martedì 11 ottobre 2022

GUERRA ALL'EUROPA, le manovre occulte dell'alta finanza alla conquista del mondo (II) | CULTURA

GUERRA ALL'EUROPA 
Le manovre occulte dell'alta finanza alla conquista del mondo
È diffusa l’idea che ebbero fortuna negli Stati Uniti parecchi inventori, scienziati e cervelli eccellenti in ogni campo, emigrati specialmente dall’Europa. In particolare l’Autore si è voluto soffermare sulla vicenda  che ha visto il fisico serbo Nikola Tesla, inventore del motore elettrico a induzione e di molte altre importanti intuizioni scientifiche in elettrotecnica, ufficialmente riconosciute, il quale aveva trovato il modo di assorbire energia elettrica dall’etere (la cosiddetta “free energy”) con un’antenna e con un ricevitore a valvole termoioniche, analogamente a come avviene con le onde radio. 

Fece attrezzare una grossa auto con un motore elettrico a induzione che funzionava con l’elettricità assorbita dall’etere attraverso l’antenna e il ricevitore. Provò per otto giorni, in segreto con l’auto guidata da un suo parente, venuto apposta dalla Serbia, spingendo l’auto a diverse velocità sulle strade periferiche  e pure in città, per otto giorni. Dopo fece nascondere l’auto in una rimessa in campagna e non ne parlò con nessuno. Ma la notizia strabiliante trapelò ugualmente ed egli dovette rispondere ai giornalisti. Tesla era ospite della Westinghouse Corporation per studiare nuove tecnologie, ma venne subito bloccato e gli fu intimato di non parlare più della sua scoperta che avrebbe intaccato enormi interessi legati allo sfruttamento dell’energia dal petrolio, dal carbone, dal gas e da altri eventuali sistemi, avrebbe portato una rivoluzione nella distribuzione dell’elettricità e tanto altro ancora, che adesso non interessa ipotizzare
La sua scoperta sarebbe stata straordinariamente utile all’umanità in genere, ma basterebbe dire che avrebbe tolto ogni valore alle industrie petrolifere e affini. Tesla non fu assassinato soltanto perché capì, da uomo pratico, di non poter affrontare una battaglia contro lo strapotere dei padroni mondiali dell’energia, padroni dei governi e dell’economia mondiale. Fu tenuto sotto continua sorveglianza, sia pure in una prigione dorata in un grande albergo.


Se queste nozioni sono servite per meglio capire l’ambiente e le caratteristiche dei protagonisti delle azioni che hanno innescato la prima e preparato anche il seguito nella seconda guerra mondiale, nel III capitolo Renzo Pellicano entra nell’argomento principale, affrontando le cause nascoste della prima guerra mondiale.
Dopo aver accennato alla mentalità diffusa tanto nel clan plutocratico annidato a Wall Street, quanto nelle massonerie, e in particolare nella B’nai B’rith, la loggia massonica riservata agli Ebrei, Renzo Pellicano ci ha informato della fanatica convinzione del popolo statunitense di essere stato scelto dal Creatore dell’universo per evangelizzare e redimere il mondo, a cominciare dall’Europa tradizionalista, con gli imperi centrali e l’impero cristiano feudale dello Zar.
L’attivismo delle massonerie restò sul piano accademico, mentre i plutocrati della Consorteria del Grosso Capitale Transnazionale sostenevano finanziariamente i fuoriusciti antitradizionalisti emigrati in America e i politici europei decisi a combattere le mire egemoniche degli imperi centrali. Furono fomentate rivoluzioni e moti in Europa nell’Ottocento.


La Gran Bretagna, nella sua tradizionale politica, si era sempre opposta, nei secoli, all’emergere di una potenza europea capace di aggregarne altre in un corpo organico tale da costituire una minaccia per la supremazia dell’Impero Britannico; quindi fu facile farla schierare contro il Kaiser.
I plutocrati di Wall Street complottavano piuttosto copertamente, ma hanno lasciato alcune tracce. L’Inghilterra era spinta nell’orbita “atlantista” per la comunanza di lingua fra Inghilterra e America, concordavano i banchieri di affari di Wall Street  che usavano le matrici religiose parzialmente convergenti nei popoli anglo-sassoni, e la forza della Società di Rhodes e Milner che sognava un ritorno dell’America nella “gran Madre fabianista” [6], aggiungendovi le concordi pretese del British Israelism. Ma  i banchieri agivano soprattutto potentemente per la pressione dei grossi capitali senza patria, che da Wall Street dominavano il governo degli USA e le massonerie e che dalla City di Londra si diramavano in America a costruire il mito dell’Occidente.


