giovedì 22 ottobre 2020

SESSO & COVID, un racconto erotico in salsa Caudina

Torna l'incubo della chiusura totale a causa del Coronavirus e a tremare sono le giovani coppie della Valle Caudina. L'amore viene diviso dai divieti, specialmente quello dell'impossibilità di muoversi in provincie diverse. Un nostro lettore di Cervinara, fidanzato con una ragazza di Montesarchio, ci ha inviato un racconto erotico ambientato nella Nuova Caudium appena finita la prima ondata di chiusure obbligatorie.

Erano trascorsi ormai quasi due mesi causa l’impossibilità di uscire da Cervinara per le restrizioni dovute al Covid19. Io e Giovanna oltre a lunghe telefonate, video chiamate, foto, qualche giochetto telefonico… non ci eravamo potuti incontrare. Il sesso ai tempi del Coronavirus, secondo qualche andrologo, doveva essere telefonico:“Il partner più sicuro è chi condivide il proprio tetto e non serve la mascherina. Per le coppie distanti meglio il sesso virtuale”.

La distanza con Montesarchio, mai come ora, era diventata un ostacolo insormontabile. La mancanza di averci reciprocamente fra le braccia pesava parecchio, non tanto per un aspetto sessuale, anche se l’appetito era molto, ma per il piacere di sentirci catapultati nella nostra Fiaba d’amore ambientata in Valle Caudina. Ci mancava O'Pont'O'Camp, la Piazzetta di Ferrari e, non ho vergogna a dirlo, mi mancava pure la Torre di Montesarchio, luogo magico dove sbocciò il nostro amore. 

Quella mattina, armato di guanti mascherina e gel (per le mani!) partì da casa, molto emozionato di rivederla, sapendo che se mi avessero fermato avrei dovuto dire che andavo a trovare la mia congiunta "Pignatara". Passai in una Piazza Trescine silenziosa, spenta. Guardavo le luci nelle case e maledicevo la mascherina e tutto questo casino che ha stravolto la nostra vita, ma non ha fermato il mio Amore.

Parcheggiai l’auto dietro u' parcheggio vicino casa sua, con passo accelerato raggiunsi l’abitazione. Lo scuro era leggermente aperto e la porta finestra accostata! 

Il cuore sembrava uscire dal petto dall’emozione... la stavo per riabbracciare!

Aprì delicatamente senza far rumore la porta-finestra, lei era sdraiata sul letto, leggermente coperta da un lenzuolo che permetteva un vedo e non vedo, di quella spettacolare Femmina che mi stava aspettando!


Spogliato in fretta lasciando vestiti scarpe e tutto il resto vicino alla porta per non rischiare di contaminare la stanza da letto, mentre lei stava ancora sonnecchiando o facendo finta. Andai a lavarmi le mani e tutto nudo mi ripresentai sul letto baciandola con ardore. Un bacio passionale come pochi. Le labbra che si sfioravano delicatamente, le lingue che si intrecciavano ed il suo sguardo nel mio, mentre apriva gli occhi come una principessa delle Favole, al risveglio dato dal suo principe "Bianco Azzurro", che in questo caso sarei stato io, il suo Graunaro amato!

Il suo sorriso era unico e c'era pure un po' di stupore nel vedermi già completamente nudo. Non che non mi avesse mai visto prima, ma dopo la quarantena era tutto diverso. Lei era completamente nuda. ma non era depilata, cosa più unica che rara. Sotto le lenzuola scomparvero, per un attimo, tutte le paure e le restrizioni di questi stani giorni, come cantava il grande Battiato


Mi sdraiai sul letto continuando a guardare quello spettacolo di Femmina, lei imbarazzata nel vedere il modo in cui apprezzavo con lo sguardo la sua femminilità ed il suo corpo morbido, profumato, con le curve nei punti giusti. Finalmente l’uno fra le braccia dell’altra. Un abbraccio e ancora uno tsunami di baci a pioggia su di lei, viso, labbra, collo e le mani che  percorrevano il corpo senza veli di quella meraviglia, sempre più bella!

Ad un certo, punto dopo coccole e baci, interminabili & meravigliosi, mi misi sopra di lei continuando a guardarla e, mentre i nostri sguardi si perdevano l’uno nell’altra, scivolai dentro di lei. Non riuscirò a parole a spiegarvi quello sguardo incantevole con il quale mi fissava mentre diventavamo un unica cosa. Io ero ormai completamente assorto dentro di lei. Il calore mi avvolgeva, i suoi umori a fiumi mi inondavano o'sciopi che muovevo piano piano per produrre un lungo piacere reciproco, fermandomi di tanto in tanto dentro lei, guardandola e baciandola. 

Era come fosse stata le nostra prima volta, la prima volta dopo la quarantena!

Ormai stavo per venire, mentre lei era già venuta non saprei dire quante volte. Non mi capivo più, uscii e posizionato con la testa fra le sue cosce continuai a baciarla intensamente assaporando il nettare del suo piacere che colava oscenamente. Mi fermai un attimo, perché stavo per venire, e pensai a qualcosa di brutto come i gol di Walter Russo in un derby di qualche anno fa. Giovanna iniziò ad accarezzarmi ancora, toccandomi e masturbandomi delicatamente, quasi avesse paura di romperlo. Una delicatezza mai ricevuta prima d’ora. Accarezzava tutta la zona calda, risalendo tutta l’asta scappucciandola e facendo scivolare la sua mano morbida e lenta.

Un’atmosfera difficile da spiegare a parole, ma l’eccitazione era molta, per entrambi, così messi a sessantanove, mentre io assaporavo lei, lei assaporava me, continuando a risucchiare fino ad un'ulteriore esplosione orgasmica dove entrambi ci siamo nutriti del nettare reciprocamente! 


Spossati, deliziati, meravigliosamente ancora innamorati, ci siamo accovacciati l’un l’altra, godendo del piacere di starci accanto come non accadeva da qualche tempo. L'amore al tempo del Covid ci ha fatto crescere come coppia, una coppia caudina "mista", proprio come scritto su questo giornale che ci ha tenuto compagnia in quelle giornate difficili. 

Ringrazio Lo Schiaffo 321 per lo spazio concessomi e vi confesso una cosa, mai fatta prima: dopo aver fatto l'Amore con Giovanna, ho mangiato pure due peperoni imbottiti della nobile scuola di Cirignano. 

Il Covid divide, l'Amore unisce...anche Graunari e Pignatare.

Scritto da Giuseppe E.


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