lunedì 29 marzo 2021

Terremoto dell'Irpinia del 29 marzo 1517

Il 29 marzo di cinquecento anni fa un terremoto colpì l'Irpinia, ma non si hanno dati ufficiali sulle perdite umane legate all'evento tellurico. Alle ore 19 in punto del 29 marzo 1517 un boato accompagnò l'ennesimo evento sismico di magnitudo 5.4 con epicentro sull'Appennino campano, precisamente nell'alta valle dell'Ufita, fra le alture della Baronia e l'altipiano del Formicoso. 

La Valle Caudina del XVI secolo tremò per un miserere, pari ad un minuto. Per fortuna non si registrarono danni a persone o cose. Anche a Napoli, Capitale del Regno, la scossa fece tremare le case e le Chiese, anticipando di appena qualche mese il terremoto religioso che porta la firma di Martin Lutero. Il monaco agostiniano affisse un documento passato alla storia, contenente novantacinque tesi, sul portone della Cattedrale di tedesca di Vittimberga in Sassonia-Anhalt. 

moda del 1500

Nella tranquilla cittadina bagnata dal fiume Elba l'agguerrito monaco ribelle fece traballare la Chiesa Cattolica. Lutero attaccava l'indegna compravendita delle indulgenze, vero e proprio mercato dello Spirito, in totale controtendenza rispetto ai valori cristiani della prima ora. 504 anni fa nacque la Riforma Protestante, che si trascina fino ad ora, come l'incredibile scia di terremoti che periodicamente affligge l'Irpinia, il Sannio e l'Antica Caudio. 

A quell'epoca i territori colpiti dal sisma erano compresi nel Principato Ultra del Regno di Napoli, il tristemente famoso distretto sismico della Verde Irpinia. Purtroppo, il numero complessivo delle vittime è ignoto. L'unica cittadina che pianse 26 morti fu Conza a causa l'intensità del sisma che raggiunse l'VIII-IX grado della scala Mercalli. In questo caso l'area colpita si estendeva a tutto il settore centro-orientale Irpino. Danneggiata la Basilica di Ariano di Puglia, tanto da dover essere restaurata, come riportano i documenti ingialliti dal tempo.

regno di napoli

Lo Schiaffo 321 continuerà l'analisi dei terramoti, capaci di far scorrere sangue e lacrime. Ricordiamo ai tanti addetti alla prevenzione e alla tutela del territorio, di qualsiasi schieramento, che viviamo in una zona sismica. Rispetto al passato, grazie alle tecnologie del settore, si possono monitorare edifici e infrastrutture con molta efficacia. Proprio in questi giorni il Centro Europeo di Formazione e Ricerca in Ingegneria Sismica, meglio conosciuto come l'Eucentre di Pavia, ha simulato un terremoto dell'Irpinia per valutare la tenuta della struttura. 

#terremotoISAAC​: 137% intensità 
terremoto dell'Irpinia 1980

Bisogna investire sul fronte della sicurezza e programmare, meticolosamente, un piano antisismico all'avanguardia, prima delle tragedie. Non dopo.

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