamo ottime nascite di Galletti/Finferli, Cantharellus cibarius e specie varie, tra cui Cantharellus ferrugineus e C. amethysteus..

NON SOLO GALLETTI MA ANCORA ANCHE MOLTI PORCINI

Sono davvero tantissimi i lettori che mi scrivono chiedendomi com’è possibile che si stiano ancora trovando funghi Porcini, anche e soprattutto nei boschi di media montagna, là dove le piante hanno già perso completamente le foglie da almeno una decina di giorni, subito dopo le piogge di inizio mese.

Ma non si era detto che i Porcini sono funghi simbionti-micorrizici che necessitano delle preziose foglie verdi degli alberi ospiti, per poter essere alimentati con le loro graditissime sostanze zuccherine prodotte dagli alberi attraverso la fotosintesi clorofilliana?

Esatto, lo si è sempre detto e continua ad esser vero ma, vero è anche che l’estate 2022 è stata davvero tosta per gli alberi, oltre che per i funghi. L’eccesso di calore e la concomitante siccità han fatto sì che le piante abbiano fatto scorte di sostanze altamente zuccherine. In assenza di piogge continue, le concentrazioni di zuccheri sono state tante e tali che, i depositi che si sono venuti a creare tra tronchi, rami e radici, sono sufficienti a edulcorare le grandi quantità d’acqua che, finalmente possono esser assorbite con il ritorno delle piogge autunnali.

D’altra parte basti pensare ai nostri alberi da frutto in giardino… Prendiamo per esempio due frutti che possono avere un sapore intenso-zuccherino gradevolissimo ed assai fruttato, così come acquistare un sapore scialbo ed affatto dolce, a seconda della quantità di pioggia che cade durante la fruttificazione: ciliegie e pesche.

A chi non è capitato di raccogliere ciliegie in periodi fortemente piovosi che non sanno di nulla o che comunque sono tutt’altro che dolci? E che dire delle nettarine che, in presenza di grandi piogge, oltre a non esser affatto dolci, tendono a marcire direttamente sulla pianta?

Il discorso cambia se, ad un paio di buone piogge che facciano ingrossare i frutti, seguono giornate molto calde e ben soleggiate che conferiscono ai frutti un impareggiabile sapore altamente zuccherino, così come accade all’uva che, se continuamente annacquata da piogge costanti, finirà per dare uno scialbo vino a bassissima gradazione alcolica. Lo stesso accade in natura a piante e funghi. Più piove e maggiori saranno i quantitativi d’acqua assorbita ma, al contempo sarà molto bassa o persino bassissima anche la concentrazione di zuccheri.

Stanti i lunghissimi periodi di torrida siccità, come detto, le piante hanno potuto far scorte in eccesso di zuccheri che ora, ben immagazzinati, vengono restituiti ai propri funghi simbionti, che sono ancora pienamente all’opera, nell’instancabile compito di assorbire quell’acqua che è mancata per tutta la stagione calda.

Non servono dunque le foglie sugli alberi per produrre zuccheri. Alcune piante ne hanno immagazzinati a volontà, ora servono invece molti più miceli attivi, in grado di assorbire quanta più acqua possibile, in vista di un inverno che, di norma, di acqua ne regalerà ben poca, complice anche l’impossibilità di assorbirla da suoli completamente ghiacciati.

INVERSIONI TERMICHE

A far sì che al 19 di Novembre si possano ancora trovare funghi Porcini in quantità, non al piano, non in collina ma in montagna, interviene ancora una volta l’anomalo clima con le sue inversioni termiche. Cosa sono le inversioni termiche?

L’inversione termica è «un fenomeno o condizione del profilo termico verticale dell’atmosfera terrestre caratterizzata da un gradiente termico verticale invertito (ossia positivo) rispetto alla norma (negativo): in essa quindi la temperatura dello strato atmosferico coinvolto, aumenta con la quota, anziché diminuire». 

Questo è quanto riporta Wikipedia. In pratica, è un fenomeno ritenuto del tutto normale in condizioni climatiche tipiche ma che, grazie ai cambiamenti climatici e quindi, grazie ad un innegabile dominio degli Anticicloni caldi rispetto alle rimanenti masse d’aria, amplifica i suoi normali effetti, manifestandosi con anomale e calde temperature in montagna, là dove invece in inverno dovrebbe fare più freddo perché il freddo dovrebbe aumentare man mano che si sale di quota.

Durante la stagione fredda, sappiamo che, durante il giorno i raggi solari spesso non riescono a riscaldare il suolo sia per l’aumentata inclinazione, che per la ridotta durata del giorno, ovvero delle ore di sole perciò, l’aria si raffredda rapidamente, tendendo poi a ristagnare nei bassi strati atmosferici. Il sole batte però più diretto, leggermente meno inclinato sui monti ben esposti, dove sopraggiunge anche l’aria calda che si è sollevata degli strati inferiori, perché è stata scalzata dall’aria fredda scivolata a fondovalle. 

