giovedì 4 marzo 2021

TARANTELLE SUL BRITANNIA - Fini, a Londra, sostiene le privatizzazioni | CAPITOLO 11

FINI, A LONDRA, SOSTIENE LE PRIVATIZZAZIONI

Qualche tempo appresso, comunque, il Senatore Martelli si rifaceva vivo con una telefonata. Mi comunicava che Gianfranco Fini avrebbe prossimamente compiuto una non meglio specificata “visita” a Londra, aggiungendo che, in tale occasione, le famose interrogazioni avrebbero potuto “disturbare”. Non ricordo – a distanza di vent’anni – se aggiungesse altro. 

Ricordo soltanto di aver risposto che restavo in attesa di conoscere la risposta del Governo per decidere se dichiararmi soddisfatto o meno. Il Governo – come già detto – non rispose mai. Ancora oggi, se in internet si digita “Camera dei Deputati Michele Rallo” seguito dal numero di una di quelle interrogazioni, si può apprendere che l’iter dell’atto ispettivo è “in corso”.

FINI IN COPERTINA SU EPOCA

Della trasferta londinese di Fini, intanto, si parlava già sulla stampa. Il “Corriere della Sera” del 21 gennaio 1995 titolava: «Fini a Londra: polemica sul Times, colazione alla Rotschild». Nel contesto si riferiva di una “colazione di lavoro” che la Banca Rotschild avrebbe organizzato «per sentire cosa propone Fini», riportando anche una premonitrice voce di corridoio: 

«arriverà fascista e partirà conservatore».

Ma il leader di Alleanza Nazionale non aspettava di ripartire da Londra per vestire i panni del conservatore e, appena messo piede sul suolo britannico, così rispondeva a chi gli chiedeva un giudizio sul Duce: «Mussolini è già stato condannato dalla Storia. Non ho bisogno di condannarlo io». Lo riferiva il “Corriere della Sera” del 16 febbraio. Non era ancòra l’invettiva contro «il male assoluto» pronunciata qualche anno dopo in Israele, ma era un buon inizio.

LE PEN E FINI

La trasferta londinese, tuttavia, non era incentrata su disquisizioni di carattere storico, ma su argomenti assai più concreti. Gli interlocutori di Fini – tra i quali primeggiavano banchieri ed operatori di borsa – sembravano preoccuparsi soprattutto delle posizioni che la Destra italiana aveva sui temi di natura economica:

AN era un partito liberista o statalista? Era a favore o contro lo Stato sociale? Era a favore o contro la moneta unica europea? «E più e più volte: – cito sempre dal Corrierone – siete a favore delle privatizzazioni?» 

FINI, ALMIRANTE, GASPARRI E GRILZ

Gianfranco Fini – riferiva l’inviata Lucia Annunziata – «ha fatto di tutto per rispondere», spesso cedendo la parola al professor Pietro Armani, suo “consigliere economico” nuovo di zecca e con alle spalle una lunga permanenza alla Vicepresidenza dell’IRI (anche durante la gestione Prodi). Il messaggio, comunque, era chiaro: «Il presidente di AN parla a favore delle privatizzazioni… – riferiva “Repubblica” del 15 febbraio – che la City e Banca Rotschild ascoltino…»

Certo che, in quel contesto, le irriverenti interrogazioni sull’affare del “Britannia” dovessero «disturbare». 

Scritto da Michele Rallo

La crociera del "Britannia"

Nessun commento:

Posta un commento