domenica 14 marzo 2021

Terremoto in Irpinia e Sannio del 14 marzo 1702

La lista di terremoti che hanno colpito l'Irpinia ed il Sannio nella storia è fin troppo lunga. L'Appennino campano esattamente 319 anni fa, all'alba del 14 marzo 1702, venne colpito da un evento sismico di magnitudo 4.9 con epicentro fra le valli dell'Ufita e del Calore, a cavallo fra le attuali province di Avellino e Benevento. All'epoca il territorio interessato era diviso politicamente fra il Principato Ultra del Regno di Napoli e la città di Benevento, dominio pontificio.

IL TERREMOTO DISEGNATO (1700)

Le cronache dell'epoca parlano di una scossa principale, preceduta e seguita nel giro di poche decine di minuti da altri eventi più o meno disastrosi. Lo sciame sismico fece registrare due notevoli gli episodi il 17 marzo e il 2 aprile. Oltre alle macerie, furono le forti nevicate a complicare le ricerche dei sopravvissuti. Purtroppo, non si conosce il numero ufficiale dei morti nelle trentacinque località colpite. Le vittime accertate furono circa 400, delle quali 250 nel Principato Ultra, l'odierna Irpinia e 150 a Benevento, che all'epoca contava appena 8356 abitanti.

LA DEVASTAZIONE

Crollarono molti edifici, già lesionati dal tremendo terremoto del 5 giugno 1688, e furono gravi i disagi alla circolazione stradale a causa dell'enorme quantità di macerie che ingombravano le vie. Nel Principato Ultra i comuni più disastrati furono soprattutto Apice, Ariano e Mirabella Eclano. Le scosse furono avvertite anche nella capitale del Regno, ove però non fu registrato alcun danno degno di nota.

Lo Schiaffo 321 cerca di conservare la memoria storica dei terremoti, perché una delle poche armi a disposizione contro la forza della Natura resta l'analisi della loro frequenza e la reale entità dell'evento tellurico. La memoria storica rappresenta la base per realizzare soprattutto le statistiche che indicano la probabilità del verificarsi di un terremoto. Lo studio di questi fenomeni è, senza ombra di dubbio, un'efficace terreno anche per dar vita ai piani di protezione civile basati sulla progettazione di strutture capaci di resistere ai danni provocati dai terremoti, ovviamente entro certi limiti.

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