In soldoni, fa meno freddo alle quote medie prossime ai 1.000/1.600 mt che non al piano o sui colli intervallati da vallate fredde, che durante l’inverno non vedono mai il sole. Ciò rende possibile l’assenza di gelate notturne in media montagna, proprio mentre invece tra il piano e le vallate pedemontane le temperature notturne crollano, attorno o persino al di sotto dello zero, con intense e diffuse gelate notturne. 

Durante questo primo scorcio di Novembre, ci sono località montane prossime ai 1.500 mt, che non hanno ancora avuto una temperatura minima al di sotto dello zero, con piccole punte di poco sotto, durante l’unica nevicata già registrata. Di contro, in Pianura Padana, soprattutto nei bassopiani e nei fondovalle pedemontani, qualche minima di poco al di sotto dello zero la si è già registrata. Stante il fenomeno dell’inversione termica, è perciò del tutto normale che, boschi di quercia e/o di castagno di collina siano già quiescenti, in letargo, mentre boschi di Faggio del tutto privi di foglie, continuino a regalare bei cesti di Porcini edulis o Pinicola in media montagna. 

Bada però che, per poter fare ulteriori ritrovamenti di fungi Porcini, dovrai avere un ottimo senso dell’orientamento e quindi un’ottima conoscenza di versanti ed esposizioni perché, al momento funghi Porcini in montagna, se ne trovano solamente in boschi perfettamente soleggiati e ben esposti al sole del mezzogiorno. Se non hai ben idea su come muoverti, puoi sempre leggerti il mio relativo articolo: Come orientarsi nei boschi, versanti ed esposizioni.

IN ARRIVO LA GRANDE BUTTATA FINALE?

In arrivo di certo sì ma, che questa che sta per sopraggiungere sia quella finale, è ancora tutto da vedersi. Come avrai certamente intuito, con un clima che tutto fa pensare, tranne che ai rigori invernali, è del tutto lecito attendersi anche un mese di Dicembre anomalo con caldo e privo di neve. Se tanto mi dà tanto, Dicembre 2022 potrebbe presentarsi infatti, insolitamente caldo e soleggiato, come lo sono stati i mesi che l’hanno preceduto. Per ora nulla e nessuno, che non sia in cerca di clamori e di facili guadagni, attraverso i click pubblicitari, con un po’ di buon senso potrebbe spingersi a dire che Dicembre sarà sicuramente un mese freddo e nevoso, anche e soprattutto perché ad oggi la circolazione planetaria non è ancora sostanzialmente mutata rispetto ai mesi precedenti. Certo, come accennato, l’inclinazione dell’asse terrestre è tale che, per forza di cose farà più freddo. 

Mancheranno ulteriori ore di luce e di sole perciò, ovviamente le temperature caleranno ma, da qua a parlare di ondate di freddo ne passa! Se nel 2018, 2019, 2020 e pure nel 2021 al Nord si sono potuti trovare funghi Porcini durante la prima settimana di Dicembre, non si vede perché, quest’anno che risulta ancor più caldo e soleggiato, non si potranno trovare funghi Porcini anche fino a metà mese.

In assenza di previsioni infauste per i funghi e la natura, ma particolarmente favorevoli per insetti e parassiti vari, è facile ipotizzare che le nascite di funghi conseguenti le piogge di inizio mese, saranno a dir poco sorprendenti per gran parte d’Italia, almeno per le zone che tra centro e sud Italia hanno avuto ben più di una pioggia importante da fine Ottobre scorso. La prossima in arrivo si potrà senz’altro definire come una ‘grande buttata‘ a tutti gli effetti e, non spaventi più di tanto il fatto che, per brevi tratti, anche nelle nostre regioni centro-meridionali abbia fatto un cenno di freddo.

Freddo che però è stato più presente nella sensione che non nella realtà, dal momento che, come sappiamo, la sensazione di freddo si acuisce in presenza di vento che lo fa percepire come più pungente anche se, poi i termometri ci dicono magari che non si è scesi al di sotto dei +10°C. Come detto, i funghi Galletti, i primi a nascere subito dopo le piogge sono già ben presenti ma, a giorni non appena i boschi si asciugheranno, tanto quanto basta per non far ammuffire i piedi dei funghi Porcini che tenterebbero di nascere, le nascite di Porcini potranno impennare rapidamente e diffusamente.