Si deve ricordare anche che il Kaiser Guglielmo II von Hohenzollern aveva proposto a suo cugino lo Zar di tutte le Russie Nicola II l’instaurazione di un mercato europeo che potesse difendere gli Europei dall’invadenza americana. I plutocrati di Wall Street, si allarmarono, prevedendo la concorrenza di un secondo polo capitalistico in Europa, che avrebbe potuto costituirsi attorno al Kaiser e allo Zar, una volta che avessero superato le questioni che li dividevano. La Germania aveva le industrie e l’impero russo aveva la complementare ricchezza delle materie prime. I plutocrati di Wall Street mobilitarono tutte le loro forze massoniche e diplomatiche senza riuscire ad ottenere il risultato proposto, che fu ottenuto però per la decisiva necessità di un rifinanziamento dei Rothschild [7], e lo Zar lasciò cadere la proposta del Kaiser


Certo la geopolitica russa che tendeva all’espansione verso gli slavi dell’ovest e in particolare verso i Balcani per giungere al Mediterraneo (Panslavismo), entrava in collisione con la geopolitica tedesca che tendeva all’espansione verso est. Tuttavia, guardando oltre i confini nazionali, la geopolitica planetaria avrebbe dovuto produrre la contrapposizione delle potenze marittime alle potenze terrestri continentali, ossia la contrapposizione tra “atlantisti” (Stati Uniti e Gran Bretagna) ed “eurasisti” (Potenze del continente Eurasia: Imperi centrali, Russia, Giappone [8]. 

Ben vedeva quindi Guglielmo II von Hohenzollern, Kaiser di Germania e re di Prussia, nel proporre un‘alleanza commerciale alla Russia, un’alleanza che si inquadrava correttamente nella geopolitica continentale che avrebbe dovuto informare la contrapposizione in atto [9]. 
Dal punto di vista inglese il politologo Harold Mackinder (1861-1947). massimo teorico della geopolitica, raccomandava di impedire un'alleanza eurasiatica, e soprattutto l'alleanza di Russia - Germania – Giappone.


L’Inghilterra inoltre, era attirata nell’orbita “atlantista” per la comunanza di lingua fra Inghilterra e America, per le matrici religiose parzialmente convergenti, e per la forza della Società di Rhodes e Milner che sognava un ritorno dell’America nella “gran Madre fabianista” [10], e per le concordi pretese del British Israelism. Ancora più potentemente per la pressione dei grossi capitali senza patria, che dalla City di Londra si diramavano in America a costruire il mito dell’Occidente.
Il Sistema Bancario trasnazionale agiva in simbiosi con le industrie di guerra (acciaierie, chimica, munizioni, aerei) formando l'efficiente struttura finanziaria-industriale, chiamata anche "Conglomerate" o "Corporate  Banking"[11], ovviamente piuttosto incline a influenzare le diplomazie internazionali affinché le latenti ostilità si trasformassero in guerra aperta.

tratto da: Controstoria Futura

fonte: I.S.S.E.S. - Istituto di Studi Storici Economici e Sociali Napoli

parte: seconda

note:

[6] L’anglosassone Fabian Society era un’ affiliazione massonica mondialista socialistica, diffusa in America e nell’impero britannico.

[7] Nicola II era angustiato dai precedenti prestiti ottenuti da Alessandro II e Alessandro III, per cui era stata costituita  "in pegno" buona parte del tesoro dei Romanov, custodita nelle casse delle Accepting Houses londinesi.  Era , quindi, praticamente, nelle mani dei Rothschild.

[8] Il Giappone visto come potenza continentale eurasiatica per la sua Weltashauung e per la sua “Civiltà continentale”.

[9] La scienza geopolitica vede nella storia due opposti in costante competizione per la conquista di nuovo spazio vitale via terra o via mare: potenze terrestri o “continentali” e potenze “marittime”. Esempio classico nella storia antica la competizione tra Roma e Cartagine, tra l’Impero ”terrestre” di Roma e l’impero “marittimo” dei fenici. Si può riscontrare nelle due manifestazioni geopolitiche lo sviluppo di due concezioni della vita, di due civiltà: la “civiltà marittima” basata sulle ricchezze materiali, sull’individualismo, sugli interessi economici e quindi sul liberismo economico e sul prevalere dell’economia sulla politica; la “civiltà continentale”, al contrario, si basa su principi diametralmente opposti a quelli ”atlantisti” e cioè sull’idealismo, sull’autorità e la gerarchia, sulla comunità e sulla nazione, cioè in definitiva sul primato della politica sull’economia.

[10]L’anglosassone Fabian Society era un’ affiliazione massonica mondialista socialistica, diffusa in America e nell’impero britannico.

[11] “Corporate” significa gruppo di potere che manipola lo Stato per i propri egoistici interessi: ”neocorporativismo anglosassone”. Al contrario nel corporativismo fascista, le corporazioni sono organi dello Stato che partecipano alla vita politica nell’interesse collettivo della Nazione. Il concetto è stato stravolto nel dopoguerra dalla “guerra delle parole” per cui il termine “corporativo” si usa impropriamente e faziosamente per qualificare interessi di parte.


 

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