giovedì 15 ottobre 2020

ANALISI GOLIARDICA DELLE REGIONALI 2020 - CERVINARA

I risultati emersi dalle urne elettorali hanno messo in evidenza la radicata frastagliatura all'interno del mondo politico Cervinarese. La sfida per la conquista della poltrona di Governatore è andata in scioltezza a Vincenzo De Luca, il Messiah del Partito Democratico con idee (e potenziali azioni) vicino all'area della vecchia Destra Nazionale. Il Pd ha però perso l'11% dei voti, pur restando il primo Partito a Cervinara. L'analisi del voto, seppur goliardica, mette in luce le spartizioni strategiche nei vari schieramenti. Un ultimo sussulto della Vecchia mentalità dove ogni "politico" diventava portavoce di partiti e movimenti per lanciare la personale corsa nella accesa competizione comunale. 

Infatti, il CentroSinistra presenta un quadro molto chiaro. La gente non si esprime per fedi politiche, di famiglia o ideologiche. Macché, l'importante è avere un contatto extraterritoriale con cui interloquire. Il meccanismo nasce solo per dare lustro alle capacità di ogni singolo politicante, pronto a promettere il grandioso nulla alle folte schiere, piene di mediocri personaggi. Quelli che, in ogni modo e ad ogni elezione, calano le braghe pur di abbuscare qualcosina.

Il Castello di Cervinara

Il Partito Democratico (20,64%) è il più votato dai Cervinaresi, seguito dai Pentastellati (12,77%) che si mangiano le mani per aver perso la fiducia di quel 24,9% conquistato alle Europee. Lo Sceriffo di Salerno ha messo in campo la classica lista per acciuffare voti "esterni", magari dai Sovranisti delusi. Infatti, la lista De Luca Presidente (9,21) è palesemente un'entità con un capo, ma senza coda, che diventa la terza forza nella cittadina all'ombra del Partenio.

I voti persi dai Democratici sono finiti, quasi in blocco, ai dissenti Renziani. I Demoscissionisti sfiorano il 7% dei consensi e riescono nel loro intento di ridimensionare la loro ex Casa del Popolo, ora in affanno a causa della fuoriuscita interna dei desaparecidos al seguito di Matteo o'Fiorentino.

Il resto della coalizione si fraziona in una serie di gruppuscoli come i Liberaldemocratici Moderati (5,16%), il Centro Democratico (3,41), i Democratici e Progressisti (3,31), Più Campania in Europa (2,44) e i Mastelliani di Noi Campani (2,40). Questi ultimi si sono trovati in un vortice di polemiche a causa delle infelici dichiarazioni "antiCervinaresi" di Clemente Mastella, capo del partitino, ma anche Sindaco della storica Maleventum alle prese con il Covid-19.

I Verdi sono ridotti al lumicino (0,55) e non ridono più, mentre la Lista Davvero cresce con il sostegno degli Animalisti (1,56). L'amore per gli animali fa raggranellare ben settantasei voti.

Le quasi novecento schede bianche, però, lasciano aperte due interpretazioni del voto: da una parte potrebbe essere una scelta polemica, in barba alla politica e ai sedicenti politici. Tuttavia, la seconda ipotesi è più grottesca: le schede bianche potrebbero essere causate dalla difficoltà fantozziana di apertura et chiusura della stessa. In molti hanno preferito infilarla nell'urna senza nemmeno aprirla. Elettori del Comune di Cervinara sono 9.548, ossia coloro che hanno diritto di voto, mentre le elettrici e gli elettori che hanno utilizzato scheda nell'urna sono esattamente 6.379 votanti, in pratica.

Piazza Trescine

Il CentroDestra si sveglia dal lungo sogno Europeo, La Lega (6,00), Fratelli d'Italia (5,96) e Forza Italia (4,36) pagano senza appello la pessima scelta di Stefano Caldoro come antagonista di un vincente Vincenzo De Luca. Tra l'altro, o' Governatore Granata è molto lusingato per aver conquistato la fiducia anche dagli altri schieramenti, sulla carta in antitesi. Matteo Salvini (20,4%), Giorgia Meloni (8,0%) e Silvio Berlusconi  (9,8%) alle Europee del Maggio 2019 sembravano vivere una seconda giovinezza. Buon risultato per Identità Meridionale Macroregione Sud con Giuseppe Marchese, Cervinarese in lizza a nome dei Meridionalisti. Il verdetto delle urne è chiaro. A Destra il potenziale c'è, mancano le strutture capaci di canalizzare le forze da contrapporre agli avversari di turno. Ogni sfida elettorale può dare indicazioni diametralmente opposte, ma tutte mettono alla luce i difetti e la superficialità dell'elettorato moderno. 

I Grillini (12,77) restano stazionari nelle statistiche regionali. Il 15,31% di cinque anni fa sarebbe potuto essere il trampolino per il Movimento 5 Stelle e le Europee avevano confermato la forte possibilità di crescita. Avevano sfiorato i mille voti e tutto lasciava presagire una crescita ben superiore del 24,9%. Gigino Di Maio e compari hanno perso di vista qualche stella tra le famose cinque che avevano proiettato in alto il movimento dei movimenti.

I NeoComunisti, finalmente, toccano il fondo. La causa principale è il palese fallimento ideologico della Falce & Martello, oltre alle scellerate divisioni interne. Terra (0,65) e Potere al Popolo (0,59) sono il risultato di una storia giunta al capolinea. Il Partito Comunista di Rizzo (1,0) e La Sinistra (0,7) avevano già confermato alle Europee l'epilogo di una realtà fuori dalla realtà.

La Comunità Militante Caudina 321 ha scelto all'ultimo di sostenere Fratelli d'Italia, a differenza delle ultime Europee dove la Cmc321 votò in blocco per la Lega Irpina con la speranza di dar vita ad un Fronte Sovranista alternativo ai finti affini e abbuffini. La Lega, in origine, doveva essere solo uno strumento per ricompattare un'Area senza anima e senza futuro. Tutto sommato i Lupi GialloNeri se ne fregano altamente e guardano avanti, come giusto che sia. La decisione di appoggiare Enzuccio o'Lanciafiamme, oltre ad essere una precisa provocazione, è una semplice e chiara dichiarazione di indipendenza da tutto e tutti. 

Ogni idea politica è un organismo vivo. I partiti sono quasi sempre destinati a diventare dei grandi cadaveri gloriosi, come suggeriva Filippo Tommaso Marinetti.


I risultati

Scritto da Graunaro Graunaro




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