Già lo sapevamo ma, nel corso delle ultime settimane abbiamo avuto la conferma scientifica che i funghi si parlano tra di loro, così come fanno pure i vegetali, gli alberi. Ovviamente di questo ne parleremo anche noi, una ricerca pubblicata su Royal Society Open Science, ha dimostrato che i funghi comunicano tra di loro, utilizzando ben 50 “parole”. Ecco allora che entra in gioco questo loro speciale modo di comunicare, nel momento in cui, i miceli superficiali, quelli preposti al monitoraggio delle condizioni ambientali / atmosferiche, inizieranno a rilevare condizioni ideali per la fruttificazione.
Basta che una timida fruttificazione vada a buon fine, che alcuni esemplari riescano a diventare adulti senza aver subito danni atmosferici da gelo, da grandine, da neve o soprattutto da vento, che l’informazione inizia a correre sul fil di ifa. Lungo la chilometrica successione di ife-miceli, inizia a correre veloce la voce che è ora di tornare a fruttificare.

La gran parte dei miceli fungini sono interconnessi tra di loro, da una colonia all’altra, si crea un vero e proprio network di fungi che, si scambiano informazioni attraverso ricettori chimici che vengono codificati come vere e proprie ‘parole’. Durante il mese di Ottobre, i tam-tam fungini hanno battuto all’unisono un coro in cui si diceva: ora o mai più e così è stato. In diverse aree d’Italia si sono trovati funghi a perdita d’occhio, anche e soprattutto là dov’era da anni che non se ne trovavano più perché l’informazione che correva sul fino di ife-miceli era che finalmente, c’erano le condizioni super-ideali per le fruttificazioni. L’abbondanza di sostanze zuccherine immagazzinate dalle piante durante la torrida, calda e lunghissima estate, ha supportato nascite massicce di funghi Porcini dalle Alpi alla Sila.

Che ci si creda o no, le scorte di zuccheri negli alberi è ancora tanta e tale da poter supportare una o forse ancora anche più di una nuova buttata di funghi Porcini. Non è un caso che molti lettori ci abbiano segnalato ritrovamenti di funghi Porcini ‘giganti’, chi di un kg, chi di 2 kg ma in Francia è stato addirittura ritrovato un fungo Porcino edulis dell’incredibile peso di 4 chilogrammi. Come puoi vedere in foto, simili ‘mostri’ di grandezza possono svilupparsi grazie all’abbondanza di sostanze zuccherine immagazzinate dalle piante simbionti. Vedi dettagli del ritrovamento sul profilo FB dell’autore.

FUNGHI PORCINI MA NON SOLO

Sin da subito, assisteremo ad un progressivo aumento di specie fungine tipicamente igrofile, ovvero che amano i suoli bagnati quali appunto i Galletti, le Russule, le Mazze di Tamburo, gli Agaricus/Pratioli nei prati, dove si troveranno anche i Corpini o funghi dell’Inchiostro.

Non dovrebbero mancare anche ottimi ritrovamenti di Trombette dei Morti ma, quest’anno abbiamo visto come, l’assenza di freddo vero, fino ad oggi ha fatto tenere il freno tirato a funghi tipicamente novembrini quali le Trombette da Morto, i Lardaioli, sia bianchi che vinati, i Cardinali, Ordinali e soprattutto i Tricolomi (Morette e Cicalotti).

Col freno tirato anche i profumatissimi Fiammiferini (Craterellus lutescens) che sono addirittura risultati assenti in alcune zone prealpine dove, se non sono nati fino ad ora, si presume che per quest’anno salteranno le riproduzioni. Visto che ora fa decisamente meno caldo rispetto ad Ottobre, è lecito attendersi le nascite di tutti questi funghi fino ad ora per lo più latitanti. In pratica è ora di leggersi, se ancora no lo si è fatto il mio articolo: Andar per funghi in Inverno – I funghi invernali, che per alcuni è considerato come una vera e proprio bibbia fungina invernale.

DOVE STANNO NASCENDO O NASCERANNO A BREVE

Funghi di varie specie nascono di già e potranno continuare a nascere anche durante l’intera settimana a venire, al punto che questa, potrebbe risultare la settimana di punta dei funghi novembrini di quest’anno. Per i porcinocentrici, nascite di funghi Porcini si potranno avere ancora sporadicamente nei boschi di faggio di media montagna

In Campania ancora una volta assisteremo ad un progressivo rapido aumento di nascite dal Casertano all’Irpinia, anche se probabilmente le nascite maggiori potrebbero verificarsi sui monti alle spalle di Napoli-Salerno e ancora una volta nelle vallate del Sele-Tanagro, Cilento, confine Lucano

Quelle espresse in questo articolo sono le opinioni dell’autore, che non corrispondono necessariamente a quelle de "Lo Schiaffo 321". Immagini tratte dalla rete.

Fonte:https://funghimagazine.it/

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